
(AGENPARL) – ven 22 dicembre 2023 La dittatura del corpo
Come la società influenza la (auto)rappresentazione della donna
Percezione del proprio corpo, rapporto con l’altro e con il maschile, e rappresentazione del corpo femminile all’interno della società. Come si vedono le donne? L’indagine condotta dall’Eurispes, e realizzata anche grazie alla collaborazione dell’Associazione Filocolo, incrocia aspetti individuali, sociali e politici, per fare il punto su come l’immaginario collettivo abbia modificato e plasmato la percezione del sé della donna, tanto da imprigionarla in alcuni casi in “gabbie mentali” dalle quali è difficile fuggire.
L’indagine, che ha coinvolto, tra giugno e luglio 2023, un campione di 1.048 donne su tutto il territorio nazionale, distribuite equamente per fascia d’età dai 18 anni in su, ha inoltre prediletto un’analisi intergenerazionale dei dati.
Diversi sono gli interrogativi che questa indagine si pone. Il corpo della donna è finalmente una sua proprietà o è ancora schiavo del “dover essere bella” quale sintesi di una sudditanza politica e antropologica all’occhio e al desiderio maschile? Le donne sono affette dalla “sindrome di Grimilde”, in ansia per il tempo che passa, pronte a tutto pur di mantenersi giovani? In un mondo in cui il corpo è il centro di ogni interesse, apparire un diktat, essere sui Social proietta il corpo in una dimensione terza, in che modo, dunque, questo aspetto impatta sulle donne? Quello che è certo è che nella società moderna, la bellezza femminile è diventata un valore sociale, un’ambizione costante e un compito da ottemperare.
Oltre un terzo delle donne, il 36,4% riferisce un rapporto negativo con il proprio corpo. Le donne over65 mostrano una maggiore consapevolezza del rapporto con il proprio corpo valutandolo con maggiore frequenza in maniera positiva (66%) rispetto alle più giovani (58,8%).
Quando invece ci si sposta sul grado di apprezzamento rispetto al proprio aspetto esteriore i risultati tendono a prendere un’altra forma: si piace il 57% delle donne ma il 43% no. Tra le donne in coppia senza figli è più diffusa della media la soddisfazione per il proprio aspetto esteriore (63,1%) rispetto a quante vivono da sole (53,7%) e le donne sole con figli (53,4%).
Per la netta maggioranza delle donne curare il proprio aspetto esteriore riveste una certa importanza (74,5%), eppure una intervistata su 4 (25,5%) non la pensa così.
Il 74,1% afferma che sentirsi bella è importante prima di tutto nel rapporto che ha con se stessa, per il 68,2% influisce positivamente sul suo umore, mentre per il 64,7% sentirsi in ordine o trasandata influisce sul modo di relazionarsi con gli altri.
La maggioranza delle donne (55,7%), inoltre, non esce di casa se non ha prima curato il suo aspetto esteriore. Quasi la metà (49,6%) riferisce che sentirsi bella è importante prima di tutto nel rapporto che ha con gli altri. Sentirsi bella per alcune influisce positivamente sulle prestazioni lavorative (42,5%), altre affermano che piacersi e sentirsi bella le fanno apparire più potenti (39,3%) e che è importante essere considerata bella dagli altri e ricevere apprezzamenti (38,4%). Non manca chi confessa di monitorare spesso il modo in cui appare attraverso selfie, pause al bagno, fugaci sguardi in uno specchio o in una vetrina (38,5%). Tutti questi aspetti sono fortemente legati all’età delle donne intervistate, ossia appaiono più importanti o preponderanti tra le giovanissime.
I trattamenti estetici scelti dalle donne sono soprattutto quelli volti a contrastare l’aumento di peso e gli effetti del tempo
I trattamenti di bellezza più diffusi tra le donne sono quelli specifici per snellire e/o tonificare – li pratica la maggioranza, 56,7% ed i trattamenti/interventi antietà (44%). Gettonate le lampade abbronzanti (oltre un terzo, 34,9%), i trattamenti estetici non chirurgici (34,8%) e i macchinari per la ginnastica passiva (33,1%). Meno frequente risulta il ricorso alla crioterapia (24,3%) ed all’ozonoterapia (23%), comunque scelte da quasi un quarto delle donne.
Pratiche o “accanite”, le donne non rinunciano comunque alla cura di sé
Oltre un terzo delle donne afferma di impiegare ogni giorno per curare il suo aspetto 10-30 minuti, il 26% da 30 minuti a un’ora, il 20,9% meno di 10 minuti, il 15% da 1 a 2 ore, il 4,1% oltre 2 ore. Poco meno della metà delle donne, dunque, dedica oltre mezz’ora ogni giorno al proprio aspetto, mentre una su 5 più di un’ora. Un quinto, al contrario, riserva a questo impegno meno di 10 minuti.
Belle ad ogni costo?
Per la cura del proprio aspetto (cosmetici, parrucchiere, depilazione, unghie, trattamenti, ecc.) un terzo del campione spende in media tra 10 e 50 euro al mese (33,2%), il 29,5% tra i 51 ed i 100 euro, il 19,7% tra i 101 ed i 300 euro. Un 12,7% stima la propria spesa media mensile addirittura al di sotto dei 10 euro, all’estremo opposto, il 5% oltre i 300 euro. Una donna su 4 destina oltre 100 euro al mese alla cura della propria bellezza.
Un quarto delle donne (25,3%) ammette di essersi sottoposta alla chirurgia estetica (il 15,3% una volta, il 6,6% due volte, il 3,4% tre volte o più).
Il peso: in lotta con il corpo
Per le donne il peso corporeo è una parte importante del proprio aspetto esteriore (62,2%), molte fanno attenzione alla linea, controllando l’alimentazione (61,5%). La maggior parte afferma che se potesse cambierebbe in parte il proprio corpo (57,2%), che vorrebbe essere più magra (54,7%) e che sorveglia la linea attraverso l’attività fisica (50,8%). Circa la metà (49,6%) ritiene che se raggiungesse il suo peso ideale starebbe meglio con se stessa. Il pensiero dell’invecchiamento del corpo angoscia il 41,1% delle donne. Oltre un terzo del campione (36,7%) riferisce di provare frustrazione perché non riesce a raggiungere quello che ritiene essere il suo peso ideale e crede che, se raggiungesse il suo peso ideale, piacerebbe di più agli altri (35,3%). Più di una donna su 4 (27,5%) afferma che, potendo, cambierebbe molto il proprio corpo. Una donna su 5 (19,9%), infine, vorrebbe essere più formosa.
Anoressia e bulimia, poco meno di una donna su dieci le ha sperimentate. Il 22,9% ha attacchi di fame nervosa
L’8,5% delle donne che hanno preso parte all’indagine afferma di aver fatto esperienza, attualmente o in passato, di anoressia, il 7,6% di bulimia. Decisamente più comune risulta essere la fame nervosa, che si manifesta con il mangiare in modo compulsivo, fare abbuffate, sperimentata dal 22,9% delle rispondenti. Il 14,6% riferisce di episodi di fame notturna, il 12,1% di ortoressia nervosa – l’ossessione per il cibo sano e naturale. Più raro il picacismo, il disturbo che induce a mangiare cose non commestibili, come conseguenza di stati di malessere e nervosi (4%).
Il peso del giudizio degli altri
Nel corso dell’ultimo anno alla larga maggioranza delle donne è capitato di ricevere giudizi sulla sua corporatura (troppo esile, troppo rotonda…) (72,8%); ad oltre una su 4 addirittura spesso o regolarmente), apprezzamenti per un avvenuto dimagrimento (69,4%), incoraggiamenti a prendersi maggior cura del suo aspetto esteriore (66,9%).
Ad oltre due terzi è inoltre capitato di indossare abiti privilegiando il modo in cui mettevano in risalto il loro corpo e non la loro effettiva comodità. Non sono mancati inoltre commenti negativi sull’aspetto esteriore (55%). Le donne stesse hanno praticato in diverse occasioni una sorta di “autocensura” evitando un’occasione sociale a causa dell’insoddisfazione rispetto al proprio aspetto (54,3%). Non sono poche le donne che riferiscono di essere state incoraggiate a ricorrere alla chirurgia estetica per “migliorare” alcune caratteristiche fisiche: il 43,8%.
Il 63,8% delle donne prova invidia nei riguardi di donne ritenute più belle (il 43% prova invidia “qualche volta”, 1 donna su 5 la prova “spesso” o “regolarmente”).
Più di 1 donna su 2 (52,9%) prova senso di inadeguatezza rispetto ai modelli femminili proposti nei film, nelle serie Tv, sui Social o nei programmi televisivi.
In linea di massima, l’influenza di altre donne presenti in famiglia ha condizionato in modo positivo più della metà delle donne coinvolte nell’indagine (57,6%).
Quattro donne su 10 non hanno una vita sessuale soddisfacente
Per il 65% delle donne l’aspetto influisce nell’attrarre un/una eventuale partner. Il peso dell’aspetto fisico in una relazione incide “molto” o “abbastanza” soprattutto secondo le donne tra i 25 e i 34 anni (79,1%) e le 18-24enni (78,8%), segno che le giovani donne sono sottoposte, anche in questo caso, a una maggiore ansia performativa rispetto alle proprie caratteristiche estetiche.
L’aspetto esteriore ha influito sul successo della propria vita sentimentale per il 63,8% delle rispondenti. Il 40,5% delle donne intervistate si dice non soddisfatta della propria vita sessuale. Il tasso di insoddisfazione è maggiore tra le over65 (54,6%) seguite distanza dalle giovanissime tra i 18 e i 24 anni.
Il confronto con gli stereotipi
Il 50,1% delle donne interpellate ritiene che sia dovere di una donna mantenersi bella e in forma per il partner e il 45,2% è “molto” o “abbastanza” d’accordo che soddisfare il partner sia la massima gratificazione. La naturale predisposizione di una donna durante il rapporto sessuale è assecondare il partner: è “molto” (7,8%) o “abbastanza” (30,2%) d’accordo con tale affermazione una quota minoritaria di donne, il 38%.
Il giudizio sociale
Il 53,4% delle donne afferma di sentirsi giudicata se non ha un /una partner fisso/a. Una donna su due (50,2%) si è sentita dire che il suo aspetto fisico o abbigliamento attira troppo l’attenzione, mentre il 60,5% delle donne ha scelto un outfit anziché un altro per non incappare in pericoli.
Il 64,6% delle donne è stata oggetto di apprezzamenti non graditi, come ad esempio il catcalling. Eppure il 63% dichiara di sentirsi lusingata da tali apprezzamenti seppure inopportuni, (“qualche volta” 43,2% o “spesso/regolarmente” 19,8%). Il 62,6% delle rispondenti afferma di non aver saputo rispondere a tono a commenti non graditi da parte di uomini.
Il 47,1% delle donne intervistate si è trovata in situazioni spiacevoli, sessuali e non, per accontentare un/una partner, mentre il 53,7% si è sentita inadeguata fisicamente in seguito a un rifiuto o alla fine di una relazione.
Le molestie via Web o sui Social Network
Una donna su 4 (25,1%) almeno una volta ha ricevuto apprezzamenti fisici pesanti sul Web o sui Social; il 24,4% ha ricevuto esplicite proposte sessuali, il 18,6% è stata vittima di body shaming, ovvero critica o derisione del proprio corpo. Hanno ricevuto apprezzamenti fisici pesanti in Rete il 45,9% delle giovani donne tra i 18 e i 24 anni, che sono anche le più esposte al body shaming (27,1%) e alle proposte sessuali esplicite (37,6%) che avvengono in Rete.
Molestie e discriminazioni sul luogo di lavoro