(AGENPARL) – gio 21 dicembre 2023 Dai rifiuti energia per 2,6 milioni di famiglie
Utilitalia: “Servono nuovi impianti
per ridurre lo smaltimento in discarica”
Presentato a Roma il “Rapporto sul Recupero Energetico da rifiuti in Italia”
realizzato da Utilitalia e Ispra
Nel nostro Paese sono presenti 152 impianti di digestione anaerobica della
frazione organica e dei fanghi di depurazione e 36 inceneritori, quasi tutti al Nord
Brandolini: “Senza impianti non si chiude il ciclo dei rifiuti e non si potranno
raggiungere i target Ue”
Roma, 21 dicembre 2023
Sono 188 gli impianti tra inceneritori e digestione anaerobica della frazione organica e dei fanghi di
depurazione presenti sul territorio italiano nel 2022, che hanno prodotto circa 7 milioni di MWh di
energia, un quantitativo in grado di soddisfare il fabbisogno di circa 2,6 milioni di famiglie. È la
fotografia scattata dal “Rapporto sul Recupero Energetico da rifiuti in Italia” realizzato da Utilitalia e
Ispra, presentato oggi a Roma insieme all’annuale Rapporto Rifiuti Urbani di Ispra.
Dallo studio emerge come il recupero di energia da rifiuti sia essenziale per il conseguimento degli
obiettivi fissati dalle direttive europee sull’economia circolare. In Italia, soprattutto nelle regioni del
Mezzogiorno, si registra una carenza impiantistica e se non si inverte questa tendenza, il nostro Paese
continuerà a ricorrere in maniera eccessiva allo smaltimento in discarica: attualmente ci attestiamo al
18%, mentre le direttive Ue impongono di scendere sotto al 10% entro il 2035. Aumentare la capacità
di trattamento degli impianti è quindi fondamentale per chiudere il ciclo dei rifiuti, perché la raccolta
differenziata produce scarti che vanno smaltiti nella maniera ambientalmente più corretta e perché
il recupero energetico – con conseguente produzione di energia, in prevalenza rinnovabile – evita lo
smaltimento in discarica.
LA DIGESTIONE ANAEROBICA DELLA FRAZIONE ORGANICA E DEI FANGHI
Nel 2022 erano operativi nel nostro Paese 73 impianti di digestione anaerobica della frazione organica
dei rifiuti urbani – 53 al Nord, 9 al Centro e 11 al Sud – che hanno trattato 4,5 milioni di tonnellate di
rifiuti. Nei prossimi anni saranno operativi altri 22 impianti. L’organico, con oltre 7,2 milioni di
tonnellate raccolte, rappresenta il 38,3% dei rifiuti urbani che entrano nel circuito della raccolta
differenziata. Per quanto riguarda invece la digestione anaerobica dei fanghi di depurazione, il
rapporto ha analizzato i dati di 79 impianti operativi nel 2022: 39 al Nord, 3 al Centro e 37 al Sud.
GLI INCENERITORI
Nel 2022 erano invece operativi 36 impianti di incenerimento così dislocati: 25 al Nord, 5 al Centro e
6 al Sud, oltre a un impianto al Sud classificato formalmente come impianto di produzione di energia,
ma alimentato esclusivamente con rifiuti di origine urbana che, se incluso, ne porterebbe il numero
a 37. Al loro interno sono state trattate 5,3 milioni di tonnellate di rifiuti, tra rifiuti urbani
indifferenziati e rifiuti speciali derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani negli impianti di Trattamento
Meccanico – Biologico. Tali impianti sono ormai saturi e non si prevedono nuove aperture nei prossimi
anni (se non l’impianto a servizio di Roma Capitale per una capacità complessiva di circa 600.000
tonnellate annue). Ben oltre l’80% delle scorie prodotte sono state avviate a recupero di materia, e
con la revisione delle direttive europee previste nell’ambito del Pacchetto per l’economia circolare
anche i metalli recuperati dalle scorie di incenerimento concorrono inoltre al raggiungimento dei
target di riciclo. Per quanto riguarda invece il controllo delle emissioni in atmosfera, per diversi
inceneritori i limiti applicati risultano notevolmente più stringenti rispetto a quelli determinati dalla
normativa vigente, soprattutto per quanto riguarda le polveri, gli ossidi di zolfo ed il monossido di
carbonio. Le emissioni degli impianti di termovalorizzazione sono peraltro poco rilevanti rispetto al
totale delle emissioni in atmosfera legate al complesso delle attività civili e industriali.
LA PRODUZIONE DI ENERGIA
Gli impianti, complessivamente, hanno prodotto circa 7 milioni di MWh, tra elettrica e termica: questa
energia è in grado di soddisfare il fabbisogno di circa 2,6 milioni di famiglie. Il 100% dell’energia
prodotta dagli impianti di digestione anaerobica ed il 51% di quella prodotta dagli inceneritori, inoltre,
è energia rinnovabile: contribuisce pertanto, sostituendo l’utilizzo di combustibili fossili, alla riduzione
delle emissioni di gas climalteranti ed alla lotta ai cambiamenti climatici. Si tratta inoltre di energia
prodotta localmente che contribuisce a ridurre la dipendenza dall’estero.
IL CRITERIO DI PROSSIMITA’ E LO SQUILIBRIO TERRITORIALE
Come emerge dal Rapporto, l’Italia ha urgentemente bisogno di nuovi impianti soprattutto di
incenerimento con recupero di energia delle frazioni non riciclabili, in mancanza dei quali sarà
impossibile mantenere lo smaltimento in discarica al di sotto del 10%; anche perché nei prossimi anni
il costante aumento delle percentuali di raccolta differenziata porterà anche a un inevitabile
incremento degli scarti di lavorazione e dei rifiuti organici da trattare. “Questo rapporto – spiega
Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia – evidenzia come la gestione dei rifiuti sia da un lato un tema
di economia circolare e, dall’altro lato, un elemento importante della transizione energetica. Quello
relativo agli impianti non è solo un problema quantitativo ma soprattutto di distribuzione geografica:
senza impianti non si chiude il ciclo dei rifiuti e non si potranno raggiungere i target Ue. Nei giorni
scorsi, oltretutto, nelle conclusioni della Cop 28 è stata ribadita la necessità di limitare entro il 2030 le
emissioni di metano e quindi lo smaltimento in discarica, che, come è noto, contribuisce in modo
significativo a tali emissioni”.
“I dati del Rapporto Rifiuti dell’Ispra – sottolinea il presidente Ispra e Snpa, Stefano Laporta evidenziano una percentuale di riciclaggio degli urbani pari al 49,2% e un riciclaggio totale dei rifiuti
di imballaggio del 71,5%. Lo smaltimento in discarica è però ancora al 18%, quindi dovranno essere
fatti ulteriori sforzi per garantire l’adeguata chiusura del ciclo di gestione. Il miglioramento della
gestione dei rifiuti è individuato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza come uno strumento
fondamentale per l’attuazione dell’economia circolare, attraverso un rafforzamento delle
infrastrutture per la raccolta differenziata e l’ammodernamento del sistema impiantistico di
gestione”.
UTILITALIA
Utilitalia è la Federazione che riunisce le imprese dei servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia elettrica e del
gas in Italia, rappresentandole presso le Istituzioni nazionali ed europee. Mette il suo patrimonio di competenze a
disposizione delle associate, delle amministrazioni e dello sviluppo del Paese con l’obiettivo di promuovere le migliori
pratiche, gli investimenti, la formazione e l’innovazione nelle imprese dei servizi pubblici. Le oltre 400 imprese associate
a Utilitalia forniscono oggi servizi idrici a circa l’80% della popolazione, servizi ambientali a circa il 55%, di distribuzione
gas ad oltre il 30% e servizi di energia elettrica al 15%, con un valore della produzione pari a 40 miliardi di euro e oltre
100.000 occupati.
AREA COMUNICAZIONE
Ufficio stampa Utilitalia
Domenico Zaccaria
347.056231
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