
(AGENPARL) – mar 19 dicembre 2023 COMUNICATO STAMPA
Assicurazioni, in arrivo le risorse per gli agricoltori
Ballani: “Una boccata di ossigeno per le aziende. A Rovigo nel 2023 assicurati 120
milioni di valore: la coltura più coperta da polizze è il mais, seguito da soia e frutta”
Rovigo, 19 dicembre 2023 – Nel territorio polesano gli imprenditori agricoli hanno
assicurato, nel 2023, circa 120 milioni di valore per danni da eventi meteo avversi. E
quella di Rovigo è la provincia veneta dove ogni anno si registra un continuo e
progressivo aumento delle superfici assicurate. Per questo Confagricoltura ha accolto
con sollievo la notizia che il governo ha recuperato le risorse per coprire buona parte dei
costi sostenuti dagli agricoltori nel 2022 e 2023 per le polizze. Un contributo necessario
per incentivare le aziende ad assicurarsi.
“Eravamo molto preoccupati perché, in un primo momento, i fondi messi a disposizione
si erano rivelati insufficienti per far fronte ai costi molto alti delle assicurazioni –
sottolinea Lauro Ballani, presidente di Confagricoltura Rovigo -. Finalmente, dopo
molte sollecitazioni da parte della nostra organizzazione, nei giorni scorsi il ministero ci
ha comunicato l’arrivo di risorse che copriranno tra il 55 e il 60 per cento delle polizze
pagate nel 2022 e di altre che andranno a copertura del 63 per cento dei costi sostenuti
nel 2023. Se così non fosse stato, le aziende agricole avrebbero potuto evitare di
assicurarsi, esponendosi agli effetti imprevedibili dei cambiamenti climatici. L’impegno
del governo ridà fiducia al settore e porta una boccata di ossigeno alle aziende in
difficoltà, ma è necessario che in futuro si trovi il modo di dare certezza dei contributi e
dei tempi di erogazione, perché troppo spesso gli aiuti arrivano in modo tardivo e
frazionato. Il nostro impegno sindacale, a partire dalle prossime settimane, punterà ad
avanzare proposte affinché questo strumento diventi più congruo e incisivo”.
A Rovigo la coltura più assicurata è il mais, cioè quella che ricopre il maggior
numero di ettari. Seguono altri cereali, la soia e la frutta. Infine, in misura minore,
orticole come il pomodoro, i meloni e i cocomeri. Secondo il presidente, però, sono
ancora poche le aziende che si assicurano. “In Italia sono 70.000. Un numero esiguo –
sottolinea -. L’assicurazione, con le nuove normative, diventa obbligatoria solo per gelo,
siccità e alluvione. Non lo è invece per la grandine, che ad oggi è non solo l’avversità
più frequente, ma quella che crea il maggior numero di danni. L’anno scorso Rovigo è
stata interessata da una grandinata molto importante, che ha compromesso raccolti di
mais e soia, anche se per fortuna i danni sono stati circoscritti solo in alcuni Comuni.
L’annata 2023 conferma come l’agricoltura viva spesso di situazioni imprevedibili. Gli
agricoltori hanno dovuto affrontare emergenze che, fino a qualche tempo fa,
sembravano impensabili. Prima la siccità, che da gennaio ad aprile sembrava il
problema più assillante; poi le perduranti piogge, che tra maggio e giugno hanno
capovolto la situazione. In alcune zone si sono verificati allagamenti e altre criticità, a
testimonianza di come siano sempre più frequenti gli eventi estremi legati ai
cambiamenti climatici. È evidente, quindi, che assicurarsi diventa un passo obbligato
per garantire la sopravvivenza della propria azienda”.
Per il 2024 l’auspicio di Ballani è che il mondo politico sia attento e incisivo nel
difendere il settore primario, cui va riconosciuta l’importanza del ruolo che svolge, dalla
salvaguardia del territorio alla sicurezza alimentare. “L’anno che si chiude ci ha portato
anche notizie positive, a partire dai numeri in crescita delle aziende agricole che stanno
investendo con i bandi 4.0, Inail e Psr – rimarca -. Un segnale che dimostra come,
nonostante le difficoltà, gli imprenditori credano ancora nel settore, puntando a innovare
e ad essere competitivi. Nei prossimi giorni arriverà l’acconto del 60 per cento del
contributo comunitario Pac, che darà un po’ di ossigeno alle aziende in crisi di liquidità.
Bisogna però che le istituzioni supportino l’innovazione tecnologica e la ricerca seria di
nuove cultivar e strumenti che ci possano mettere in condizione di affrontare i prossimi
anni con serenità”.