
(AGENPARL) – mar 19 dicembre 2023 INFORMAZIONE ISTITUZIONALE
E OPEN GOVERNMENT
Ufficio Stampa
19/12/2023
INAUGURATA ALLA SALA FINI DEL MAGAZZINO 26, ALLA
PRESENZA DELL’ASSESSORE ALLA CULTURA GIORGIO ROSSI, LA
MOSTRA “VERSO IL MARE. DINO PREDONZANI E GLI ULTIMI
TRANSATLANTICI”. LA MOSTRA RESTERÀ APERTA FINO AL 25
FEBBRAIO 2024
Questo pomeriggio (19 dicembre) nel Magazzino 26 del Porto Vivo – Porto
Vecchio di Trieste, si è svolta, alla presenza dell’assessore alla Cultura Giorgio Rossi,
della coordinatrice e responsabile dei Musei Scientifici, Patrizia Fasolato, dei
conservatori del Museo del Mare, Andrea Bonifacio e Silvia Pinna e della storica
dell’arte Francesca Nodari, l’inaugurazione della mostra “Verso il mare. Dino
Predonzani e gli ultimi translatlantici”.
“Ho sempre apprezzato tantissimo chi progetta l’interno delle navi, in quanto
massima espressione della razionalità. Questi transatlantici erano i più belli e famosi
dell’epoca e sono stati il nostro fiore all’occhiello, il nostro orgoglio – ha detto
l’assessore alla Cultura Giorgio Rossi -.”
“All’esterno erano splendidi ma all’interno erano sorprendenti e Dino Predonzani
ha contribuito a rendere gli interni di questi transatlantici unici e meravigliosi” ha
concluso Giorgio Rossi.
Francesca Nodari, storico dell’arte, ha sottolineato come questa mostra sia
l’occasione per mostrare questo importante fondo grafico costituito da oltre 500 fra
disegni, bozzetti, a tempera, a matite colorate di Dino Predonzani, indubbiamente
un’artista poliedrico che si è occupato non solo di decori navali.
LA MOSTRA
La mostra presenta schizzi, studi preparatori e bozzetti di decorazione navale
realizzati dal pittore e grafico Dino Predonzani tra gli anni Quaranta e Sessanta del
XX secolo, di concerto con il progettista navale e l’architetto d’interni, per alcuni dei
più importanti transatlantici di quegli anni.
Nel 1932 la Navigazione generale italiana di Genova confluì insieme al Lloyd
Sabaudo di Torino e la Cosulich Società Triestina di Navigazione in quella che
divenne la più grande flotta italiana di navi passeggeri, la Società Italia – Flotte
Riunite.
La società passo a sua volta nel 1936 sotto il controllo di Finmare insieme al
Lloyd Triestino di Navigazione, Adriatica di Navigazione e Tirrenia di Navigazione.
Tale sinergia portò negli anni alla produzione di alcuni di quelli che furono i
transatlantici più belli e famosi di quell’epoca.
Fino a quel momento i grandi transatlantici erano stati concepiti come palazzi
galleggianti in cui gli interni tendevano a riproporre gli ambienti lussuosi e
riccamente decorati delle dimore di rappresentanza, con degli allestimenti
scenografici e posticci, che si sovrapponevano alle architetture della nave, ora intesi
invece come unione tra funzionalità, razionalismo, sobria eleganza, varietà e
ricchezza nell’uso di materiali innovativi.
É proprio nell’ambito di questo rinnovamento che l’architetto triestino Gustavo
Pulitzer Finali, a partire dal secondo dopoguerra, comincia ad avvalersi della
collaborazione di un importante artista triestino, Dino Predonzani.
Nel panorama dell’arte italiana del XX secolo Dino Predonzani è stato un artista
talentuoso e poliedrico, che nella sua lunga carriera si è mostrato sempre aperto alla
ricerca di nuovi linguaggi figurativi e alla sperimentazione di nuove tecniche.
La sua attività spaziò dalla pittura da cavalletto alla grafica, dalla decorazione
d’ambiente ad affresco, dal mosaico alla creazione di bozzetti per le scenografie
teatrali, e fu di primaria importanza anche la sua produzione nell’ambito della
decorazione navale di cui questa mostra vuole illustrare alcuni degli esiti più felici.
Le opere fanno parte del fondo donato al Museo del Mare da Lia Brautti, nipote
del maestro. Attraverso questi lavori si ripercorre l’opera di un importante artista e
uno scorcio della storia del design italiano.
La mostra si focalizza sugli interventi di Predonzani su sei navi, per i quali il
fondo conserva un nutrito gruppo di disegni tra schizzi e bozzetti, assieme a delle foto
originali degli ambienti realizzati: in ordine cronologico si presentano i progetti per
l’Esperia (1949), il Conte Biancamano (1949), l’Australia (1951), l’Homeric (1955),
Leonardo da Vinci (1960), Guglielmo Marconi (1963) e alcune opere di arredo per la
Galileo Galilei (1963).
La mostra è ideata e realizzata dal Servizio Promozione Turistica, Musei, Eventi
Culturali e Sportivi del Comune di Trieste, con il coordinamento di Patrizia Fasolato,
Responsabile Musei Scientifici, e la curatela di Francesca Nodari, storica dell’arte,
Andrea Bonifacio e Silvia Pinna, conservatori del Museo del Mare.
IL MUSEO DEL MARE – ALA NORD MAGAZZINO 26
Nato nel 1904 come Museo della Pesca diviene poi Esposizione Marittima
Permanente e acquisisce alle sue collezione alcuni degli strumenti di navigazione e
dei beni appartenuti all’Accademia di Commercio e Nautica.
Successivamente l’esposizione prende il nome di Museo del Mare e continua a
raccogliere plastici, modelli di macchine navali, di piroscafi, di fari, segnali
marittimi, raccolte fotografiche, stampe e carte nautiche da diversi enti del settore
marittimo. Nel 1972 viene inaugurato il nuovo allestimento nell’edificio che era stato
Arsenale di Artiglieria e, ancora prima, Lazzaretto, nella zona denominata Campo
Marzio.
Nella nuova sede del Magazzino 26 la storica funzione di stoccaggio viene
recuperata e reinterpretata in modo funzionale alla necessità di accogliere i depositi
museali, di garantire la pubblica fruizione e di disporre degli elementi che
configurano il Museo come luogo di conservazione e studio dove trovano posto
anche il laboratorio e la biblioteca specialistica Mario Marzari.
Le collezioni sono organizzate in sezioni tematiche suddivise tra il terzo piano e il
piano rialzato. Si parte dalla città ottocentesca e dal suo porto, entrambi dettagliati in
un grande diorama. Alcuni filmati introducono i grandi temi dell’economia del mare,
del lavoro, dell’evoluzione delle imbarcazioni, dell’ingegneria e del design, dell’arte
di andar per mare su un transatlantico piuttosto che su una barca a vela o un “topo” da
pesca. Il navigare prende diverse forme a seconda serva per commerciare, lavorare,
esplorare il mondo, viaggiare per diletto o emigrare per necessità.
Nel percorso di visita si possono apprezzare importanti reperti provenienti
dall’Accademia di Commercio e Nautica di Trieste, fondata dall’imperatrice
d’Austria Maria Teresa nel 1754, tra cui un globo terreste e uno celeste. Non
mancano i modelli dei grandi velieri mercantili realizzati dai cantieri, le riproduzioni
di sezioni delle imbarcazioni a fini didattici, fino ai modelli delle navi destinate alle
esplorazioni nei diversi continenti.
Fra i protagonisti di queste vicende si incontrano Josef Ressel, poliedrico
inventore che a Trieste sperimenta l’applicazione dell’elica alle navi a vapore, e
Guglielmo Marconi, che con la radiocomunicazione rivoluziona il modo di vivere il
mare.
La storia di Trieste sul mare si intreccia con le famiglie di armatori, come i
Cosulich, con le società di navigazione e le navi qui progettate sempre guardando
all’innovazione nella costruzione degli scafi, nell’evoluzione dei motori, nel continuo
miglioramento del comfort di bordo.
Infine, si può approfondire l’epopea della compagnia di navigazione del Lloyd.
Un’ampia selezione di documenti, modelli, grafica pubblicitaria e arredi di bordo
illustra l’ampiezza delle sue attività, che ben rappresentano le connessioni tra la
marineria, il mondo degli affari e la storia della città tra Ottocento e Novecento.
Il Museo ospita una sezione della mostra dedicata a Predonzani. Si tratta di un
focus dedicato ad alcune opere di arredo create per la Galileo Galilei (1963).
ORARI – ACCESSIBILITA’ DELLA MOSTRA E DEL MUSEO
Apertura da giovedì a domenica, dalle ore 10.00 alle ore 17.00
24 e 31 dicembre chiusura anticipata alle ore 14.00
26 dicembre apertura straordinaria dalle 10.00 alle 17.00
La mostra resterà aperta fino al 25 febbraio 2024
Il museo e la sala Fini sono accessibili tramite rampa d’accesso, elevatore ed
ascensore.
Il museo e la mostra sono ad ingresso gratuito.
BIOGRAFIA
Dino Predonzani artista e decoratore navale
Nel panorama dell’arte italiana del XX secolo Dino Predonzani (Capodistria 1914
– Trieste 1994) è stato un artista talentuoso e poliedrico, che nella sua lunga carriera
si mostrò sempre aperto alla ricerca di nuovi linguaggi figurativi e alla
sperimentazione di nuove tecniche.
La sua attività spaziò dalla pittura da cavalletto alla grafica, nella quale emerse la
sua felice vena di spigliato disegnatore, dalla decorazione d’ambiente ad affresco e a
mosaico alla creazione di bozzetti per le scenografie teatrali, per non parlare della sua
importante produzione nell’ambito della decorazione navale.
La sua formazione artistica iniziò a Trieste, alla Scuola per Capi d’Arte
nell’indirizzo di pittura e decorazione, per poi proseguire all’Accademia di Belle Arti
di Venezia, dove si diplomò nel 1938. Proprio in quell’anno vinse alla XXI Biennale
il primo premio per l’affresco con Attesa ai ludi sportivi, improntato ai valori plastici
e pittorici, all’ordine compositivo della tradizione classica, in particolare di Piero
della Francesca, presente anche nei bozzetti presentati ai concorsi per la decorazione
del Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi e quello delle Forze Armate all’Eur.
Dopo la dolorosa parentesi della guerra, che lo vide deportato tra il 1943 e il 1945
in diversi campi di concentramento tra la Polonia e la Germania, ritornò alla vita