
(AGENPARL) – ven 15 dicembre 2023 COMUNICATO STAMPA
CONTRATTI TERZIARIO DISTRIBUZIONE E SERVIZI CONFCOMMERCIO E
CONFESERCENTI, NEL VUOTO IL TENTATIVO IN EXTREMIS DEI SINDACATI DI
CATEGORIA FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL E UILTUCS DI PROCEDERE AI
RINNOVI ATTESI DAL 2019.
LE ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI CONFERMANO L’INDISPONIBILITÀ A
RIMUOVERE LE PREGIUDIZIALI POSTE AL TAVOLO DI TRATTATIVA. IL 22
DICEMBRE LO SCIOPERO È CONFERMATO.
#IlContrattoCiSpetta!
Roma, 15 dicembre 2023 – Ad una settimana dallo sciopero indetto
per il 22 dicembre è caduto nel vuoto il tentativo in extremis dei
sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs di
rinnovare i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro del Terziario,
Distribuzione e Servizi scaduti nel 2019.
Il 7 dicembre, in occasione del previsto incontro con la
Confcommercio finalizzato all’espletamento del tentativo preventivo
di conciliazione, coerentemente alle previsioni normative e
regolamentari sul diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali
nei settori della distribuzione intermedia farmaceutica e dei servizi
museali, l’associazione datoriale si è dichiarata disponibile a
riprendere il confronto negoziale per l’agognato rinnovo del Ccnl.
Inaspettatamente le segreterie generali di Filcams Cgil, Fisascat
Cisl e Uiltucs si sono viste recapitare una stringata convocazione
– a firma sia di Confcommercio che di Confesercenti – di un
“incontro unitario” da tenersi il 14 dicembre, finalizzato a
“consentire una rapida e proficua conclusione della vertenza per il
rinnovo dei CCNL Terziario”.
Per tutta risposta, le segreterie generali, hanno inviato a
Confcommercio e Confesercenti una nota, anche questa unitaria, con la
quale hanno espresso la volontà di riprendere il negoziato, a
condizione che fossero rimosse dal tavolo le condizioni pregiudiziali
poste nel corso delle trattative e che ci fosse quindi la
disponibilita? ad erogare un aumento salariale cosi? come previsto
dagli indici relativi all’inflazione, prendendo in considerazione
tutto il periodo dalla scadenza del CCNL.
Com’e? noto, Confcommercio pretende, in cambio di un incremento
salariale, mai quantificato, di avere indietro delle contropartite
“pesanti”, intervenendo su istituti importanti quali i permessi
retribuiti, 14° mensilita?, scatti di anzianita? e implementazione
selvaggia della flessibilita? oraria (che attualmente il CCNL
prevede, in via generale, in 44 ore settimanali lavorate per 16
settimane e in due ipotesi aggiuntive rimesse alla contrattazione di
secondo livello).
Il fulmineo riscontro delle due Confederazioni ha condensato in tre
righe la presa d’atto della “evidente volonta? di non procedere
ad un reale e compiuto confronto schiettamente orientato alla piu?
tempestiva definizione dell’accordo di rinnovo del CCNL
Terziario” delle organizzazioni sindacali!
Evidentemente ai sindacati viene rimproverato di non voler
sacrificare diritti importanti per tante lavoratrici e tanti
lavoratori per avere in cambio un incremento retributivo dovuto.
Con ogni probabilita?, secondo Confcommercio e Confesercenti, per
dare vita “ad un reale e compiuto confronto schiettamente orientato
alla piu? tempestiva definizione dell’accordo di rinnovo del
CCNL” bisogna fare strage dei diritti di chi lavora.
Per chi come Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs crede
nell’importanza fondamentale del negoziato e svolge con senso di
responsabilita? il proprio ruolo, determinate scelte datoriali
appaiono unicamente improntate a precostituire qualche pseudo
argomento da esibire nell’ennesima intervista farcita da
imprecisioni grandi e piccole, ma sempre ed inesorabilmente priva di
verita?.
La triste cronaca della falsa ripartenza delle trattative, tuttavia,
non annulla i propositi dei sindacati e, anzi, rafforza le
convinzioni rispetto l’urgenza di dare un rinnovo dignitoso alla
più vasta platea di lavoratrici e lavoratori del settore privato in
Italia, con oltre 3milioni di addetti impiegati nelle imprese del
Terziario, Distribuzione e Servizi, della Distribuzione Moderna
Organizzata e della Distribuzione Cooperativa.
In più riprese Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno dimostrato di avere
grande senso di responsabilita? nei momenti di difficolta? del
settore. L’auspicio delle tre federazioni è che ora prevalga anche
da parte delle Associazioni imprenditoriali il senso di
responsabilita? e della misura: non rinnovare i CCNL per 4 anni non
dovrebbe consentire a nessuno di ricorrere ad espedienti tattici che
arrecano l’ennesima offesa a quanti generosamente ogni giorno
consentono alle imprese di questo complicato macrosettore di operare
e consolidarsi nei mercati di riferimento.
Il 22 dicembre 2023 scioperare servira? anche a ricondurre la
dialettica fra le parti nell’ambito di un serio confronto,
rispettoso della dignita? delle lavoratrici e dei lavoratori del
settore, orientato al merito e neutralizzando ogni tentativo di
svilire e derubricare la trattativa a una parentesi comica.
Federazione Italiana Sindacati Addetti Servizi Commerciali Affini e
del Turismo
Aderente a UNI GLOBAL UNION, UITA e ITF
http://www.fisascat.it/site/news/sciopero_turismo_ristorazione_collettiva