
(AGENPARL) – ven 15 dicembre 2023 Comunicato Stampa
15 dicembre 2023
5g e cultura digitale, l?indagine al sud: solo il 21% utilizza la
connessione 5G, 4 su 10 non sanno se disponibile nella propria città. I dati
di una indagine civica presentati oggi a Napoli da Adiconsum, Adoc,
Altroconsumo, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e U.Di.Con
Il 5G è una tecnologia che apre a nuove prospettive e opportunità,
soprattutto in termini di sviluppo e riduzione delle disuguaglianze; allo
stesso tempo, genera ancora alcune diffidenze e perplessità da parte dei
cittadini che chiedono, quindi, informazioni corrette e autorevoli. La
maggior parte delle persone intervistate delle regioni del meridione non ha
conoscenze specifiche sulla tecnologia e sui dispositivi 5G: il 50% circa ne
ha una conoscenza minima o nulla, dato leggermente più positivo rispetto al
livello nazionale (56%). Maggiore è la fascia d?età, minore è la conoscenza.
Si tratta infatti di una tecnologia ancora poco diffusa, soprattutto tra gli
anziani. Solo il 21,2% dei rispondenti delle regioni meridionali utilizza al
momento una connessione mobile 5G. Si nota un maggior utilizzo nei più
giovani, nei soggetti con un titolo di studio più elevato e nei nuclei
familiari con minori. A proposito, invece, di sicurezza informatica,
informazione e diritti dei consumatori, solo il 15% degli intervistati delle
aree meridionali si dichiara preoccupato per i possibili effetti sulla
salute, mentre il 34% – soprattutto tra quanti hanno una conoscenza minima o
nulla del 5G la cui fonte di informazione principale è caratterizzata dai
canali social e dalla tv – dichiara di condividere almeno una delle false
informazioni che nel corso degli anni hanno trovato diffusione su alcuni
canali di comunicazione, a proposito del 5g (?provoca tumori?, ?facilita lo
spionaggio dei dati?, ?non favorisce lo sviluppo dell?economia e del
lavoro?).
Sono questi alcuni dei dati che emergono da un?Indagine sul livello di
conoscenza che i cittadini delle aree meridionali rispetto alla tecnologia
5G – realizzata dalle Associazioni dei consumatori (Adiconsum, Adoc,
Altroconsumo, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e U.Di.Con) con il
sostegno non condizionante di WINDTRE ? e presentata oggi presso la Città
della Scienza di Napoli. Dal focus emerge anche che il 57,5% di chi non
utilizza il 5G dichiara di non avere ancora un cellulare idoneo, mentre
oltre il 28% non ne conosce i vantaggi o non è interessato. Il fattore
economico ha un peso leggermente maggiore nelle aree del Sud Italia (14,4%)
rispetto al dato nazionale (10,7%). Circa un quarto dei rispondenti delle
Regioni meridionali che attualmente non usa ancora il 5G ha dichiarato la
volontà di volervi passare a breve (24,3%), dato che supera quello nazionale
che si attesta sul 18%. Il 50,6% afferma che lo farà nel lungo periodo, con
l’obiettivo di acquisire maggiori informazioni e verificare gli sviluppi
futuri della tecnologia, mentre il restante 25,1% non ha nessuna volontà in
proposito. Si evidenzia, infine, che il 40,7% di chi non la utilizza, non sa
se tale tecnologia sia disponibile o meno nella propria città e il 21,8%
sostiene di no. Le risposte negative superano di 7 punti percentuali il dato
nazionale (15,4%).
L?analisi dei dati rivela che il livello d?istruzione incide sul tasso di
conoscenza del 5G: infatti il 59,4% dei rispondenti laureati indica una
conoscenza medio/alta a fronte del 43,8% dei rispondenti in possesso di un
diploma o licenza media. La principale fonte di informazione sulla
tecnologia per i rispondenti del Sud Italia è rappresentata dai canali
social (37,5%) e dagli articoli di approfondimento (36,9%), classifica che
si inverte rispetto alle risposte a livello nazionale. Il dato però cambia
se si tiene conto del livello di conoscenza che si ha dell?argomento: nei
casi in cui è di livello medio/alto, le principali fonti di informazioni
sono gli articoli di approfondimento (circa 54%). Diversamente, chi invece
ha una conoscenza minima o nulla, indica come fonte principale il la TV
(38,8%) e il passaparola di amici e conoscenti (35,5%). Ecco perché tra
l?82,9% dei rispondenti delle aree meridionali si evidenzia la necessità di
ricevere informazioni più concrete, affidabili e dettagliate sul 5G,
soprattutto in relazione alla salute, alla tutela della privacy e alla cyber
security. Inoltre, circa il 55% ritiene che tali informazioni dovrebbero
provenire dalle associazioni dei consumatori.
Circa il 74% dei rispondenti delle aree del Sud ritiene la diffusione del 5G
utile o importante, in misura maggiore per chi ha un titolo di studio più
alto, dato lievemente superiore rispetto a quello nazionale (circa 70%). A
proposito dei vantaggi che la diffusione della connessione 5G potrebbe
portare, gli intervistati delle aree del Sud Italia indicano principalmente
il miglioramento delle performance delle comunicazioni telefoniche e delle
connessioni internet (78,6%), lo sviluppo di innovazioni tecnologiche (46%)
in termini di robotica e di organizzazione delle città verso il modello
Smart City. Inoltre, gli utenti credono che la tecnologia 5G possa
determinare progressi in altri settori, come la formazione, la sanità,
l’economia e i trasporti. Per il 65% dei rispondenti, 7 punti percentuali in
più sul dato nazionale, lo sviluppo del 5G e dei servizi associati
rappresenta anche un?opportunità in termini di riduzione delle
disuguaglianze sociali.
Alla presentazione dei dati hanno preso parte le associazioni che hanno
realizzato l?indagine (Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Cittadinanzattiva,
Federconsumatori e Udicon) e ne hanno discusso con Nicola Pasquino,
Professore di misure elettriche ed elettroniche dell?Università degli studi
di Napoli Federico II, Livio Gigliuto, Presidente esecutivo Istituto Piepoli
e Giovanni Santella, Vice Segretario generale, Autorità per le garanzie
nelle comunicazioni.
L’indagine e maggiori informazioni sul progetto sono disponibili a questa
pagina
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