
(AGENPARL) – mer 06 dicembre 2023 *Comunicato Stampa*
*Salario minimo. Domani, giovedì 7 dicembre, se ne parla in un incontro
pubblico alla Sala Grande del Centro Universitario Padovano*
“*Salario minimo? L’introduzione del salario minimo legale in Italia:
analisi e prospettive”. Il Centro Studi Ettore Luccini promuove l’incontro
a cui parteciperanno Cgil ed esperti sul tema*
Si informa che domani, *giovedì 7 dicembre*, alle *17.00*, presso la *Sala
Grande* del *Centro Universitario Padovano* in *via Zabarella 82*, ci sarà
l’incontro pubblico “*Salario minimo? L’introduzione del salario minimo
legale in Italia: analisi e prospettive*” organizzato dal *Centro Studi
Ettore Luccini*, con il patrocinio di *CNR ISMed* e *Comune di Padova*.
Dopo l’introduzione di *Elena Ferraglio*, Direttrice del Centro Studi
Ettore Luccini, interverranno *Tania Toffanin*, ricercatrice CNR
ISMed, *Giancarlo
Moro*, avvocato e giuslavorista, *Matteo Gaddi*, ricercatore della
Fondazione Sabattini e *Mirko Romanato*, Segretario Generale NidiL Cgil
Padova.
“Il 19 ottobre 2022 – dicono gli organizzatori del CSEL – il Parlamento
Europeo ha approvato la versione definitiva della Direttiva sul salario
minimo. Scopo della Direttiva è aumentare la copertura della contrattazione
collettiva e, nei paesi dove questa copertura è già elevata, definire dei
salari minimi legali adeguati. In Europa, ben 22 Stati su 27 applicano un
salario minimo legale. A non aver introdotto questa misura rimangono
Austria, Danimarca, Finlandia, Italia e Svezia”.
“Nei paesi dove è stato introdotto il salario minimo legale – proseguono –
è stata osservata una riduzione della povertà lavorativa, soprattutto nelle
occupazioni con retribuzioni contrattuali basse. Sappiamo che, non da oggi,
avere una posizione lavorativa a tempo indeterminato non basta. Serve che
la retribuzione offra la possibilità di conseguire un tenore di vita
dignitoso”.
“L’Italia – conclude la nota – ha un tasso di copertura della
contrattazione collettiva molto superiore all’80%. Tuttavia, l’assenza di
un salario minimo legale ha prodotto una situazione paradossale nella quale
i termini salariali dettati dalla contrattazione collettiva sono sovente
ben al di sotto del trattamento retributivo considerato congruo secondo
quanto stabilito dall’articolo 36 della Costituzione Italiana (*Il
lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e
qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla
famiglia un’esistenza libera e dignitosa*). Negli ultimi due decenni, la
presenza di un’elevata frammentazione contrattuale ha prodotto
l’applicazione di contratti firmati da organizzazioni sindacali e
associazioni datoriali che non sono maggiormente rappresentative e che
applicano minimi tabellari più bassi. Si è così prodotto un indebolimento
della contrattazione collettiva, tale da giustificare l’introduzione di un
salario minimo legale”.
*Si allega locandina dell’iniziativa*