
(AGENPARL) – mer 06 dicembre 2023 COMUNICATO STAMPA
MADE IN ITALY, RAMPELLI (VPC-FDI): PER IL MERCATO INTERNAZIONALE VALE IL
TERMINE IN INGLESE NESSUNA CONTRADDIZIONE CON MIA PDL TUTELA LINGUA ITALIANA
“Come già ho avuto modo di dichiarare nei mesi passati, incoraggiando il
Parlamento a esaminare con urgenza le mie proposte di legge in difesa della
lingua italiana, la denominazione Made in Italy, come altre ricorrenti e
abituali definizioni indirizzate al mercato internazionale, fa ovviamente
per questa ragione eccezione. Non si tratta affatto di svista o
contraddizione, come maliziosamente hanno insinuato oggi deputati del M5S e
di IV chiedendo un diverso titolo per il Disegno di legge proposto dal
governo dal titolo: “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la
promozione e la tutela del Made in Italy”. È fin troppo banale ricordare
che all’estero i prodotti di tutte le nazioni vengono marchiati con la
definizione “Made in”, utilizzando il veicolo più conveniente per la tutela
degli interessi commerciali, cioè la lingua dominante che oggi è l’inglese.
Quindi, mentre Jobs Act e Spending review con precedenti governi
rappresentavano evidenti e gratuite forzature idiomatiche in questo caso
ritengo corretto l’utilizzo di ‘Made in Italy’. Resta l’appello a
maggioranza e opposizione, agli uffici e agli amministratori delle società
partecipate di utilizzare la nostra lingua madre, non solo per ragioni
identitarie, ma anche per rendere la democrazia accessibile a tutti”.
È quanto afferma il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli
di Fratelli d’Italia in replica alle dichiarazioni della deputata di Italia
Viva Maria Elena Boschi che ha presentato un emendamento per cambiare il
nome al ministero delle Imprese e del Made in Italy nel corso dell’esame
in aula del disegno di legge disposizioni organiche per la valorizzazione,
la promozione e la tutela del made in Italy.