
(AGENPARL) – mer 06 dicembre 2023 ANAAO ASSOMED E CIMO-FESMED RISPONDONO A SCHILLACI:
STUPITI E MERAVIGLIATI DALL?ATTACCO DEL MINISTRO
?Siamo stupiti e meravigliati dalle dichiarazioni del Ministro della
salute, Orazio Schillaci, all?indomani del grande successo dello sciopero
dei medici e dirigenti sanitari?, commentano Pierino Di Silverio,
Segretario Nazionale Anaao Assomed, e Guido Quici, Presidente Cimo-Fesmed,
dopo aver letto l?intervista rilasciata dal Ministro al Corriere della
Sera.
?Ci appare doveroso replicare senza alcun intento polemico, ma entrando
nel merito di tutti i punti toccati nell?intervista. A iniziare dal
finanziamento per la sanità previsto nella manovra economica per il 2024.
Ognuno ? dichiarano Di Silverio e Quici ? può avere il proprio punto di
vista, ma i numeri sono oggettivi e parlano chiaro. La manovra mette a
disposizione 3 miliardi di cui 2,3 destinati a un rinnovo contrattuale
che, facendo parte i medici e dirigenti sanitari della pubblica
amministrazione, prevederà un aumento del 5.78%, ben 10 punti al di sotto
del tasso inflattivo. E non sarà un piccolo anticipo, come dichiarato dal
Ministro, a cambiare le cose, considerato che com?è ovvio tale anticipo
sarà poi decurtato dall?aumento che vedremo al momento del rinnovo del
contratto. Tra l?altro, l?anticipo degli aumenti contrattuali previsto dal
Ministro Zangrillo è stato adottato solo in due Regioni?.
?Ricordiamo inoltre che il contratto 2019-2021, pre-firmato a settembre,
deve ancora essere licenziato dal Consiglio dei Ministri e dovrà poi
passare al vaglio della Corte dei Conti.
A fare presto quindi dovrebbe essere il Governo perché se non si licenzia
quello attuale non si potrà procedere alla discussione del nuovo. Ed
evidenziamo anche che le trattative per il rinnovo del CCNL 2022-2024
inizieranno con il comparto della sanità, ritardando quindi ulteriormente
di almeno un altro anno l?adozione di quello della dirigenza?.
?Puntare poi ? dichiarano Di Silverio e Quici – su un aumento economico
basato sul lavoro straordinario, quando i medici e i dirigenti sanitari
già lavorano 60 ore a settimana e hanno 5 milioni di giornate di ferie
arretrate per sopperire alle carenze di personale, non ci sembra il modo
migliore né per risolvere il problema delle liste d?attesa né per rendere
appetibile la professione, come ha più volte dichiarato il Ministro
stesso. Piuttosto contribuirà allo svuotamento già in atto degli ospedali.
Per questo chiediamo che quelle risorse vengano destinate all?aumento o
alla detassazione di una parte della retribuzione?.
?Siamo anche meravigliati che nelle sue dichiarazioni il Ministro non
abbia citato uno dei suoi cavalli di battaglia, e cioè la depenalizzazione
dell?atto medico, che un disegno di legge della Lega intende affossare nel
peggiore dei modi?.
?Non possiamo poi ancora pronunciarci in merito alle novità annunciate in
tema di revisione della norma sul taglio delle pensioni dei medici e
all?intento di eliminare il tetto alla spesa sul personale su cui il
Governo pare stia lavorando: finché non leggeremo i testi e il frutto di
questo lavoro infatti non possiamo esprimere alcun giudizio, né in senso
positivo né negativo?.
?Cercare inoltre ? come abbiamo letto – di far emergere divisioni tra
sindacati di categoria per giustificare i ritardi di una tornata
contrattuale indipendenti dai sindacati stessi, ci appare poi poco
attinente alla realtà e sinceramente pretestuoso.
Le richieste dei sindacati son comuni, i temi trattati dalle varie
componenti anche, le motivazioni dello sciopero proclamato dalle altre
sigle rappresentative della dirigenza medica e sanitaria per il 18
dicembre sono le stesse che hanno spinto in piazza Anaao Assomed e
Cimo-Fesmed?.
?Forse le vere divisioni sono all?interno di un Governo che non ascolta
quello che il Ministro cerca di affermare da più di un anno e che noi
condividiamo: noi siamo sempre stati dalla parte del Ministro della
Salute, e per questa ragione le dichiarazioni di oggi ci meravigliano.
Investire sul SSN vuol dire fare scelte coraggiose non solo in termini di
stanziamento di risorse – ribadiamo che in questa congiuntura
macroeconomica occorre fare i conti con le risorse (poche) che abbiamo a
disposizione – ma soprattutto in termini di scelte strategiche e politiche
che vanno in una direzione diversa?.
?Continuare a investire sul privato e sul lavoro straordinario e
contestualmente affermare che i medici, i dirigenti sanitari e gli
infermieri sono merce rara da salvaguardare è una contraddizione in
termini?.
?Ci aspettiamo ? concludono Di Silverio e Quici – che questi ultimi giorni
che precedono la presentazione in Aula del Senato della legge di Bilancio
possano vedere un riavvicinamento tra le parti imprescindibile per
migliorare il nostro sistema di cure e dimostrare che davvero il Governo
ha a cuore gli operatori sanitari e quindi i cittadini così come li
abbiamo a cuore noi. In attesa di risposte certe, allora, continuiamo con
la protesta perché è questa la richiesta che ci giunge dagli ospedali di
tutta Italia. E le piazze di ieri, riempite di medici, dirigenti sanitari
e infermieri arrabbiati ma non ancora rassegnati, ne sono la
dimostrazione?.
Silvia Procaccini
Responsabile
Ufficio Comunicazione
Anaao Assomed
Roma 00185
http://www.anaao.it