
(AGENPARL) – ven 01 dicembre 2023 Lacopeta (McKinsey & Company): L’IA generativa ha il potenziale per rivoluzionare il settore manifatturiero | Fontana (Direttore Centro Studi Confindustria): Gli shock a livello mondiale impongono di rivedere il modo in cui si articolerà la produzione | Azzalini (Fincantieri): Sul digitale stiamo creando un centro di competenza interno particolarmente agguerrito | Castro: Tema con implicazioni antropologiche
Pordenone, 1° dicembre 2023 – Si sono conclusi poco fa alla LEF, l’azienda digitale modello fondata da Confindustria Alto Adriatico e McKinsey & Company i lavori del secondo Operations Summit che quest’anno ha proposto in maniera organica l’interazione tra intelligenza artificiale ed umana, esplorandone opportunità ed eventuali sfide. Lavori aperti dal Direttore Generale, Marco Olivotto, che ha evidenziato, numeri alla mano, la curva di crescita costante della società nata nel 2011.
Per Cinzia Lacopeta, co-leader Innovation & Learning Centers Europe and North America McKinsey & Company «l’intelligenza artificiale generativa ha il potenziale per rivoluzionare il settore manifatturiero e in particolare l’ambito della supply chain, rappresentando se ben gestita un efficace amplificatore delle competenze umane. Osserviamo tre principali ambiti di applicazione di questa tecnologia nel settore, in cui le aziende più all’avanguardia stanno già sperimentando per ottenere un vantaggio competitivo: l’insight extraction, per l’analisi di dati con l’obiettivo di risolvere in modo efficace problematiche di produzione e distribuzione; la generazione di contenuti, che varia dal design di nuovi prodotti alla progettazione di interi shopfloor per nuovi stabilimenti produttivi; infine l’interfaccia con l’utente, per un’efficace interazione con gli attori che compongono la catena. A riprova del crescente ruolo di questi strumenti tecnologici – ha aggiunto Lacopeta – una nostra recente indagine ha mostrato come un terzo delle aziende stia già integrando l’IA generativa in almeno una funzione aziendale. Guardando al caso specifico degli shopfloor, si può generare maggiore efficienza per oltre il 50% delle mansioni quotidiane dei supervisor di produzione, liberando tempo che queste figure possono dedicare ad attività a maggior valore aggiunto».
Per Alessandro Fontana, Direttore del Centro Studi di Confindustria, «gli ultimi anni sono stati caratterizzati da shock che hanno cambiato completamente il contesto in cui le imprese operano: Brexit, guerra dei dazi USA-Cina, pandemia, invasione Russa dell’Ucraina, crisi energetica, guerra israelo-palestinese. Fattori politici, economici e tecnologici spingono verso la frammentazione un mondo che è fortemente interconnesso. Tutto ciò non può non spingere a rivedere il modo in cui a livello globale si articola e si articolerà la produzione. L’emergere di rischi geopolitici sposta l’attenzione verso le dipendenze critiche e strategiche nell’ambito della manifattura e spinge verso una riorganizzazione delle reti produttive globali non necessariamente nel senso di un rientro delle produzioni nel paese di origine o nei paesi vicini, ma quanto meno impone una maggiore diversificazione delle forniture provenienti preferibilmente da paesi “amici”, sempre che ve ne siano».
Secondo Paolo Capitelli, direttore delle Communities of practices di Reply, «la Generative AI stia rivoluzionando ogni tipo di industria grazie alla sua capacità di generare contenuti innovativi e originali. Gli strumenti oggi disponibili out-of-the-box sono molti ed è impressionante la potenza che esprimono e la velocità con la quale evolvono. Tuttavia, affinché questi sistemi possano generare valore per le aziende è necessario che gli stessi vengano integrati nei processi di business e collegati alle basi di conoscenza delle aziende stesse».
Simone Marchetti, Business Development Manager Oracle ha sottolineato che la Generative IA «è uno strumento ancora poco integrato nei processi di business ma con il quale si potranno costruire nuovi modelli di impresa che saranno così capaci di auto adattarsi ai problemi. I vantaggi dell’IA? Efficientamento delle attività e compressione dei costi, tra gli altri. Oracle – ha aggiunto – ha iniziato a inserire l’IA nelle proprie piattaforme per facilitare il lavoro dei nostri clienti».
Nel corso della tavola rotonda su opportunità, minacce, mode e successi dell’IA, Pierantonio Azzalini, Executive Vice President Technology di Fincantieri, ha spiegato che «l’avvicinamento del Gruppo al mondo digitale è inevitabile in ragione di tanti fattori tra cui l’aumento della complessità di progettazione, realizzazione e manutenzione delle navi, prodotti sempre più sensibili alle tematiche legate alla produzione green, siano esse da crociera, militari o da lavoro; tant’è vero che stiamo creando un centro di competenza interno particolarmente agguerrito».
Maria Raffaella Caprioglio, Presidente Umana S.p.A. ha detto, dopo aver spiegato che la società si era mossa in anticipo utilizzando strumenti per l’ottimizzazione dell’incrocio delle caratteristiche individuali nei curricula, che «l’asticella si è alzata per tutti i mestieri» mentre Maurizio Castro, direttore scientifico del Master in Strategia Aziendale CUOA Business School ed esperto in relazioni Industriali, ha spiegato che «il tema ha anche implicazioni di tipo antropologico» e che in Italia «il rischio è che ci si dilani tra due tensioni: governare il fenomeno o ideologizzarlo e di tutto ha bisogno questo paese tranne che di ulteriori elementi di polarizzazione». Secondo Castro, che ha poi portato la questione nell’alveo del lavoro, «occorre una saldatura tra politiche e relazioni industriali posto che alla decisione finale si sopraggiunga ben preparati, cosa che spesso in Italia non accade»
Massimo Boni