(AGENPARL) – dom 26 novembre 2023 Orizzonti sono “altre” perché affrontano per lo più storie che nessuno
vorrebbe conoscere, che non trovano facilmente ascolto, e che spesso sono ritenute
non degne di essere raccontate. La sfida è
proprio di narrare l’inenarrabile, e di usare
anche strumenti narrativi diversi (il rap, il
podcast…) per farlo.
Il podcast “Io ero il milanese” è nato esattamente così, nella redazione di Ristretti Orizzonti, da una storia che non si poteva proprio raccontare, una di quelle storie che
tante volte abbiamo pensato che era meglio “nascondere sotto il tappeto” come si fa
con la polvere quando viene a trovarti qualcuno che tu non ti aspettavi, in una casa che
non hai fatto in tempo a riordinare.
Ne è nata invece, grazie all’abilità e alla sensibilità di un narratore come Mauro Pescio,
una storia che ha letteralmente catturato
l’attenzione di un pubblico per noi nuovo,
fatto non di addetti ai lavori, ma di persone
curiose, spinte dal desiderio di avvicinarsi a
un mondo sconosciuto, disposte a farsi sorprendere dal racconto di una vita complicata, disordinata, “fuori misura”.
Il Parlamento Europeo a questa storia ha creduto, ha creduto alla possibilità di avvicinare tanti giovani a scelte di vita più responsabili raccontando proprio vite che sono state
“irresponsabili” ma che hanno saputo “raddrizzarsi”. E ha affidato a Ristretti Orizzonti il
compito di condurre per mano gli ospiti in
un viaggio attraverso le narrazioni del male,
fatte da quelle persone detenute che hanno
accettato, come ha detto una giovanissima
studentessa, di fare da “cattivi esempi” per
aiutare i ragazzi a fermarsi in tempo, quando fermarsi è necessario per non rovinarsi
la vita.-
Ad accompagnarci in questa giornata, così
come da anni accompagna il percorso di Ristretti Orizzonti, sarà Adolfo Ceretti, Professore ordinario di Criminologia, Università di
Milano-Bicocca, e Coordinatore Scientifico
dell’Ufficio per la Mediazione Penale di Milano, autore, tra l’altro, con Lorenzo Natali,
di “Io volevo ucciderla. Per una criminologia
dell’incontro”.
La Redazione di Ristretti Orizzonti
organizza
Giornata Nazionale di Studi
Enti promotori
NARRAZIONI “ALTRE”
LE NARRAZIONI DEL MALE
CHE FANNO BENE ALLA SOCIETÀ
Ministero della Giustizia
Casa di Reclusione di Padova
Anche in carcere
parliamo di Europa
Conferenza Nazionale
Volontariato Giustizia
“IO ERO IL MILANESE”
e i venticinque anni di Ristretti Orizzonti
Con il sostegno di
Casa di reclusione di Padova
27 novembre 2023, ore 9.00-14.30
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Introduzione ai lavori
Claudio Mazzeo, direttore di una Casa di reclusione,
quella di Padova, che ha fatto dell’apertura alla città il suo
tratto distintivo, Ornella Favero, direttrice di Ristretti
Orizzonti, Maurizio Molinari, Capo dell’Ufficio del
Parlamento europeo a Milano, introducono i lavori della
Giornata di studi.
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Capitolo uno. Vittime: le narrazioni
che spezzano la catena del male
Sono tante le vittime che hanno scelto, per usare le parole
di Benedetta Tobagi, di “spezzare la catena del male”
entrando in carcere e incontrando persone che non sono
state la causa diretta del loro male, ma che comunque
hanno compiuto reati non meno gravi.
Al tavolo di Ristretti si sono sedute in questi anni molte
vittime, alcune di loro ci torneranno in questa occasione:
– Benedetta Tobagi e Silvia Giralucci, “sorelle” nella
sofferenza di aver “perso” da bambine il padre ucciso da
giovani esponenti della lotta armata.
– Lucia Annibali, che con il suo volto sfigurato dall’acido
e ricostruito faticosamente, come la sua vita, insegna ogni
anno a migliaia di studenti a ripulire la loro cultura, le
loro relazioni da ogni traccia di violenza contro le donne
e non solo.
– Agnese Moro, che ci ha sollecitato con forza a “non
buttare via nessuno”, nemmeno gli ergastolani, i “cattivi
per sempre”.
– Fiammetta Borsellino, che ci ha portato l’aria pulita di
una lotta alla mafia, che punta a cambiare la logica
dell’emergenza perenne e del male a cui si risponde con
altrettanto male.
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Capitolo due. La Giustizia per la quale abbiamo
invocato, con Papa Francesco, un po’ di tenerezza
– Marcello Bortolato: Quando un magistrato racconta di
aver imparato a Ristretti a riconoscere il potere
dell’immedesimazione, la sola immagine di un uomo di
legge che sa porsi nei panni dell’altro, del reo, del cattivo è
un’immagine di tenerezza
– Stefano Musolino: A Reggio Calabria, un magistrato
che crede che i cattivi possano non essere tali per sempre:
“Ho una discreta esperienza quantomeno della
‘ndrangheta e mi sono persuaso sempre di più (…)
che senza un autentico recupero delle persone, che
parte prima di tutto dall’ambiente carcerario, questo
problema non si risolve”.
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Capitolo tre. Un dialogo
su educazione di strada ed educazione da galera
– Cesare Moreno, presidente di Maestri di strada a
Napoli: “I ragazzi che incrociamo per la strada appaiono di
primo acchito ‘sporchi brutti e cattivi’, ma se rivolgi loro
lo sguardo e li ascolti, ti seguono fino in capo al mondo.
Non è facile, ci vuole tempo, pazienza e ascolto, bisogna
incassare anche insulti e sgarberie ma, alla fine, si riesce a
stabilire una relazione con loro e una qualche forma di
collaborazione per far sì che continuino la scuola e
imparino qualcosa. La difficoltà più grande che
incontriamo è far capire loro che hanno dei talenti da poter
coltivare.
– La redazione di Ristretti Orizzonti dialoga con Cesare
Moreno e con insegnanti e studenti del progetto A scuola di
libertà su come, se possibile, intercettare il malessere dei
ragazzi prima che “se li divori” il carcere.
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Capitolo quattro. Finché carcere non vi separi
Sulla qualità della vita detentiva, sul rispetto dei diritti di
chi in carcere ci vive, ma anche di chi ci lavora il nostro
Paese ha molto da imparare.
A dialogare con le europarlamentari Paola Ghidoni, (IDLega) e Sabrina Pignedoli, (NI-M5S) membro della
Commissione giuridica, sarà Mauro Palma, Garante
nazionale delle persone private della libertà personale che è
stato anche Presidente del Comitato europeo per la
prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti
inumani e/o degradanti. A lui il compito di accompagnarci
a capire come sollecitare l’Europa a mantenere uno sguardo
attento e vigile sulle carceri italiane. Affinché la Regola
Penitenziaria Europea N° 5 “La vita in carcere deve essere
il più vicino possibile agli aspetti positivi della vita nella
società libera” non appartenga al mondo dei sogni, ma
diventi ogni giorno un faro per tutti, politici, operatori
della Giustizia, Terzo Settore.
Nel corso di questo confronto verranno rappresentate le
esigenze della Polizia penitenziaria e del personale dell’area
pedagogica e i bisogni dei famigliari delle persone detenute,
raccontati da figlie, madri, familiari di persone detenute o
che hanno scontato una pena.
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Capitolo cinque. Parliamo di elezioni europee,
perché nessuno sia escluso
Con i rappresentanti del Parlamento europeo si ricorderà inoltre
il tema delle elezioni europee del 9 giugno 2024 e
l’importanza del voto come momento chiave della vita
democratica. La possibilità di trattare temi come la
partecipazione alle prossime elezioni europee portando le
istituzioni stesse all’interno dell’ambiente carcerario fa parte
della missione del Parlamento. L’idea è quella di non lasciare che
nessuno sia escluso dal processo decisionale e dal
funzionamento della nostra democrazia. Pertanto, l’evento
rappresenta un’opportunità per le istituzioni europee di essere
presenti sul territorio ad ogni livello. e occasione per esprimere
il proprio supporto ad alcune tematiche nella politica europea.
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Capitolo sei. L’informazione sulle pene
e sul carcere in TV e sui grandi quotidiani
Se il tema della Giornata e del lavoro di Ristretti Orizzonti
sono le narrazioni “altre”, il filo conduttore sarà il rapporto fra
queste narrazioni e l’informazione sulle pene e sul carcere
dominante in TV e sui grandi quotidiani. A dialogare con i
redattori detenuti Luigi Ferrarella, cronista di Giudiziaria del
Corriere della Sera, uno dei pochi che quando scrivono di pene
e carcere sanno di cosa parlano, e Luca Sofri, con la sua scelta
di fare un quotidiano online dove “cerchiamo di spiegare le
cose bene e di essere credibili”.
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“Io ero il milanese”.
Lo spettacolo dal vivo di e con Mauro Pescio
“Lo spazio teatrale è, per antonomasia, la spazio della
rivoluzione – dice Mauro Pescio – adatto quindi a dare voce alla
rivoluzione personale di Lorenzo S. e alla sua storia difficile,
dura, ma anche piena di speranza”.
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Conclusioni
Conclude i lavori Maurizio Molinari, Capo dell’Ufficio del
Parlamento europeo a Milano.
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Piccolo buffet a cura della Pasticceria Giotto
L’iniziativa finisce alle ore 14.30.
Sono stati invitati il ministro della Giustizia, i Sottosegretari, i Capi del
DAP e del DGMC.
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