
(AGENPARL) – ven 24 novembre 2023 *COMUNICATO STAMPA*
24 novembre 2023
*L’intervento di Maria Chiara Carrozza, presidente CNR, agli Stati Generali
della Ripartenza – Per un recupero dello spirito di unità a Bologna. Due
giornate – 24 e 25 novembre – nelle quali istituzioni, imprese e società
civile si confrontano per offrire strumenti utili per il rilancio del
Paese. “La formazione è la grande sfida del momento, di fronte alla
rivoluzione tecnologica che viviamo quotidianamente”*
L’intervento di Maria Chiara Carrozza in occasione del panel La formazione
come asset strategico del Paese: il ruolo delle nuove generazioni e i
valori (perduti?)
“La formazione è la grande sfida del momento, di fronte alla rivoluzione
tecnologica che viviamo quotidianamente. Parliamo non solo di intelligenza
artificiale generativa, ma anche di livelli di automazione cognitiva. Per
giocare al meglio nel mondo del lavoro e nella realizzazione del progresso,
dobbiamo formare le nuove generazioni: non è un se, è una cosa da fare
altrimenti non diamo futuro alle nuove generazioni”.
“Abbiamo fatto una modifica alla Costituzione, inserendo il valore della
tutela della biodiversità, non sono tante le volte in cui la Costituzione è
stata cambiata. Siamo di fronte a un grande sforzo collettivo per la tutela
della biodiversità, sappiamo che il pianeta resisterebbe al cambiamento
climatico, noi no come specie umana”.
“Sul tema dell’intelligenza artificiale. L’intelligenza umana ci sorprende
sempre, non so se riusciremo mai a capirla fino in fondo. L’intelligenza
artificiale generativa ci dà l’impressione di competere con noi.
Storicamente l’intelligenza artificiale è nata per emulare l’umano, senza
però spiegare come avvenga questa emulazione. Ci sono alcune specifiche
prestazioni in cui l’intelligenza artificiale può rendere veloci processi
cognitivi, farlo rapidamente con una mole di dati, vedi il caso del
riconoscimento facciale. Gli scienziati si chiedono fino a che punto
l’intelligenza artificiale abbia capacità di emulare le capacità cognitive,
possa essere simile all’intelligenza naturale che ci contraddistingue. C’è
un grande desiderio di fare macchine che ci superino, ma poi ne abbiamo
paura”.
“Sull’università del futuro, credo che debba essere inclusiva, riguardo al
sapere e alle persone, nonché strategica, capace di far parte delle
strategie di rinascita e crescita del Paese”.
Ufficio stampa
Alessandro Ricci