(AGENPARL) – ven 24 novembre 2023 BREVI BIO OSPITI
LA GIURIA
Roberta Torre è nata a Milano dove, dopo studi filosofici, segue i corsi di Recitazione e
Drammaturgia alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi e Regia e Sceneggiatura alla
Scuola di Cinema Luchino Visconti. Dirige due musical, il primo è il film cult Tano da morire,
dove ironia e musica disegnano un soggetto cupo e difficilmente risibile come la Mafia e il
secondo, Sud Side Story, rivisitazione in chiave musicale di Romeo e Giulietta
di Shakespeare, presentato alla 57a Mostra del Cinema di Venezia. Da allora si dedica
principalmente ai lungometraggi, premiati nei maggiori festival, tra cui ricordiamo quelli di
Venezia, Cannes e il Sundance Film Festival, in concorso nella sezione World Cinema
Dramatic Competition due volte con Angela e I baci mai dati. Vincitrice di svariati David di
Donatello e Nastri d’Argento con i titoli Tano da Morire (1998), Angela (2001), Mare
Nero (2006), I baci mai dati (2010), Riccardo va all’Inferno(2017). Attualmente ha appena
terminato le riprese del film Mi fanno male i capelli. Affianca all’impegno nel cinema anche
una ricca attività teatrale ed è la prima regista ad essere chiamata a mettere in scena al
Teatro Greco di Siracusa uno spettacolo nell’ambito del VLVIII ciclo di rappresentazioni
classiche nel 2012, la commedia di Aristofane Uccelli per cui riceve il Premio Ombra di
Dioniso.
Daniele Vicari. Regista e sceneggiatore. E’ cresciuto a Collegiove, in Sabina; si è laureato
alla Sapienza di Roma, con Guido Aristarco, in Storia e critica del cinema e ha collaborato
in qualità di critico cinematografico con varie riviste muovendo contemporaneamente i
primi passi nel cinema. Esordisce alla regia con il documentario “Uomini e Lupi”, che vince il
premio Sacher nel 1997. Nello stesso anno partecipa al film collettivo “Partigiani”,
coprodotto dall’ANPI. A partire dal 1998, ha firmato diversi cortometraggi e documentari
(“Bajram”, 1998, diretto con Luca Gasparini; “Comunisti”, 1998, diretto con Davide Ferrario;
“Sesso marmitte e videogames”, 1999). Nel 2001, insieme a Guido Chiesa ha co-diretto il
documentario “Non mi basta mai”, sulla vita di cinque operai licenziati dalla Fiat nel 1980.
“Velocità massima”, presentato alla 59ma Mostra del Cinema di Venezia (2002),
rappresenta il suo esordio alla regia di lungometraggi cinematografici e gli vale il David di
Donatello 2003 come miglior regista emergente. Nel 2004 firma “L’orizzonte degli eventi”
(ancora con Valerio Mastandrea protagonista), presentato in concorso alla Semaine de la
Critique di Cannes. Nel 2006, torna al documentario con “Il mio paese”, road-movie sulle
orme del leggendario documentarista Joris Ivens, vincendo nuovamente un David di
Donatello per il miglior film documentario. Nel 2008 con “Il passato è una terra straniera”,
tratto da romanzo omonimo dello scrittore-magistrato Gianrico Carofiglio, è presente in
concorso alla III edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. Nel 2012 presenta al
festival di Berlino “Diaz”, film di denuncia sui drammatici fatti avvenuti nel 2001 al G8 di
Genova, che vince il premio del pubblico e ottiene poi quattro David di Donatello e tre
Nastri d’Argento. Sempre nel 2012, al Festival di Venezia presenta “La nave dolce”, che
vince il premio Pasinetti. Ha contribuito a fondare la Scuola Regionale di Cinema Gian
Maria Volonté di cui è Direttore Artistico.
Dante Spinotti. Direttore della fotografia, friulano, inizia la sua carriera in Italia per poi
dedicarsi quasi completamente al cinema americano. Ha vinto due David di Donatello per
La leggenda del Santo Bevitore (1988) e Il segreto del bosco vecchio (1993) di Ermanno
Olmi, due Nastri d’argento per L’uomo delle stelle (1995) di Giuseppe Tornatore e per Insider
‒ Dietro la verità (1999) di Michael Mann, un BAFTA Award per L’ultimo dei Mohicani (1992)
di Michael Mann) e ricevuto due nominations all’Oscar per L.A. Confidential (1997) e Insider
‒ Dietro la verità. Nel 1985 Dino De Laurentiis gli affida la fotografia di Manhunter ‒
Frammenti di un omicidio di Michael Mann, iniziando così la collaborazione con il regista
statunitense. Sempre più di rado in Italia, dove torna per girare il Pinocchio di Roberto
Benigni, tra i registi con cui ha collaborato vanno ricordati Lina Wertmüller, Peter
Bogdanovich, Garry Marshall, Roland Joffé. Nel 2002 la Cineteca del Friuli ha istituito un
fondo archivistico che raccoglie tutti i film, i suoi prodotti televisivi e documenti attinenti alla
sua attività.
GLI OSPITI
Marco Bellocchio. Esordisce con I pugni in tasca (1965) che lo impone all’attenzione
internazionale. Diventa, I pugni in tasca, il film simbolo di una gioventù che vuole ribellarsi
prima di tutto all’ipocrisia e al conformismo di un ordine famigliare anche ricorrendo
all’assassinio. Due anni più tardi dirige La Cina è vicina (Gran Premio della Giuria al Festival
di Venezia 1967). Negli anni Settanta il suo occhio ribelle guarda dentro ad altre istituzioni
per denunciarne violenze, soprusi e ingiustizie. Un collegio (Nel nome del padre, 1972), un
manicomio (Matti da slegare – Nessuno e tutti, 1975) e la vita militare (Marcia trionfale,
1976). Nel 1979 Salto nel vuoto vince i due premi per le migliori interpretazioni a Cannes e
il David di Donatello. Nel 1982 torna in famiglia per raccontare una tragedia privata con Gli
occhi, la bocca, cui fanno seguito nel 1984 Enrico IV (tratto da Pirandello), Il diavolo in
corpo (1986), una liberissima interpretazione del romanzo di Raymond Radiguet, grande
scandalo e grande successo mondiale, e La visione del Sabba (1994). Dopo La condanna
(1991), Orso d’Argento al Festival di Berlino, Il sogno della farfalla nel 1994. Nel 1997 Il
principe di Homburg da Heinrich von Kleist, nel 1999 La balia (sempre da Pirandello) e negli
anni successivi L’ora di religione (2002), Buongiorno, notte (2003) con cui ha vinto
l’European Film Academy Critic Award ed il premio per la sceneggiatura alla Mostra di
Venezia, e Il regista di matrimoni (2006). Nel 2009 Vincere vince 8 David di Donatello, tra cui
quello per la miglior regia. Nel 2010 presenta al Festival di Venezia Sorelle Mai. Nel 2011
riceve a Venezia il Leone d’oro alla carriera. Come cinque anni prima l’European Film
Awards sempre alla carriera. Nel 2012 presenta al Festival di Venezia il film Bella
Addormentata e nel 2015, sempre a Venezia, il film, Sangue del mio sangue. Nel 2016 Fai
bei sogni è il film di apertura alla Quinzaine des réalisateurs di Cannes. Il film ha vinto il
premio come miglior film italiano dell’anno per il sindacato dei critici e ha ricevuto ben 10
nomination ai David. Nel 2019 esce Il traditore, interpretato da Pierfrancesco Favino e Luigi
Lo Cascio, incentrato sul personaggio di Tommaso Buscetta, in concorso a Cannes. Nel
2021 riceve la Palma d’oro onoraria al Festival di Cannes, dove presenta anche in
anteprima Marx può aspettare. Nel 2022 gira la sua prima serie televisiva Esterno notte sul
rapimento di Aldo Moro con cui vince il David di Donatello per la regia ed il Nastro
d’Argento come migliore serie televisiva. Nel 2023 presenta in concorso al Festival di
Cannes Rapito. Il film vince il Nastro d’Argento ed il Globo d’Oro.
Fabrizio Bentivoglio, nato a Milano, frequenta la scuola del Piccolo Teatro. Debutta nel 1978
con La tempesta di William Shakespeare diretto da Giorgio Strehler. La prima apparizione
sul grande schermo è del 1980 nel film di Mauro Bolognini La vera storia della Signora dalle
Camelie con Isabelle Huppert, Gian Maria Volontè e Bruno Ganz. Nella sua lunga carriera
ha lavorato più volte con Gabriele Salvatores (Marrakech Express Turné, Denti, Happy
Family, Il ragazzo invisibile), conSilvio Soldini (L’aria serena dell’Ovest, Un’anima divisa in due
– che gli vale la Coppa Volpi a Venezia –, Le acrobate), con Carlo Mazzacurati (La lingua
del santo, A cavallo della tigre, La giusta distanza), oltre ad altri numerosi registi come
Daniele Luchetti, i fratelli Taviani, Marco Bellocchio, Théo Angelopulos, Gabriele Muccino,
Pupi Avati, Francesco Bruni, Michele Placido, Sergio Rubini, Paolo Virzì, Paolo Sorrentino. Lui
stesso è regista dei film Tipota (1999) e Lascia perdere, Johnny! (2007). Ha vinto 3 David di
Donatello, come Migliore Attore per Testimone a rischio (1997), Miglior Attore Non
Protagonista per Del perduto amore (1999) e per L’incredibile storia dell’Isola delle Rose
(2021). Molto attivo anche in tv ricordiamo gli ultimi titoli Il nome della Rosa dall’omonimo
libro di Umberto Eco in onda su Rai Uno e La concessione del telefono, uno dei romanzi
storici di Andrea Camilleri, sempre per Rai Uno. È il volto di Monterossi nella serie omonima
ispirata ai romanzi di Alessandro Robecchi, in onda da gennaio su Prime Video.
Parallelamente all’attività sul piccolo e grande schermo Fabrizio Bentivoglio continua la
carriera teatrale e negli anni lavora con Giorgio Strehler, Mario Scaccia, Maurizio Scaparro,
Giuseppe Patroni Griffi, solo per citarne alcuni.
Con L’ora di ricevimento (2016/2017) scritto da Stefano Massini e diretto da Michele
Placido, si aggiudica la Maschera del Teatro Italiano come Miglior Attore Protagonista.
Ferruccio Spinetti si è diplomato in contrabbasso nel 1994 con il massimo dei voti e la lode.
Tra il 1989 e il 1991 partecipa ai seminari senesi di musica jazz, ed entra a far parte della
Piccola Orchestra Avion Travel e partecipa due volte al Festival di Sanremo e lo vince nel
2000. Dal 1997 al 2004 e dal 2012 è docente ai corsi “Siena Jazz University” presso la scuola
Siena Jazz, di contrabbasso e musica d’insieme e nel 2013-14 insegna contrabbasso, basso
e musica d’insieme al Conservatorio Rossini di Pesaro. Dal 2016 insegna Contrabbasso Jazz
al Conservatorio Francesco Morlacchi di Perugia. Tra il 2004 e il 2008 fa parte del quintetto
di Stefano Bollani i Visionari. Nel 2003 fonda il duo Musica Nuda con Petra Magoni. Il duo
dà vita, nel 2005, a Musica nuda (pubblicato da Storie di note) e nel 2006 a Musica nuda
2, entrambi di grande successo, anche internazionale. Con questo album vincono il Premio
Tenco nella categoria “Interpreti” e il Premio MEI come miglior tour dell’anno.
Successivamente il duo è in tournée in Francia, Svizzera, Spagna e Portogallo e intanto
lavora alla realizzazione dell’album 55/21, uscito nel 2008. Nel marzo 2011 esce Complici in
duo con Petra Magoni nell’ambito del progetto Musica Nuda. Nel 2013 esce Banda Larga.
Nel 2015 esce in Italia e in Francia il cd “Little Wonder”. Nel 2017 “Leggera”. Nel 2018 esce
il cd Live “Verso Sud” (Edel). Nel marzo 2010 produce insieme a Giovanni Ceccarelli l’album
InventaRio con Dadi Carvalho, chitarrista-cantante-compositore brasiliano, e Francesco
Petreni alla batteria e percussioni. Il cd vede la partecipazione di ospiti come Marisa Monte,
Pacifico, Ivan Lins e Petra Magoni. Nel 2012 esce il cd “InventaRio incontra Ivan Lins” dove
lo stesso Lins suona e canta nel gruppo InventaRio i suoi brani riadattati in italiano. Il cd è
candidato ai Latin Grammy nel 2014. Dal 2018 è direttore artistico del Premio Bianca
D’Aponte, raccogliendo e continuando il lavoro svolto da Fausto Mesolella. Premio
dedicato al mondo del cantautorato femminile. Nel 2020 pubblica in duo con Giovanni
Ceccarelli il disco “More Morricone”, un omaggio al grande compositore italiano. Nel 2021
scrive la colonna sonora del Film “Anime Borboniche” e musiche originali per il
cortometraggio animato “Ramondino Apologue’s” dedicato alla scrittrice Fabrizia
Ramondino, con la voce recitante di Mario Martone. Nel 2022 insieme a Fabrizio Bentivoglio
dà vita a “Lettura clandestina” un reading con al centro alcuni tra gli innumerevoli articoli
che Flaiano scrisse per giornali e riviste, selezionati e letti da Fabrizio Bentivoglio. Nel 2022
pubblica il disco “Arie”, un omaggio al jazz italiano.
Barbara Ronchi. Attrice di cinema, teatro e televisione, dopo la laurea triennale in Scienze
storiche e archeologiche, decide di sostenere l’esame per l’Accademia Nazionale d’Arte
Silvio d’Amico, spinta dalla sua passione per la recitazione. Comincia a lavorare a teatro
con Valerio Binasco, Carlo Cecchi e Fausto Paravidino. Esordisce al cinema nel 2010 ne Le
città invisibili, poi viene scelta da Valeria Golino per un piccolo ruolo in Miele (2013). Ottiene
il Premio Alida Valli come miglior attrice non protagonista per Fai bei sogni (2016) di Marco
Bellocchio. Nel 2020 recita nel pluripremiato Favolacce dei fratelli D’Innocenzo e
Padrenostro di Claudio Noce, assieme a Pierfrancesco Favino. Nel 2021 prende parte alla
serie Imma Tataranni – Sostituto procuratore. Nel 2022 è protagonista dell’esordio alla regia
di Tommaso Paradiso Sulle nuvole e di quello di Giulia Steigerwalt Settembre, film per cui si
aggiudica il David di Donatello come migliore attrice protagonista. È tra i protagonisti
dell’ultimo film di Marco Bellocchio Rapito, presentato in concorso al Festival di Cannes.
Simona Cocozza è una regista, sceneggiatrice e montatrice. Nelle sue opere, tanto in
quelle di fction quanto in quelle documentarie, affronta spesso tematiche sociali, e vanta
prestigiose collaborazioni con le più importanti ONG internazionali. Tra i titoli da lei diretti
ricordiamo Over the Rainbow – Oltre l’arcobaleno (2009), il primo documentario in Italia a
trattare il tema dell’omogenitorialità; Sconosciuti – La nostra personale ricerca della felicità,
il factual di Rai3 di cui dal 2013 ha firmato la regia di numerose puntate per le prime 3
stagioni; In Zona Cesarini (2018), la pluripremiata commedia breve incentrata sulle
dinamiche familiari; From the Sidelines (2020), che narra la passione sportiva dal punto di
vista degli allenatori, durante le Universiadi di Napoli. Attualmente sta lavorando al suo
primo lungometraggio di finzione, la commedia SottoCoperta.
Simone Massi nasce a Pergola (Pesaro-Urbino) nel maggio 1970. Ex-operaio, di origine
contadina, ha studiato Cinema di Animazione alla Scuola d’Arte di Urbino. Animatore
indipendente, da 20 anni sta cercando – in maniera pulita – di fare diventare la sua passione
per il disegno un mestiere. Nonostante le difficoltà ha ideato e realizzato (da solo e
interamente a mano) una decina di piccoli film di animazione che sono stati mostrati in 62
Paesi dei 5 Continenti ed hanno raccolto oltre 200 premi. I suoi due suoi cortometraggi più
recenti, A guerra finita e In quanto a noi (quest’ultimo prodotto da Nie Wiem) sono stati
presentati alla Mostra del Cinema di Venezia 2022. A Venezia 2023 ha presentato il suo film
lungometraggio opera prima Invelle.
Ciro D’Emilio inizia la sua carriera nel 2007, quando scrive, produce e dirige il suo primo
cortometraggio dal titolo L’altro. Il breve film, che affronta il grave problema della
xenofobia, vince numerosi premi nazionali e internazionali, come il Best European Short
Award al West Hollywood International Film Festival 2008. Negli anni dirige molti video
musicali italiani ed altri cortometraggi come Massimo (2011), Un Ritorno (2012) e Piove
(2017). Quest’ultimo riceve oltre 85 selezioni nei festival nazionali e internazionali, tra cui
Corto Dorico 2017, e in concorso ufficiale a ben quattro festival del circuito Oscar Academy
Awards: Tirana Film Festival (Albania), Festival de Huesca (Spagna), Festival REGARD
(Canada) e Odense IFF (Danimarca), vincendo decine di premi, come il Vesuvio Award al
Miglior Corto al Napoli Film Festival, l’EuroShort Award al Sedicicorto Film Festival e il Premio
Rai Cinema Channel a Busto Arsizio Film Festival. Nel 2018 dirige il suo primo lungometraggio,
dal titolo Un giorno all’improvviso scritto insieme a Cosimo Calamini, prodotto da Lungta
Film in collaborazione con Rai Cinema (Soggetto Finalista al Premio Franco Solinas 2014). In
concorso ufficiale nella sezione Orizzonti alla 75ª Mostra Internazionale D’Arte
Cinematografica di Venezia (unico autore italiano under 35 della selezione ufficiale),
sorprendendo pubblico e critica (definito un “film dall’intensità davvero fuori dal comune”).
Partecipa alla sezione Salto in lungo di Corto Dorico 2018. Ottiene una nomination ai Premi
David di Donatello, una candidatura come Miglior Regista Esordiente, il Premio alla Migliore
Attrice e il Premio Guglielmo Biraghi ai Nastri D’Argento 2019. Dopo oltre 60 festival nazionali
e internazionali e ben 35 premi, si afferma come l’opera prima italiana più premiata della
stagione 2018-2019. Nel 2020 è realizza con Piero Messina e Stefano Lorenzi la serie per
Indiana Production L’Ora – Inchiostro contro Piombo. Nel 2021 scrive e dirige il suo secondo
lungometraggio dal titolo Per Niente al Mondo, prodotto da Vision Distribution e Lungta Film
con protagonista Guido Caprino. Dal 2019 è membro dell’EFA (European Film Academy) e
giurato degli European Film Awards. Dirige la serie tv Suburraeterna, attualmente in
programmazione su Netflix.
Omar Rashid Art director, produttore, designer, termina gli studi al Polimoda di Firenze nel
2002. Dopo alcune esperienze come designer di abbigliamento fra Parigi e New York, crea
la sua linea streetwear e usa canali non convenzionali per farla conoscere. La passione per
i nuovi linguaggi e la loro applicazione diventa l’elemento centrale della sua professione.
Nel 2013 realizza Gold AR, app in realtà aumentata vincitrice degli Auggie Award come
Miglior Campagna Marketing basata sulla Realtà Aumentata. Nel 2016, insieme a Elio
Germano, realizza NoBorders VR, primo documentario italiano che usa la realtà virtuale,
vincitore del premio Migrarti del Mibactalla Mostra internazionale d’arte cinematografica
di Venezia. Dal 2018, con il team della propria agenzia di comunicazione Gold, realizza
progetti VR e audiovisivi sia personali che su commissione. Nel 2019 co-dirige con Elio
Germano “Segnale d’allarme”, trasposizione in film VR dell’opera teatrale “La Mia Battaglia”
scritto da Elio Germano e Chiara Lagani e dallo stesso anno collabora con la rivista Best
Movie per cui intervista gli attori e i registi più interessanti del momento. Nel 2020 realizza
“L’ufficio ai tempi del covid- 19”, una web-serie comica in cui lontano dall’ufficio, quando
comunicare è diventato diverso, cerca di vedere diverse situazioni con gli occhi dell’ironia.
Dirige anche “LOCKDOWN 2020”, documentario in realtà virtuale co-prodotto da Rai
Cinema. L’Italia deserta senza gli italiani nei mesi di Marzo e Aprile 2020 con le poesie e la
prosa di Laura Accerboni. Nel cast Matilde Gioli e Vinicio Marchioni. Nel 2021 dirige il corto
Vulcano che mostra l’eruzione del vulcano islandese sul monte Fagradalsfjall, dopo 800
anni di inattività. Co-dirige la versione VR dell’opera teatrale C’era una volta della
compagnia Onda D’urto. Produce Così è (o mi pare), una nuova collaborazione con Elio
Germano, reinterpretazione della novella pirandelliana nella società moderna.
Maicol & Mirco sono i creatori de Gli Scarabocchi di Maicol & Mirco. I loro libri sono
pubblicati da BAO Publishing in un’Opera Omnia a loro interamente dedicata. Trovate i loro
scarabocchi tutti i giorni sulla prima pagina de il manifesto, tutte le settimane sul settimanale
Oggi e tutti gli anni su Smemoranda. I loro ultimi libri sono Natura Morta. Una domanda a
Giorgio Morandi, edito da 24 ORE Cultura e Ricette del Cavolo” edito da RULEZ. Hanno vinto
tantissimi premi tra cui segnaliamo il “Premio Tuono Pettinato 2021, premio alla Carriera alla
“31esima Biennale dell’Umorismo nell’arte” di Tolentino, e il “Premio Ciampi” 2023,
nell’appena nata sezione fumetto. Maicol & Mirco insegnano all’Accademia di Belle Arti
L’Aquila e un loro autoritratto è nella Collezione permanente di Autoritratti degli Uffizi di
Firenze.
CORTO DORICO FILM FEST
EDIZIONE XX
In dettaglio
I CONCORSI
CONCORSO NAZIONALE
CORTOMETRAGGI – Corto Dorico
Il Festival come ogni anno propone il Concorso Nazionale che vede ancora una volta
selezionati e proiettati i migliori corti del panorama nazionale. Confermata la formula divisa
in semifinale e finale. Due le semifinali del concorso nazionale e due i cortometraggi che
potranno avanzare alla Finalissima di sabato 9 dicembre.
Corto Slam (Semifinali)
Quindici cortometraggi per le due semifinali. Due vincitori. Unico giudice: il pubblico
chiamato a scegliere con il proprio voto il corto che accederà alla finalissima del Festival.
Questo è Corto Slam (sabato 2 dicembre la prima semifinale, domenica 3 la seconda,
Cinema Italia).
Finalissima
La finale, che caratterizza la penultima giornata del festival, vede la proiezione di corti
finalisti e l’assegnazione di numerosi premi tutti per lo più economici e una giuria di caratura
nazionale ad assegnare il premio principale. La gran parte dei premi sono il risultato di
progettualità che il Festival realizza o in ambito nazionale o a livello territoriale.
Quest’anno i premi del Concorso Nazionale Cortometraggi saranno il Premio Stamira al
Miglior Cortometraggio (€ 2000 + targa) che verrà assegnato dalla Giuria di Qualità; il
Premio Nie Wiem al Miglior Corto di Impegno Sociale (€ 1500 + targa); Premio Coop for
Movies (€ 1.000 + targa) promosso da uno dei nostri main sponsor Coop Alleanza 3.0; il
Premio Giuria Giovani “Nazareno Re” (€ 250 + targa); il Premio del Pubblico promosso da
Gruppo Di.Ba (targa + vini della Cantina Malacari); Il Premio Cgs Acec Sentieri di Cinema
(targa); il Premio Ristretti Oltre Le Mura (targa) promosso dal Garante dei diritti della persona
– Regione Marche; e nuovi premi: il Premio Accademia del Cinema Renoir (targa) e il Premio
Confartigianato (targa).
Concorso Internazionale di Cortometraggi
SHORT ON RIGHTS/A CORTO DI DIRITTI
Premio Amnesty International
Amnesty International Marche, nell’ambito del progetto “Arte e diritti umani”, promuove il
concorso internazionale “A Corto di Diritti”. La sezione presenterà al pubblico tredici
cortometraggi sui diritti umani, selezionati da un comitato di attivisti di Amnesty
International. Otto corti verranno votati dal pubblico nella modalità Corto Slam. Il vincitore
parteciperà alla finale serale insieme ai cinque scelti dal comitato selezionatore. Verranno
conferiti il Premio Amnesty International, il Premio Giuria Giovani “Gianni Rufini” e il Premio
del Pubblico. Il Premio sarà assegnato dalla Giuria di Qualità, composta da Simona
Cocozza (regista e sceneggiatrice), Riccardo Noury (Portavoce Amnesty International
Italia), Laura Petruccioli (Referente Progetto Arte e Diritti Umani di Amnesty International
Italia), e da un delegato del gruppo Amnesty Ancona, all’opera che ha affrontato con
maggiore efficacia e sensibilità artistica le tematiche dei diritti dell’uomo e le campagne di
AI. Oltre alla Giuria di Qualità, anche quest’anno ci sarà la Giuria Giovani, costituita da
studenti delle scuole superiori di Ancona coordinati dai loro insegnanti, che dopo un
percorso formativo sul cinema e i diritti umani sceglieranno il film con maggiore impatto
sulle generazioni di domani. Infine il pubblico potrà votare il suo corto preferito sul tema dei
diritti umani assegnando il Premio del Pubblico (venerdì 8 dicembre, Ridotto delle Muse).
Concorso Opere Prime SALTO IN LUNGO
Appuntamento sempre più consolidato del Festival è la sezione “Salto in Lungo”. Da sempre
dedicata alle opere prime di autori italiani capaci di esordire nel lungometraggio dopo
l’esperienza nel mondo dei corti e del cinema documentario, “Salto in Lungo” propone
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