[lid] “Stefania, Francesca, Giulia. La lista dei nomi delle vittime di violenza in Sardegna, e nel resto del nostro Paese, continua ad allungarsi con una velocità impressionante. Secondo i dati, ogni giorno nella nostra isola, almeno 4 donne sono vittime di violenza fisica o sessuale o di atti persecutori. E’ necessario cambiare la nostra società promuovendo la cultura dell’affettività sin dalla più tenera età e condannando con ogni mezzo la violenza soprattutto contro le donne.”
Lo afferma con profonda tristezza, amarezza e allarme il Presidente del Consiglio regionale Michele Pais, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
“E’ un 25 novembre di grande sconforto. L’opinione pubblica è ancora scossa dalla terribile vicenda di Giulia, la ragazza uccisa dall’ex fidanzato. Giulia è il simbolo della donna di oggi che “vola alto” e che vuole affermarsi perché “l’indipendenza è libertà”. Giulia è la figlia di tutti noi, il simbolo di una generazione di giovani donne che vanno avanti tra mille difficoltà e devono combattere contro mentalità distorte. Ma Giulia è anche il simbolo del fallimento di una società arretrata. E’ ora di cambiare, bisogna promuovere la cultura dell’affettività sin dalla più tenera età e dobbiamo respingere e combattere ogni tipo di violenza soprattutto contro le donne”.
In occasione del 25 novembre il Palazzo del Consiglio regionale sarà illuminato di rosso e sulla pagina del sito istituzionale compare la banda rossa: #25 novembre, il Consiglio regionale della Sardegna contro la violenza sulle donne.
“Gesti simbolici da parte dell’Assemblea – ha concluso il Presidente Pais – per non dimenticare chi ha subito o subisce violenza fisica o psicologica. In ricordo di Giulia e di tutte le donne uccise e maltrattate in ogni angolo del pianeta. Il loro sacrificio non deve passare sotto silenzio e deve servire da stimolo per accelerare al massimo quei provvedimenti ormai necessari per arginare un fenomeno che non può essere inarrestabile”.