
(AGENPARL) – gio 23 novembre 2023 COMUNICATO STAMPA
Nell’ambito del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali
ACQUACOLTURA E SOSTENIBILITÀ,
L’UNIVERSITÀ DI UDINE MODELLO DI BUONE PRATICHE
Visita di esperti di Fao (Onu) e Associazione piscicoltori italiani agli impianti
di acquacoltura dell’Azienda agraria universitaria “Antonio Servadei” di Pagnacco
Udine, 23 novembre 2023 – Gli impianti di acquacoltura a ricircolo dell’Università di Udine, in grado
di operare sia in acqua dolce che marina, sono un modello di “buone pratiche gestionali” (Best
practices management) che verrà proposto a livello internazionale. È quanto è emerso dopo la
visita di studio agli impianti del consulente dell’Organizzazione delle Nazioni unite per
l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), Davide Fezzardi, e del direttore dell’Associazione piscicoltori
italiani, Andrea Fabris. Gli impianti saranno proposti come esempio di buone pratiche a partire da
alcune realtà produttive in Paesi dell’Europa orientale. A guidare la visita è stata la responsabile
del gruppo di ricerca in Acquacoltura del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e
animali dell’Ateneo friulano, Francesca Tulli. Gli impianti di acquacoltura si trovano nella sede di
Pagnacco dell’Azienda agraria universitaria “Antonio Servadei”.
«La gestione efficiente e sostenibile delle risorse – spiega la professoressa Tulli – è diventata
un’esigenza sempre più stringente. La formazione e lo studio di alimenti e ingredienti che rendano
tale pratica produttiva sempre più sostenibile rappresenta il focus del gruppo di lavoro
dell’Università di Udine che da anni collabora con associazioni e istituzioni di altri Paesi europei e
l’interesse emerso nella visita è un ottimo esempio di questa collaborazione».
L’acquacoltura, secondo la Fao, è il settore di produzione alimentare in più rapida crescita e può
contribuire a «colmare il divario crescente tra l’offerta alimentare di proteine di origine ittica e la
domanda di una popolazione mondiale in crescita e più intraprendente» (Fao, 2022).
In risposta alla domanda impellente sull’origine del nostro cibo in futuro, sempre secondo la Fao,
«lo spazio limitato per espandere l’uso agricolo delle risorse terra e acqua, l’incremento di
produzione necessario per soddisfare la crescente domanda di cibo dovrà derivare principalmente
dal miglioramento nella produttività e nell’efficienza nell’uso di tali risorse» (Fao, 2020).
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