
[lid] In un recente sviluppo, secondo quanto riferito, l’intelligence turca ha sventato una vasta operazione orchestrata dall’agenzia di intelligence dell’occupazione israeliana “Mossad”.
La missione, durata diversi anni, mirava ad arrestare un hacker palestinese noto come “Omar A”, responsabile di aver interrotto il sistema “Iron Dome”, secondo il quotidiano turco Sabah.
Omar A, nato nel 1991 e laureato al Dipartimento di Programmazione Informatica dell’Università Islamica di Gaza, ha disattivato con successo più volte il sistema di difesa aerea “Iron Dome” nel 2015 e nel 2016, come rivelato da fonti di sicurezza e di intelligence.
Il rapporto delinea gli sforzi persistenti del Mossad per arrestare Omar, comprese offerte di lavoro e tentativi di attirarlo fuori dalla Turchia. Nel 2019, Omar ha rifiutato le offerte di lavoro di un’azienda norvegese, sospettando il coinvolgimento del Mossad dopo aver rifiutato una videointervista.
Nel 2020, Omar si è trasferito a Istanbul, offrendo lezioni di programmazione online. Il Mossad, monitorando le sue attività, ha inviato un agente di nome Riad Ghazal per contattarlo nell’aprile 2021 sotto le spoglie di un funzionario della società francese “ThinkHire”.
Successivi incontri si sono svolti a Istanbul tra Ghazal e Omar, discutendo di progetti di lavoro prima che l’incarico passasse a un altro agente, Omar Shalabi. L’obiettivo finale era garantire il trasferimento di Omar in Europa per il successivo rapimento a Tel Aviv.
Nonostante le tentazioni, Omar ha resistito alle offerte e ai tentativi di conoscere la sua residenza. L’intelligence turca è intervenuta nel 2022, impedendogli di lasciare il Paese.
Nel settembre 2022, Omar pianificò un viaggio turistico in Malesia, spingendo il Mossad a rapirlo il 28 settembre. Detenuto in una casa rurale vicino a Kuala Lumpur, subì 36 ore di torture e interrogatori da parte dei funzionari dell’intelligence di Tel Aviv tramite videoconferenza.
L’intelligence turca, a conoscenza della posizione di Omar, ha informato le autorità malesi, determinando il suo salvataggio e l’arresto di 11 persone coinvolte nel suo rapimento. Omar è stato riportato in Turchia, dove l’intelligence turca gli ha fornito un rifugio dove continuare il suo lavoro.
