
(AGENPARL) – mer 22 novembre 2023 *COMUNICATO STAMPA*
*Oristano, 22 novembre 2023* – A pesare sul capo di migliaia di aziende
agricole dell’Oristanese non basta più la crisi climatica in corso ma, come
ogni anno, la fauna selvatica continua a dare il colpo di grazia alle
colture: dalle orticole agli erbai, dai vigneti ai campi di grano e mais,
passando per le foraggere e le risaie. Campi devastati da cinghiali, cervi
e nutrie, specie aliena che da tempo si è ben adattata in Sardegna, ma
anche raccolti dimezzati dalle incursioni della cornacchia grigia, vero
terrore di chi spera di portare a termine la maturazione ortofrutticola in
pieno campo. Un fenomeno che registra ormai condizioni insostenibili per
gli agricoltori che spesso devono, con il proprio lavoro, contribuire
involontariamente ad alimentare migliaia e migliaia di animali selvatici.
L’allarme arriva da Confagricoltura Oristano che lamenta un aumento della
selvaggina soprattutto nei territori del Sinis. “Spesso – ha ricordato il
presidente provinciale di Confagricoltura, Tonino Sanna – molti di questi
animali arrivano da siti messi a riserva e a tutela faunistica. Di notte
vengono a nutrirsi nei nostri campi e all’alba si rifugiano di nuovo nelle
aree protette, dove le compagnie venatorie non possono entrare. Questi
luoghi, con il passare degli anni, ospitano popolazioni di fauna selvatica
sempre più in crescita e ormai insostenibili, al punto che gli
sconfinamenti nelle aree coltivate non sono più un’eccezione. Proprio per
governare questo fenomeno – ha proseguito il presidente Sanna – chiediamo
alla Regione Sardegna di intervenire con un monitoraggio e con successive
azioni di depopolamento, così come accade nei paesi più evoluti del
pianeta, al fine di riportare i numeri di diverse specie su condizioni
accettabili per gli ecosistemi circostanti: sia che si tratti di luoghi
interessati da coltivazioni e sia che riguardino aree verdi non produttive.
Il depopolamento si potrebbe portare avanti attraverso la collaborazione
con i cacciatori e con il coinvolgimento, previa formazione, dei coadiutori
reperibili sul posto. I soli ristori assicurati dalla Regione, spesso in
ritardo e mai sufficienti a coprire i danni reali subiti dagli agricoltori,
sono ormai completamente insufficienti per far fronte al fenomeno e al
deficit di bilancio che grava sulle aziende”, ha concluso Tonino Sanna.
*Dati aree colpite*. Negli ultimi anni, la media delle superfici agricole
danneggiate dalle diverse specie di fauna selvatica nella provincia di
Oristano, con varie percentuali di intensità, si attesta intorno ai
1100ettari, di cui poco meno di 700 sono attribuibili ai soli cinghiali.
Ufficio Stampa