
(AGENPARL) – mar 21 novembre 2023 Grande clamore mediatico per la morte a Roma di Vincenzo Torella di 60
anni, che per l’età che ha non dovrebbe svolgere lavori pericolosi (nella
foto) ma il Lazio è la Regione più sicura d’Italia se si contano tutti i
morti e non solo gli assicurati a INAIL e se si separano i morti sui luoghi
di lavoro da quelli che muoiono in itinere. L’unico parametro valido per
valutare l’andamento su queste tragedie è quello dell’incidenza del numero
di morti rispetto alla popolazione, così come vogliono le statistiche
europee con EUROSTAT, l’indice occupazionale può andare bene per INAIL che
monitora solo i suoi morti, ma non tutti quelli che muoiono sul lavoro di
altre categorie o in nero; tra l’altro quelli che vengono diffusi sono
messi insieme come numero di morti: ricordo che sui luoghi di lavoro.
Situazione nel Lazio a questa mattina, la Regione ha 51 morti sui luoghi di
lavoro, che diventano 92 con i morti sulle strade e in itinere. Ma perché
questa Regione ha il più basso numero di morti sui luoghi di lavoro
rispetto alla popolazione? C’è una risposta molto semplice, Roma è
soprattutto una città di terziario avanzato, è la Capitale d’Italia con
centinaia di migliaia di persone impiegate nei Ministeri e in Enti e altri
ambiti del terziario. Lì non puoi svolgere lavori in nero. Dopo la
Lombardia è la regione più popolosa d’Italia e questo spiega la sua ultima
posizione su queste tragedie. Ma ieri è uscito anche il report di Italia
Oggi dove Modena nel 2022 è addirittura classificata per i morti sul lavoro
come 106esima su 107. Ci sarebbe da ridere a crepapelle se non parlassimo
delle tragedie dei morti sul lavoro, e questo fa perdere (per loro) diverse
posizioni sulla qualità della vita. Modena invece nel 2022 sui Luoghi di
Lavoro (escluso itinere) ha avuto solo 7 morti e 15 se si mettono tutti,
questo perché per la forte industrializzazione tantissimi lavoratori e
lavoratrici si spostano qua e là per la provincia e tanti muoiono sulle
strade. Ma è assurdo non tenere conto della diversità delle morti; i morti
sui luoghi di lavoro sono cosa ben diversa dai lavoratori che muoiono sulle
strade che richiedono interventi diversi, se si mettono insieme si fa solo
del CASINO che a tanti evidentemente conviene, visto i miliardi di euro
spesi sulla sicurezza dallo Stato in posti di lavoro dove praticamente non
ci sono morti come nell’industria dove c’è il Sindacato, mentre non ne
arrivano nelle piccole e piccolissime aziende dove sono concentrati la
maggioranza dei morti. Modena nel 2022 è stata una delle province più
sicure d’Italia, come del resto Ravenna e l’intera Emilia Romagna che è
quella con meno morti sui Luoghi di lavoro tra le grandi Regioni. Del resto
la povera operaia di soli 26 anni Anila Grishaj(nella foto) non sarebbe
morta se al sindacato fosse stato permesso di entrare in azienda. Carlo
Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro