
(AGENPARL) – mar 21 novembre 2023 [image: image.png]
*Prefetto Giannini, Giubileo? Roma sempre obiettivo, comunità islamiche
segnalino soggetti radicalizzati. Attenzionare vergognose campagne
antisemite*
Il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, *ha tenuto una lezione agli
studenti dell’Università LUMSA* sul tema “*Guido Rossa, l’uomo che si
oppose alle Brigate Rosse cambiando il futuro dell’Italia*”.
Nel corso dell’incontro, l’ex capo della Polizia ha risposto anche una
serie di domande dei presenti.
Di seguito un estratto delle sue risposte:
*ROMA OBIETTIVO, IMPORTANTISSIMA PREVENZIONE E FARE ATTENZIONE AL WEB*
*“Se Roma è effettivamente in pericolo, anche in vista del Giubileo? Roma è
sempre stato un obiettivo di grandissima importanza, è il centro della
cristianità, però c’è moltissima attenzione, moltissima vigilanza, ma anche
attività informative di carattere preventivo. È importante riuscire a
prevenire andando a individuare i soggetti pericolosi e riuscire comunque a
neutralizzarli. Spesso, quando si tratta di cittadini stranieri si è
proceduto ad allontanarli dal territorio nazionale affidandoli alle
autorità dei propri paesi. Bisogna continuare così, bisogna fare anche
molta attenzione al web, che è spesso un veicolo di propaganda importante e
lancia messaggi che possono creare del fermento tra personaggi che si
trovano poi sul posto”.*
*COMUNITA’ ISLAMICHE SEGNALINO SOGGETTI RADICALIZZATI*
*“Se i cittadini possono aiutare le forze dell’ordine in questo controllo?
Sicuramente possono aiutare, è bene avere una grande attenzione, ma chi può
aiutare molto sono anche le stesse comunità islamiche che possono segnalare
e individuare quei soggetti che hanno delle derive di carattere radicale”.*
*ATTENZIONARE MANIFESTAZIONI E CAMPAGNE ANTISEMITE PER EVITARE GUAI
MAGGIORI*
*“Noi abbiamo la necessità di anticipare il più possibile per poter
prevenire. Vi faccio un esempio: le carceri. Mentre noi ci rammaricavamo
per quello che era successo alla rivista Charlie Hebdo, al supermercato
kosher e per l’eccidio del Bataclan, nelle nostre carceri si festeggiava e
si passava la voce che c’era la rivincita nel nome, abusato, dell’unico Dio
e s’inneggiava a questo. Quindi noi monitoravamo questi soggetti, cosa che
non si era mai fatta prima, per cercare di verificare quella che era stata
la loro azione per fare in modo che all’uscita dal carcere venissero
espulsi dal territorio nazionale. Lo stesso va fatto, senza mollare la
guardia, adesso per attenzionare ogni manifestazione particolarmente
virulenta, come stiamo vedendo in questi giorni, dove si stanno montando
delle campagne, fatemi dire vergognose, di natura antisemita. Ed è
importante riuscire ad agire su questi soggetti per andare ad evitare poi
guai maggiori”*
*MODALITA’ DI CONTRASTO CAMBIATA: PREVENZIONE E ESPULSIONI*
*“Spesso la sera guardo i talkshow, in cui tutti parlano di terrorismo
perché è un po’ come l’allenatore di calcio che lo sanno fare tutti. Ci
sono due cose che mi fanno arrabbiare di più. La prima è quando dicono che
in Italia non fanno gli attentati perché comandano la mafia, la camorra e
ndrangheta. Che non merita commenti. La seconda, che siamo riusciti sinora,
faccio tutti gli scongiuri del caso, ad evitare attacchi in Italia perché
noi siamo bravi al contrasto al terrorismo in quanto forgiati nel periodo
degli anni di piombo e quindi utilizzando le tecniche di allora, abbiamo
affrontato il terrorismo di matrice radical-religioso. Non c’è niente di
più falso. Quel modello non è un replicabile. Prima noi assistevamo ad
attacchi preparati con grande metodicità, che richiedevano tanto tempo,
inchieste, selezioni dei personaggi da colpire e da attaccare, con
un’attività molto lunga di studio. Adesso, in maniera estemporanea,
qualcuno prende una macchina e si getta tra la folla. È quindi necessario,
sì effettuare attività di analisi, ma cercare di operare nell’immediato,
nel più breve tempo possibile per anticipare i tempi. Abbiamo cambiato
completamente le modalità di agire. Bisognava puntare tutto sulla
prevenzione quindi individuare i soggetti pericolosi, i soggetti
radicalizzati ad esempio nelle carceri oppure quelli che sul web dicevano
che volevano andare a combattere, quelli che in ambienti radicali parlavano
di voler attaccare gli occidentali di voler andare a combattere in teatro.
E con questi procedere allontanandoli dal territorio dello Stato. Sono
oltre 600 quelli che sono stati allontanati dal 2015 ad oggi. Quello che è
importante è la collaborazione da parte di tutti, avere una certa snellezza
nella conoscenza dei fenomeni, ma è stata cambiata totalmente la modalità
di contrasto”*
*TERRORISMO ESISTE ANCORA, BR DISARTICOLATE MA TENERE SEMPRE ALTA LA
GUARDIA*
*“Il fenomeno del terrorismo esiste, esistono vari tipi di terrorismo.
Stiamo vedendo anche in questi giorni in ambito internazionale quanto sia
grave la crisi e che tipo di minacce esistono. Ma anche all’interno è
necessario tenere sempre alta la guardia. Le Brigate Rosse sono state
completamente disarticolate, altri gruppi sono stati colpiti, ma è
necessario tenere sempre alta la guardia”.*
*TERRORISMO INTERNO GUERRA FINITA, MA SITUAZIONE DA TENERE SOTTO CONTROLLO*
*“Per quel che riguarda il terrorismo interno, la ‘guerra’ è finita.
Occorre però tenere sempre alta la guardia perché in tutti gli eserciti
sconfitti c’è sempre qualcuno che rimane e che poi passa il tempo a covare
idee di rivalsa. Oppure ci sono che non hanno mai avuto il coraggio o la
forza di passare all’azione, sono sempre rimasti a pensare che discutono
parlano quindi ci possono essere dei fenomeni che in maniera quasi carsica
possono venire fuori con delle fiammate. Però in questo momento io non
ritengo che ci sia una guerra, ma una situazione da tenere sotto controllo
e da vedere con attenzione”*
*FOTO LIBERE DA CREDITI E DIRITTI*
Alessio Di Francesco
Media Relations
Università LUMSA
http://www.lumsa.it