
(AGENPARL) – sab 18 novembre 2023 Comunicato Stampa
Ufficio Stampa del Comune di Uta
Municipio affollato per il ritorno del Capotribù di Monte Arcosu
occasione di studio e scoperta per Uta
Un 18 novembre memorabile quello che questo 2023 ha vissuto Uta con il
ritorno del Capotribù di Monte Arcosu. L’evento, “Dal Museo Archeologico
Nazionale di Cagliari verso casa”, ha trasformato il Municipio in un
crocevia di storia e orgoglio locale, aprendo le porte alla celebrazione
della Sardegna millenaria.
Alle 9.30 è stato il sindaco Giacomo Porcu a dare il via all’evento,
dove c’è stato poco stato spazio per la formalità e tanto per
l’entusiasmo. E dopo aver accolto l’arrivo del Capotribù scortandolo
sino al centro della Sala del Consiglio comunale, nel cuore del paese,
dove resterà esposto al pubblico sino alle 5 di questo pomeriggio, ha
dato il via alla giornata evidenziando l’importanza del bronzetto nel
contesto storico locale e non solo. Ma sopratutto ha dato merito della
partecipazione all’evento da parte della comunità per “preservare e
valorizzare il ricco patrimonio culturale” e al “lavoro di squadra” per
organizzare l’evento, che ha visto impegnato anche il MAN di Cagliari.
Rivolgendosi ai giovanissimi studenti presenti al Municipio che per
l’occasione hanno indossato una maglia raffigurante il Capotribù di
Monte Arcosu, “è fondamentale – ha detto il primo cittadino – mantenere
vivo l’interesse, proseguire con studio e rigore scientifico, per
tramandare il nostro patrimonio storico-culturale alle future
generazioni”. Ha poi citato alcune recenti ambiziose attività portate
avanti dall’Amministrazione civica, come l’ingresso del Comune nella
Fondazione del Romanico in Sardegna, l’infrastrutturazione del Parco e
il sopralluogo di studio dei 50 ricercatori esteri al Santuario di Santa
Maria, e la nuova scuola in fase di costruzione. Inoltre, ha annunciato,
“sono in previsione ulteriori investimenti nel Museo con i fondi del
PNRR”. Perché l’auspicio è quello di “ricoprire il paese di luoghi di
condivisione e conoscenza”.
Fausto Pani, il geo pedologo, ha preso la parola con il suo intervento
sulla terra di Uta, rendendo i suoli e la geologia parte viva della
storia agricola locale. L’agronomo Federico Corona ha poi raccontato la
ricchezza di Uta, terra e acqua che insieme hanno plasmato la vita della
comunità. Don Roberto Maccioni, con il suo sorriso contagioso, ha
svelato i segreti del sistema chiesastico di Uta, scrigno di
spiritualità e cultura.
Maria Passeroni, con la passione di chi ama l’arte, ha guidato il
pubblico attraverso il restauro del simulacro di Santa Maria di Uta.
Mentre Maria Antonietta Mongiu, conducendo i lavori, ha poi raccontato
appassionata la storia del Capotribù di Monte Arcosu, non solo un
reperto, ma una guida del territorio e dell’identità e della storia
isolana.
Infine, Francesco Muscolino ha chiuso il cerchio con la sua
presentazione sul Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, rendendo
tangibile la memoria della Sardegna.
In questo abbraccio tra passato e presente, la presenza del Capotribù di
Monte Arcosu ha portato con se non solo pezzi di storia, ma emozioni
condivise da una comunità che in una affollata Sala del Consiglio
comunale ha celebrato il suo patrimonio unico, trasformando l’evento in
un’occasione di studio arricchente.
I relatori hanno regalato agli presenti spunti profondi e nuove
prospettive, rendendo questa giornata non solo una celebrazione del
passato, ma anche una finestra aperta sulle sfide e le opportunità
future di Uta e della Sardegna.
l bronzetto, alto 40 centimetri, primeggia tra le figurine nuragiche con
la tipica rappresentazione dei capitribù. Mentre la sua figura impugna
una spada a lama larga, la storia racconta di un’affascinante scoperta
avvenuta nel 1849, quando il carpentiere Francesco Pani, tagliando legna
in montagna, rinvenne sette statuette di bronzo e otto spade, sepolte a
metà nella terra. Questo reperto, parte di un possibile corredo
funerario secondo il canonico Giovanni Spano, aggiunge un tocco
misterioso e affascinante a questa preziosa testimonianza della storia
nuragica.
Con preghiera di pubblicazione:.