
(AGENPARL) – gio 16 novembre 2023 Prot.:372 Roma, 15 novembre 2023
Documento FilctemCgil – Femca-Cisl – Uiltec-Uil
in merito al Regolamento UE imballaggi e rifiuti di imballaggio (PPWR)
Da un paio d’anni si discute a livello europeo di un Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio della
Commissione europea (PPWR). Questa azione legislativa nasce con l’idea di abrogare la direttiva 94/62/CE e di
modificare il regolamento UE 2019/1020 e la direttiva UE 2019/904 poiché persistono quadri normativi nazionali
disomogenei e una crescita della produzione di rifiuti da imballaggio (plastica, vetro, carta, metallo, …) anche a
fronte delle nuove abitudini di consumo. Queste filiere nel loro complesso producono un fatturato nell’Unione
europea di 370 miliardi di euro/anno, per questo sono strategicamente ed economicamente importanti anche
nell’ottica di un’economia circolare sostenibile in linea con il Green Deal europeo.
Il prossimo 22 novembre il Parlamento europeo voterà la posizione finale sulla proposta di Regolamento approvata
dalla commissione ambiente il 24 ottobre u.s.
Nel merito, dal nostro punto di vista è necessario sostenere e rafforzare l’economia circolare che ha caratterizzato il
nostro Paese, non solo per valorizzare il modello industriale e gli investimenti pubblici e privati di questi anni, ma
per garantire una giusta transizione anche da un punto di vista sociale.
L’ambizione ambientale proposta nel regolamento non è accompagnata da un’equivalente ambizione sociale: la
creazione di posti di lavoro di qualità, il rafforzamento della contrattazione collettiva con il coinvolgimento delle
Organizzazioni sindacali a livello settoriale e aziendale, la formazione e l’apprendimento professionale permanente
e misure di protezione sociale, una grande attenzione alla salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, inclusa
la salute pubblica, maggiore equilibrio nella parità di genere e generazionale.
Infatti, la filiera della gomma plastica (fabbricazione di materie plastiche in forme primarie, fabbricazione di
macchinari per la produzione di gomma e plastica, produzione di articoli in plastica e gomma, recupero e riuso)
FILCTEM-CGIL FEMCA-CISL UILTEC-UIL
vede 1,6milioi di addetti in Europa, l’Italia è quarta in UE per numero di addetti, e un fatturato di 290 miliardi di
euro, l’Italia è seconda in Europa sia per unità locali che per fatturato e valore aggiunto, con una forte vocazione
internazionale. Il settore del vetro occupa 28mila addetti in Italia, con un valore aggiunto e contributo sul PIL di 2,5
miliardi di euro.
Per queste ragioni l’impostazione della proposta di regolamento, pur partendo dai principi della giusta transizione,
solleva alcune preoccupazioni specifiche per i settori che rappresentiamo e alcuni interrogativi sulla reale capacità
attuativa dei governi nazionali e delle amministrazioni locali, rispondendo così alla necessità di omogenizzazione tra
paesi europei che hanno modelli industriali di produzione e gestione dei cicli/filiere storicamente diversi.
Nel merito riportiamo solo alcuni esempi: gli obiettivi di riduzione dei rifiuti non possono essere generali, ma è
necessario introdurre criteri specifici per ogni materiale; il vetro dei contenitori, anche il riutilizzo del rottame come
materia prima, è già riciclato in alta percentuale, nel nostro Paese e in altri, quindi è opportuno lavorare per
aumentare questa percentuale e non introdurre nuove tecnologie; in alcuni casi la valutazione del ciclo di vita
dell’impronta ambientale di un articolo di imballaggio riciclabile (monouso) è migliore di quella di un articolo
riutilizzabile – posto che l’etichetta “riutilizzabilità” non fornisce indicazioni precise sul numero effettivo di
circolazioni; non esiste, ad oggi, un luogo di confronto in cui tutti i soggetti coinvolti (rappresentanti dei lavoratori,
produttori, fornitori di tecnologie, …) possano confrontarsi in merito agli effettivi criteri di riciclaggio e agli atti
delegati/attuativi che discenderanno dalla proposta di regolamento.
E’ necessario quindi procedere e rafforzare il modello virtuoso dell’economia circolare e del riciclo, sia meccanico
che chimico, che hanno portato ad un forte insediamento industriale (il riuso non è un procedimento industriale),
all’innovazione delle tecnologie e ad una maggiore sostenibilità ambientale, ponendoci contestualmente obiettivi
ancora più sfidanti e in continuità con la storia italiana degli ultimi 30 anni, nell’ottica di rafforzare la sostenibilità
ambientale, economica e sociale, di creare posti di lavoro di qualità, di ridurre sia gli sprechi di materie prime
sempre più scarse (acqua, energia, alimenti) sia la produzione di CO2.
FILCTEM-CGIL FEMCA-CISL UILTEC-UIL
Le Segreterie Nazionali
FILCTEM CGIL – FEMCA CISL – UILTEC UIL
FILCTEM-CGIL FEMCA-CISL UILTEC-UIL