(AGENPARL) – mar 14 novembre 2023 CGIL SICILIA
UFFICIO STAMPA
COMUNICATO STAMPA
Studenti universitari fuorisede tra carenza di alloggi e caro- affitti:
Presentata un’indagine di Udu, Sunia e Cgil e le richieste al governo
nazionale e all’esecutivo regionale
“Più residenze pubbliche col Pnrr, un fondo di sostegno per i fuorisede
e un tetto agli affitti”
Palermo, 14 nov- Tra carenza di alloggi, caro- affitti, case fatiscenti
con neanche gli impianti a norma, la vita e l’esercizio del diritto allo
studio per gli studenti universitari fuorisede non sono facili in
Sicilia. Lo conferma un’indagine, “Senza casa senza futuro”, realizzata
su scala nazionale da Udu, Sunia e Cgil e presentata oggi a Palermo col
Focus sulla Sicilia. Nelle tre aree metropolitane sede di Ateneo gli
studenti fuorisede sono 33.930, di cui 12.914 a Catania, 12.750 a
Palermo, 9.357 a Messina. Gli alloggi pubblici a disposizione sono
1.868. E per quanto riguarda il privato i prezzi delle locazioni sono
aumentati nell’ultimo anno del 18% a Palermo, del 14% a Messina, del 5%
a Catania. Sugli affitti grava anche il peso della mancanza di regolare
contratto, che, come ha detto la segretaria generale del Sunia Sicilia,
Giusi Milazzo, “rende più facile ai proprietari aggirare gli accordi
territoriali che dovrebbero tenere sotto controllo i prezzi”. Secondo
quanto emerso dall’indagine, realizzata attraverso la somministrazione
di 20 mila questionari su scala nazionale 600 dei quali in Sicilia, a
Palermo e Catania il 15% degli affitti sono in nero, a Messina il 10%.
Contro una media nazionale del 5,5%. Ma solo il 40% degli studenti è
disposto a denunciare. A Palermo e Catania soprattutto, si aggiunge la
difficoltà a reperire alloggi, probabilmente anche per forme di
diffidenza dei proprietari nei confronti degli studenti. Con paradossi
“come a Messina- ha detto Damiano Di Giovanni, dell’Udu- dove la casa
degli studenti, in pieno centro con la capienza di 220 posti, è chiusa
da 17 anni”. O a Catania, “dove- ha rivelato Damiano Licciardello,
dell’Udu- la riconversione di 3 ex ospedali, Santo Bambino, Ascoli
Tomasello e parte del Policlinico, potrebbe garantire 500 posti per
studenti”. E ancora, a Palermo “dove l’Ersu – affermato Valerio
Quagliano, dell’Udu- ha chiesto di potere utilizzare l’hotel San Paolo
Palace e un albergo di Valderice, ricevendo il no per il primo dal
Comune, per il secondo dalla Regione”. Intanto mancano gli alloggi, e
uno studente su tre, è comunque in cerca di una sistemazione migliore.
“Speculare sul futuro degli studenti- ha detto Adriano Rizza, segretario
generale della Flc Cgil Sicilia- è vergognoso. Per quanto riguarda gli
affitti non regolari- ha aggiunto- la responsabilità è anche di chi
dovrebbe controllare, che diventa complice. Per questo e per il diritto
allo studio in generale, il 17 nel giorno dello sciopero generale Cgil e
Uil delle categorie del pubblico impiego, della scuola e dei trasporti,
la Flc e la Cgil parteciperanno a Palermo al corteo degli studenti”. Il
governo, in questo contesto si è impegnato, come chiede l’Europa, a
realizzare con i fondi del Pnrr, 60 mila posti letto per studenti in
Italia, entro il 2026. E’ stata anche pubblicata la lista degli immobili
giudicati idonei, rende noto il report di Udu, Sunia e Cgil, e ci sono
state le manifestazioni di interesse. Per la Sicilia si stimano 3.000
posti in più, 2.000 dei quali privati. “Ci sono in Sicilia tanti alloggi
pubblici abbandonati- ha detto Milazzo- che dovrebbero essere utilizzati
ai fini abitativi”. “Bisogna puntare di più sul pubblico con opportuni
investimenti- ha detto Gabriella Messina, segretaria confederale della
Cgil Sicilia- ma anche mettere più vincoli per i privati che accederanno
ai finanziamenti . La Cgil, assieme a Udi e Sunia- ha aggiunto- chiede
anche un tetto al caro- affitto e sia al livello nazionale che
regionale, un fondo di sostegno per gli studenti fuorisede e
l’insediamento di un tavolo permanente per affrontare un tema importante
che, assieme a quello dei trasporti, incide pesantemente sul diritto
allo studio in una regione col 38% delle famiglie a rischio povertà.
L’istruzione- ha rilevato- è il futuro dei nostri giovani e non possiamo
permettere, come sottolineremo anche con gli scioperi proclamati assieme
alla Uil, che questo venga pregiudicato da manovre economiche sbagliate
e dall’inerzia del governo della Regione”.
2023 dac
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