
(AGENPARL) – dom 12 novembre 2023 *Superbonus: Federcontribuenti-Cnl, una bomba sociale pronta a deflagrare*
ROMA, 12 NOVEMBRE – ”La decisione del governo di azzerare gli effetti del
cosiddetto ‘superbonus’, al di là delle pur condivisibili preoccupazioni
legate alle difficoltà finanziarie che attraversano il Paese, rischia di
fare esplodere una bomba sociale per conseguenze che, colpevolmente,
vengono sottovalutate”. E’ quanto si legge in una nota congiunta di
Federcontribuenti e Confederazione Nazionale del Lavoro nel quale, ”pur
comprendendo i motivi che sono alla base della determinazione dell’
esecutivo, anche se politicamente troppo condizionate”, non si puo’ non
evidenziare, secondo Federcontribuenti e Cnl, ”che la platea di chi ne
subirà le conseguenze è talmente vasta da generare forti timori, anche per
la tenuta democratica. Non dimenticando poi che, nella circolarità tra
superbonus e gettito per le casse dello Stato, nel 2022, a fronte di 40
miliardi in uscita, ce ne sono stati 69 di extragettito in entrata”. Non
basta, quindi, rilevano le due confederazioni ”soltanto considerare i
numeri delle imprese (sessantamila), dei lavoratori (963 mila direttamente
impegnati), dei professionisti (quindicimila quelli ufficialmente
interessati dai relativi progetti) che partecipano alla formazione del
”capitolo superbonus”, ma come essi impattino su un tessuto sociale
vastissimo, che, considerando i nuclei familiari, conta non meno di cinque
milioni, forse anche sei, di soggetti destinati a pagare colpe che non
sono affatto loro. Le determinazioni del governo, lo ripetiamo, sono
accettabili dal punto di vista meramente contabile, con il peso che
continuerà a gravare sulle casse dello Stato ancora per anni, ma devono
tenere conto di come alla fine ad essere penalizzati sono soggetti che
hanno avuto la sola colpa di avere creduto nelle istituzioni, cogliendo –
si legge nella nota – sostanzialmente l’occasione di intervenire su case ed
edifici, di fatto rivalutando il patrimonio immobiliare nazionale”.
Per Federcontribuenti e Cnl ”a fronte di 237.127 immobili unifamiliari,
115.267 immobili funzionalmente indipendenti e 78.260 condomini, il
‘superbonus’ ha interessato 626.080 famiglie, che ora si ritrovano con in
mano il solito pugno di mosche, che si traduce per le famiglie in lavori
non completati, con i disagi che ne conseguono, e le imprese in impegni
economici ai quali difficilmente potranno fare fronte”.
”Come organizzazione di rappresentanza e tutela del cittadino
contribuente – conclude la nota – chiediamo quindi, per l’ennesima volta,
che il governo ripensi alle sue scelte, non rinnegandole, ma varando una
diversa agenda, che sposti in avanti i termini temporali della
cancellazione dell’istituto del ‘supebonus’, nell’interesse della gente che
– al netto di chi ha speculato e merita sanzioni o denunce penali – chiede
solo di vivere meglio, in abitazioni decorose, più sicure ed
energeticamente sostenibili”.