[lid] Dopo l’inaugurazione ai Musei Reali della mostra “Africa. Le collezioni dimenticate” è il turno, il 15 novembre, presso il Polo del 900, dell’omaggio a Angelo Del Boca “pioniere della storia del colonialismo italiano”.
“Per chi non lo sapesse – ha dichiarato Alberto Alpozzi, saggista e reporter di guerra – il Polo del 900 è praticamente un tutt’uno con l’ANCR “Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, nonché fornitore del video tagliato, che ho già denunciato, per la mostra sul colonialismo italiano presso i Musei Reali. Non mi soffermo quindi oltre sulla mia analisi che ha già messo in luce gli errori marchiani e le omissioni che hanno alterato i fatti”.
“Mi domando però – prosegue Alpozzi – che cosa siano in questo paese l’onestà, la professionalità e la correttezza. La locandina dell’evento riporta: Partigiano, giornalista, pioniere della storia del colonialismo italiano. Io non sono un esperto di fascismo ma Del Boca non venne proposto per la Croce di Ferro tedesca per un’azione in Garfagnana con la divisione Alpina “Monterosa” della Repubblica Sociale Italiana? Il fatto è riportato dal sito dell’Anpi (ovviamente edulcorato).
Inoltre Del Boca per sua stessa ammissione, pubblicata in un articolo del 6 gennaio 2011 su Il Corriere della Sera, dichiarò di aver forzato le sue ricerche, di essere stato dalla parte degli Etiopi e di quanto si sia speso per mettere in luce solo gli errori degli italiani.
Ed ancora, non fosse stato sufficiente, con i miei studi, ho evidenziato le mistificazioni dei documenti propria di molti suoi testi. Eppure ancora oggi è citato a vanvera in qualunque testo di storia coloniale (anti)italiana. Dimostrazione chiara che non contengono nuove ricerche ma solamente scopiazzature. Dunque lo si omaggia facendo finta che le sue ammissioni di faziosità non siano mai esistite”.
“A causa delle bugie pubblicate impunemente per anni abbiamo quindi una mostra antistorica, quella dei Musei Reali (senza contare le innumerevoli pubblicazioni) nella quale si parla di schiavismo e sfruttamento in Somalia da parte degli italiani quando invece basterebbe verificare prima le fonti riportate da Del Boca e dopo gli archivi per scoprire che non fu così.
E non sono solo io ad aver verificato i documenti sulla storia degli italiani in Africa ma lo ha fatto anche l’avv. Mohamed Issa Trunji (ha lavorato per l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) pubblicandoli nel suo libro “Somalia – The untold history”. Le sue indagini smentono categoricamente quanto favoleggiato per anni dai testi di Del Boca.
Il copione per celebrare Del Boca è già scritto: interventi, pubblico e soprattutto nessun contraddittorio. Non mi stupirò se fra i contributi degli astanti ci sarà chi porterà la sua esperienza parlando della tragedia del KELI ASAYLE o “Canale delle vedove”. Copione già visto. Comparse note. Interno, giorno, Polo del 900.”
“Un panorama storico desolante – conclude Alpozzi – inquinato in maniera quasi irreparabile da bugie scientifiche e mistificazioni coordinate.
Ma cosa possiamo pretendere in un paese dove un pluricondannato, prima per plagio e dopo per diffamazione, non solo seguita a impartire lezioni di morale a reti unificate ma continua ad avere editori nazionali che pubblicano i suoi testi?”