
(AGENPARL) – gio 09 novembre 2023 COMUNICATO STAMPA
PARTE LA TERZA CALL DI “UP2STARS”
IL PROGRAMMA DI INTESA SANPAOLO
DEDICATO ALLE STARTUP INNOVATIVE ITALIANE
FOCUS SU INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER LA TRASFORMAZIONE AZIENDALE
Percorso di accelerazione erogato dal partner Gellify e networking di sviluppo con i partner ELITEGruppo Euronext, Microsoft Italia, Cisco e Digit’Ed, oltre ai Centri Nazionali di Ricerca e ai
Partenariati con cui Intesa Sanpaolo collabora
Prospettive di internazionalizzazione per le startup grazie alla collaborazione con il Centro di
Innovazione Italiano a San Francisco, istituito presso INNOVIT
Milano, 9 novembre 2023 – Aperte le candidature alla terza call di Up2Stars, il programma per la
valorizzazione e crescita delle startup innovative italiane ideato da Intesa Sanpaolo in collaborazione con
Intesa Sanpaolo Innovation Center. Dedicata al settore dell’Intelligenza Artificiale, la call punta ad
individuare e sviluppare le startup più promettenti in questo ambito estremamente strategico per accelerare
la trasformazione digitale delle imprese del nostro Paese.
L’Intelligenza Artificiale è infatti una delle tecnologie evolute con maggiori potenzialità e con possibilità
applicative pressoché illimitate: dalla raccolta e analisi dei dati allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi,
dalla gestione della relazione con i clienti al miglioramento dell’efficienza dei dipendenti e dei processi
produttivi anche in chiave di sostenibilità. Quello dell’Artificial Intelligence, inoltre, è un mercato che
interessa trasversalmente vari settori industriali come il manifatturiero, l’automotive, l’healthcare, il settore
finanziario e quello dei trasporti.
Oggi integrare sistemi e soluzioni di AI nei propri processi aziendali è diventato un imperativo per tutte le
aziende che intendono mantenere la propria competitività nel mercato globale. In questo processo di
transizione digitale delle imprese le startup rivestono un ruolo determinante quale soggetto chiave per trasferire
competenze tecnologiche evolute alle aziende più strutturate, in linea con quanto espresso nel PNRR.
Giunto alla seconda edizione, “Up2Stars” nasce proprio con l’obiettivo di intercettare le giovani realtà
imprenditoriali ad alto contenuto innovativo che operano in settori strategici per l’economia del Paese, per
stimolarne e supportarne la crescita, preparandole ad interfacciarsi con potenziali investitori e imprese mature.
Dopo le prime due call dedicate rispettivamente a WaterTech ed Energie Rinnovabili, che hanno registrato
circa 200 candidature, la terza call del programma si rivolge alle startup specializzate in soluzioni di
intelligenza artificiale applicate ai seguenti aspetti della realtà aziendale:
• Processi di vendita: soluzioni a supporto dell’incremento della produttività della forza vendita, AI per
la lead generation, Natural Language Processing, tecniche di data analytics per migliorare l’esperienza, la
relazione e la soddisfazione del cliente.
• Human Capital Management: piattaforme digitali per HR negli ambiti del reclutamento, della
formazione e della valutazione delle prestazioni.
• Operations: applicazioni HW e SW di automazione (RPA) e di analisi dati per gestire la produzione,
il magazzino e la logistica.
• Supporto ai processi di Amministrazione, Finanza e Controllo: soluzioni di analisi e gestione dei
dati finanziari, contabili e fiscali e per l’automazione dei processi contabili e di controllo.
• ESG: soluzioni che permettono di calcolare il product carbon footprint di un prodotto o di un processo
aziendale, o soluzioni che consentono la certificazione e la rilevazione di KPI quantitativi in ambito ESG.
• Data protection: soluzioni a supporto della digitalizzazione in ottica cybersecurity e data protection.
Le startup interessate potranno presentare la propria candidatura entro il 17 dicembre 2023
tramite la pagina dedicata su https://www.intesasanpaolo.com/it/business/landing/info/programmaup2stars-per-startup-innovative.html
In linea con la precedente edizione, anche quest’anno “Up2Stars” prevede il lancio di 4 call che, dopo
WaterTech, Energie Rinnovabili, Efficienza Energetica e Intelligenza Artificiale, vedrà nei prossimi mesi il
lancio della quarta e ultima call dedicata a IoT – Infrastrutture e Mobilità. Per ciascuna call vengono selezionate
al massimo 10 startup che accederanno al percorso di accelerazione personalizzato erogato dal partner Gellify
ed al programma di networking con i vari Partner di programma. A conclusione di ciascun percorso, le startup
accelerate si presenteranno ad una platea di investitori e imprese durante un Demo Day.
La novità principale dell’edizione di quest’anno è l’ampliamento delle partnership e del network di
collaborazioni che, oltre Microsoft, Elite e Cisco, vede il coinvolgimento dei Centri Nazionali di Ricerca
cui Intesa Sanpaolo partecipa in qualità di socio fondatore delle singole Fondazioni di riferimento, oltre ai
Partenariati Estesi e ai 9 Poli di innovazione europei (EDIH). Nuova la collaborazione anche con
Digit’Ed, società specializzata nell’alta formazione e nel digital learning. Ulteriore novità della seconda
edizione di Up2Stars è la prospettiva di internazionalizzazione per le startup grazie alla struttura di
internazionalizzazione di Intesa Sanpaolo ed alla collaborazione con il Centro di Innovazione Italiano a San
Francisco, istituito presso INNOVIT Italian Innovation and Culture.
“L’Intelligenza Artificiale è una leva determinante della trasformazione digitale del nostro Paese,
complementare al lavoro delle persone, in un’ottica di semplificazione e maggiore efficienza. Intesa
Sanpaolo ha adottato soluzioni di AI per la trasformazione digitale del Gruppo, all’interno dei processi
aziendali e nello sviluppo della nuova banca digitale Isybank, mantenendo comunque sempre al centro le
persone e la relazione con i clienti” ha commentato Virginia Borla, Executive Director Business
Governance Banca dei Territori Intesa Sanpaolo. “Con questa terza call di Up2Stars intendiamo dare un
contributo ulteriore a supporto delle PMI, intercettando e accelerando le più valide startup del settore in grado
di trasferire la loro expertise in ambito AI alle imprese. Il Gruppo inoltre contribuisce alla ricerca e alla crescita
tecnologica del tessuto imprenditoriale attraverso CentAI, il centro di ricerca avanzata nel campo dell’AI
creato in collaborazione con un team di ricercatori e scienziati riconosciuti a livello globale”.
Intelligenza Artificiale per la trasformazione aziendale
(A cura della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo)
L’Intelligenza Artificiale (o Artificial Intelligence, AI) avrà un impatto significativo sulla società e i sistemi
economici, con implicazioni importanti sul modo di vivere e di lavorare. L’utilizzo di nuovi strumenti intelligenti
in grado di svolgere con maggiore rapidità ed efficienza un sempre più rilevante numero di attività, imparando e
generando risposte/azioni in autonomia, trasformerà il mercato del lavoro, con rilevanti cambiamenti sia nei
processi aziendali, sia nelle competenze richieste per affrontare questa rivoluzione.
Secondo quanto riportato in alcuni lavori dell’OECD1 la diffusione di tecnologie di intelligenza artificiale sta crescendo
velocemente tra le aziende, sebbene non siano ancora molte le statistiche ufficiali a disposizione in grado di cogliere gli
aspetti di un fenomeno così dirompente e in così rapida espansione. Alcuni dati sono inclusi nelle statistiche Eurostat,
sulla diffusione di tecnologie ICT presso le imprese con almeno 10 addetti, di fonte Eurostat e aggiornati a 2021, mentre
altre informazioni sono ricavabili da indagini ad hoc condotte nei vari paesi su campioni di imprese.
I dati presentati in questa nota fanno riferimento alle indagini sulla diffusione di tecnologie ICT, aggiornate al
2021, che permettono di delineare una prima fotografia dello stato di avanzamento nell’utilizzo dell’intelligenza
artificiale nel tessuto produttivo italiano, confrontandolo con i risultati della media UE. Sebbene l’AI abbia visto
una rapida crescita a partire da novembre 2022 (con l’uscita di ChatGPT), questa analisi aggiornata al 2021 consente
comunque di avere un’idea sullo stato dell’arte del fenomeno, confrontando i risultati dei diversi paesi.
Il confronto Italia versus Europa: analisi dimensionale e settoriale
La diffusione di tecnologie di Intelligenza Artificiale (text mining, machine learning, deep analmyis, natural
language generation image recognition) tra le imprese europee è un fenomeno ancora limitato nel 2021, con
differenze però significative per dimensione aziendale e settore di specializzazione.
Si veda ad esempio: Calvino F., Fontanelli L., (2023), “A portrait of AI adopters across countries: Firm characteristics, assets complementarities, and
productivity”, OECD Science, Technology and Industry Working Paper, N2023/02.
In Italia la quota di imprese che utilizza almeno una tecnologia di intelligenza artificiale è pari al 6,2% (tutti i
settori economici escluso quello finanziario), un dato inferiore alla media dell’Unione Europea (7,9%) e a quella
dei principali paesi: Germania (10,6%), Spagna (7,7%) e Francia (6,7%).
In generale, la diffusione di tecnologie di intelligenza artificiale è più diffusa nelle grandi imprese, che hanno
maggiori risorse per investire in innovazione. Nell’Unione Europea circa il 30% delle grandi imprese adotta almeno
una tecnologia AI, contro un dato del 24,3% italiano. La percentuale di imprese con AI è sempre più elevata in
Europa rispetto all’Italia per dimensione aziendale. È però interessante evidenziare come il divario tra Italia ed
Europa sia più ampio tra le grandi imprese rispetto alle piccole, queste ultime, infatti, mostrano una quota di imprese
con almeno 1 tecnologia pari al 6,4% in UE rispetto al 5,3% in Italia.
Anche il dettaglio settoriale evidenzia una maggiore diffusione di AI tra le imprese dell’Unione Europea
rispetto a quelle italiane. In generale sono le imprese specializzate nei settori ICT e attività professionali,
scientifiche e tecniche che evidenziano un maggior ricorso alle tecnologie AI, sia in Italia che in Europa,
seguite dai settori delle Utility, Attività amministrative, Manifatturiero e Commercio. Le differenze
maggiori tra imprese italiane ed europee emergono proprio nei settori dove è più alto l’utilizzo di AI,
nell’ICT e nelle attività professionali, dove il divario è di circa il 9%. In particolare, la quota di imprese che
usa almeno una tecnologia AI in Italia è pari al 16,2% nell’ICT (25,5% in Europa) e pari all’8,7% nelle
attività professionali (17,6% nell’UE27). Si osservano minori differenze nel settore manifatturiero (6,6%
in Italia e 7,3% in Europa) e nelle Utility (8,5% in Italia vs 9% nell’UE 27).
Il dettaglio dell’industria manifatturiera evidenzia per l’Italia una maggiore diffusione di imprese che
utilizzano almeno una tecnologia AI nei settori a medio-alta tecnologia: farmaceutica (17,5%), elettronica
(15,7%) e meccanica (12,1%), mentre occupano le ultime posizioni nel ranking alcuni settori tradizionali
come il tessile abbigliamento (4,5%) e i mobili e l’altro manifatturiero (3,6%). Nei paesi europei spicca
invece il primo posto per il segmento della produzione di coke e prodotti petroliferi, con una quota superiore
al 17% di imprese che adottano almeno una tecnologia AI, seguito da elettronica e farmaceutica. Questo
dettaglio permette di evidenziare come in alcuni settori le imprese manifatturiere italiane siano maggiori
utilizzatori di tecnologie AI rispetto alle europee, in particolare nella farmaceutica, nella gomma, plastica,
nella meccanica e nell’industria alimentare e delle bevande.
Nel confronto con l’Europa emerge il gap italiano nella diffusione di tecnologie AI, in particolare tra
le grandi imprese e nei settori ad alta tecnologia, in entrambi i casi, soggetti più attivi sul fronte
innovativo. Ci sono però alcune eccezioni, dove emerge il miglior posizionamento italiano
(farmaceutica, meccanica, gomma/plastica e alimentare/bevande).
Il focus sulle imprese italiane: finalità e ambiti di applicazione
L’indagine consente di analizzare altri due aspetti relativi alla diffusione di tecnologie AI nelle imprese italiane: le
finalità per cui è utilizzata la tecnologia di AI e l’ambito di applicazione all’interno delle aree aziendali.
Per quanto riguarda le finalità, considerando l’incidenza dell’utilizzo della tecnologia, sul totale delle
imprese che adottano almeno una tecnologia si osserva che la finalità principale delle imprese italiane
(totale economia al netto del settore finanziario) è quella di utilizzare l’AI per estrarre conoscenza e
informazione da un documento di testo (text mining), con una quota pari al 44,3%, seguita dall’utilizzo
di AI per identificare oggetti o persone sulla base di immagini (31%). Nel settore manifatturiero
emergono alcune specificità legate all’utilizzo delle tecnologie nei processi aziendali. La finalità
principale delle imprese dell’industria manifatturiera è infatti quella di utilizzare l’AI per automatizzare i
flussi di lavoro o per essere di supporto nel processo decisionale (39%), seguita da quella per convertire la
lingua parlata in un formato leggibile dal dispositivo informatico (30,9%). Nel manifatturiero è più diffusa
rispetto al resto dell’economia anche l’utilizzo di AI per consentire il movimento fisico autonomo delle
macchine, sebbene sia la tecnologia meno diffusa (14,5%).
Infine è possibile individuare le aree aziendali nelle quali vengono maggiormente utilizzate le tecnologie
di intelligenza artificiale. Considerando l’economia nel suo complesso emerge come sia la sicurezza
informatica la principale are di applicazione: oltre il 30% delle imprese che adotta almeno una tecnologia,
seguita dall’area marketing/vendite (29,1%). La fotografia cambia notevolmente se consideriamo solo il
settore manifatturiero: in questo caso emerge come l’AI sia soprattutto utilizzata nei processi produttivi,
con oltre la metà delle imprese interessate, seguita dall’area di gestione aziendale (20,5%). Così come
osservato per l’intero sistema economico, anche nel manifatturiero l’area meno interessata è quella del
reclutamento /gestione del personale (9,2% e 4% rispettivamente).
Informazioni per la stampa:
Intesa Sanpaolo
Media Relations Banca dei Territori e Media locali
Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo è il maggior gruppo bancario in Italia – punto di riferimento di famiglie, imprese e dell’economia reale – con una significativa presenza
internazionale. Il business model distintivo di Intesa Sanpaolo la rende leader a livello europeo nel Wealth Management, Protection & Advisory e ne caratterizza il
forte orientamento al digitale e al fintech, in particolare con Isybank, la banca digitale del Gruppo. Una banca efficiente e resiliente, è capogruppo di fabbriche
prodotto nell’asset management e nell’assicurazione. Il forte impegno in ambito ESG prevede, entro il 2025, 115 miliardi di euro di finanziamenti impact, destinati
alla comunità e alla transizione verde, e contributi per 500 milioni a supporto delle persone in difficoltà, posizionando Intesa Sanpaolo ai vertici mondiali per impatto
sociale. Intesa Sanpaolo ha assunto impegni Net Zero per le proprie emissioni entro il 2030 ed entro il 2050 per i portafogli prestiti e investimenti, l’asset
management e l’attività assicurativa. Convinta sostenitrice della cultura italiana, ha sviluppato una rete museale, le Gallerie d’Italia, sede espositiva del patrimonio