
(AGENPARL) – sab 04 novembre 2023 Meteo ‘imprevedibile’, il presidente dei Geologi della Toscana: «continuare sulle
strada delle opere idrauliche, gestire le aree extraurbane, formare i cittadini»
La riflessione di Riccardo Martelli a seguito degli eventi che hanno funestato la regione
Firenze, 4 novembre 2023 – Continuare a realizzare opere idrauliche, gestire in maniera più efficace
il territorio aperto, investire su strumenti di analisi e monitoraggio di eventi meteo locali e a decorso
rapido, ma anche formare i cittadini. Di fronte a eventi straordinari come quelli che hanno sconvolto
la Toscana, sono questi i punti da affrontare secondo Riccardo Martelli, presidente dell’Ordine dei
Geologi della Toscana. Dopo le attività di prevenzione e investimento in opere per la sicurezza
idrogeologica, resta infatti sempre un rischio residuo, che può essere gestito solo attraverso la
conoscenza dei fenomeni, in modo tale da rendere il cittadino consapevole e preparato.
Un’«operazione di realismo che può consentire di gestire l’ultima aliquota di rischio», da portare
avanti con l’aiuto del mondo delle professioni.
«L’evento meteo dei giorni scorsi che ha messo in ginocchio una parte della Toscana centro
settentrionale ha i caratteri della straordinarietà per quantitativi di pioggia rilasciata in un arco di
tempo ridotto, in una striscia di territorio larga da 10 a 20 km e lunga circa 120 km. Una freccia ha
attraversato da ovest ad est la Toscana, da Livorno fino a Palazzuolo sul Senio, in una zona,
quest’ultima, già interessata dagli eventi meteo del maggio scorso, quella volta veicolati da venti
orientali.
Le tre tristi constatazioni che ne emergono sono, nell’ordine: è una tragedia in termini di perdita di
vite umane, è un colpo molto forte all’economia di molte zone, è una conferma dell’aumento della
frequenza con cui si manifestano di eventi di questo tipo.
La realizzazione di opera idrauliche è un obiettivo strategico, che la nostra amministrazione
regionale sta già perseguendo e su questo chiediamo di continuare pervicacemente e magari
accelerare. In questo modo sarà possibile ridurre, se non annullare, gli effetti di eventi disastrosi.
Un’ulteriore riduzione degli effetti deriva da una più efficace gestione del territorio aperto, che
necessita di una programmazione specifica, in moda da ridurre quell’aliquota di rischio che deriva
dal lasciare gran parte delle aree extraurbane al loro destino. Vanno conosciute a fondo e governate
di conseguenza.
Il rischio residuo può e deve essere gestito. In tal senso, è fondamentale investire pesantemente
su strumenti di analisi e monitoraggio di eventi meteo locali ed a decorso rapido. Questi strumenti
consentirebbero di mettere il cittadino, formato e informato, nelle condizioni di reagire
adeguatamente in caso di evento avverso. Questo non significa ribaltare sulla popolazione l’onere
UFFICIO STAMPA
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COMUNICATO STAMPA
(con preghiera di pubblicazione e diffusione)
della sicurezza e dell’incolumità, si tratta di un’operazione di realismo, che può consentire di gestire
l’ultima aliquota di rischio, limitando perdite umane prima di tutto e riducendo i danni alle cose in
seconda battuta. Più conosco il fenomeno, più sono informato sull’evoluzione del fenomeno, più
efficacemente riesco a mettermi in sicurezza con comportamenti adeguati.
Il mondo delle professioni, con il suo bagaglio di saperi tecnici e ambientali e una capillare
conoscenza del territorio è in grado di coadiuvare la pubblica amministrazione in questa
operazione culturale, in questo ultimo passo, che riteniamo fondamentale per affrontare nel modo
migliore quello che ci riserva un clima in rapida evoluzione».
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