
(AGENPARL) – gio 02 novembre 2023 Cia: con nuovo testo europeo per Dop e Igp si salva un fatturato annuo di
16 milioni di euro
In Basilicata il nuovo testo unico europeo sulle produzioni Dop e Igp, che
alzerà le garanzie riservate alle denominazioni protette e rafforzerà il
ruolo dei Consorzi e la trasparenza verso i consumatori, salva un fatturato
annuo di 16milioni di euro. A tanto ammonta il valore della produzione
agricola dei 19 prodotti (13 alimentari e 6 vini) certificati in Regione (è
la 19esima in Italia per numero e valore di prodotti a Denominazione
riconosciuti dall’Ue). Nello specifico, il comparto dei prodotti
agroalimentari Dop e Igp vale 2,5 milioni di euro, mentre quello
vitivinicolo (Doc, Docg e Igt) 13milioni di euro. Gli operatori interessati
in totale sono 728 (448 per il vino e 280 per l’alimentare). Questa la
suddivisione delle filiere: 84% vino, 13% formaggi, 2% ortaggi e 0,6% olio)
. Ai Dop e Igp si aggiungono le 3 STG nazionali e le 2 Bevande Spiritose
IG regionali, per un totale di 24 Indicazioni Geografiche.
Il nuovo “Testo unico europeo sui prodotti a Denominazione di origine
protetta e Indicazione geografica protetta” prevede l’obbligo di indicare
sull’etichetta di qualsiasi prodotto Dop e Igp il nome del produttore e,
per i soli prodotti Igp, l’origine della materia prima principale, nel caso
provenga da un Paese differente rispetto allo Stato membro in cui è
prodotta.
“La normativa -spiega il presidente di Cia-Agricoltori Potenza-Matera,
Giambattista Lorusso- rappresenta un traguardo per tutto il settore
agricolo di qualità”. Peraltro, “le eccellenze lucane contribuiscono a
coniugare il territorio, la tradizione, il turismo e la sostenibilità. I
nostri agricoltori ed allevatori, le aziende di trasformazione hanno fatto
delle tipicità certificate, e della biodiversità, un punto di forza
relativamente al made in Italy. Motivo per cui le Dop, le Igp e tutte le
altre certificazioni vanno tutelate attraverso adeguati strumenti”. Il
nuovo Testo unico europeo, precisa il dirigente Cia, “va proprio nella
direzione della massima salvaguardia delle eccellenze stesse. Ovvero, non
vi sarà più il rischio di imbatterci, ad esempio, nel peperone spacciato
per Igp Senise e proveniente da tutt’altra area, nel caciocavallo podolico
che di latte di mucca podolica non ha nulla, nel canestrato di Moliterno
senza marchio autentico e per il quale il 14 novembre prossimo è prevista
la riunione di pubblico accertamento con all’ordine del giorno la richiesta
di modifica del disciplinare di produzione della IGP “Canestrato di
Moliterno.” La riunione ha lo scopo di recepire gli orientamenti della
filiera interessata, di acquisire le osservazioni purché ricevibili in tale
sede, nonché di verificare che le proposte di modifica “ordinarie” del
disciplinare siano rispondenti agli usi leali e costanti previsti dal
Reg.to UE 1151/2012, significando che le eventuali opposizioni,
adeguatamente motivate, potranno essere presentate al Ministero competente,
nei tempi e secondo le modalità previste dalla normativa in vigore. Il
disciplinare contiene novità significative che esamineremo con produttori e
allevatori”. Da ultimo, ricorda il presidente, “tutti gli attori che
ruotano attorno al settore del primario, in primo luogo le Istituzioni
competenti, sono chiamati a sostenere un equo reddito a favore degli
imprenditori agricoli”.