[lid] Gli indicatori recenti suggeriscono che l’attività economica si è espansa a ritmo sostenuto nel terzo trimestre. L’aumento dei posti di lavoro si è moderato rispetto all’inizio dell’anno, ma rimane forte, e il tasso di disoccupazione è rimasto basso. L’inflazione resta elevata.
Il sistema bancario statunitense è solido e resiliente. Condizioni finanziarie e creditizie più restrittive per le famiglie e le imprese probabilmente peseranno sull’attività economica, sulle assunzioni e sull’inflazione. La portata di questi effetti rimane incerta. Il Comitato rimane molto attento ai rischi di inflazione.
Il Comitato cerca di raggiungere il massimo dell’occupazione e dell’inflazione al tasso del 2% nel lungo periodo. A sostegno di questi obiettivi, il Comitato ha deciso di mantenere l’intervallo obiettivo per il tasso dei fondi federali tra il 5-1/4 e il 5-1/2%. Il Comitato continuerà a valutare ulteriori informazioni e le loro implicazioni per la politica monetaria. Nel determinare l’entità dell’ulteriore inasprimento della politica monetaria che potrebbe essere appropriato per riportare l’inflazione al 2% nel tempo, il Comitato prenderà in considerazione l’inasprimento cumulativo della politica monetaria, il ritardo con cui la politica monetaria influenza l’attività economica e l’inflazione, e i fattori economici e finanziari. sviluppi. Inoltre, il Comitato continuerà a ridurre le sue partecipazioni in titoli del Tesoro, debito di agenzie e titoli garantiti da ipoteca di agenzie, come descritto nei piani precedentemente annunciati. Il Comitato è fortemente impegnato a riportare l’inflazione al suo obiettivo del 2%.
Nel valutare l’orientamento appropriato della politica monetaria, il Comitato continuerà a monitorare le implicazioni delle informazioni in arrivo per le prospettive economiche. Il Comitato sarebbe pronto a modificare opportunamente l’orientamento della politica monetaria qualora emergessero rischi che potrebbero impedire il raggiungimento degli obiettivi del Comitato. Le valutazioni del Comitato terranno conto di un’ampia gamma di informazioni, comprese letture sulle condizioni del mercato del lavoro, sulle pressioni inflazionistiche e sulle aspettative di inflazione, nonché sugli sviluppi finanziari e internazionali.
A votare per l’azione di politica monetaria sono stati Jerome H. Powell, presidente; John C. Williams, vicepresidente; Michael S. Barr; Michelle W. Bowman; Lisa D. Cook; Austan D. Goolsbee; Patrick Harker; Filippo N. Jefferson; Neel Kashkari; Adriana D. Kugler; Lorie K. Logan; e Christopher J. Waller.