
(AGENPARL) – mar 31 ottobre 2023 Halloween: la tradizione lucana della “cuccuzza logna”
La “cuccuzza logna”, come da sempre è chiamata dai contadini della
Basilicata – la tradizione la vuole “sposata” alle polpette di pane – è la
versione contadina della più famosa zucca di Halloween. Ma a tavola il
piatto più diffuso è cavatelli, salsiccia e zucca (con versione casalinga
pasta secca) anche se gli agrichef degli agriturismi – pronti al pranzo
della Festività di Ognissanti – propongono una varietà di piatti a base di
zucca. Una produzione – sottolinea Cia-Agricoltori – sempre più limitata in
Basilicata, in orti familiari e con consumo familiare. I repentini e
continui cambiamenti climatici del 2023 ha tagliato in media del 20%
rispetto alla media la raccolta delle zucche. Dove le zucche si sono
salvate, presentano caratteristiche di qualità, zucche dolci, asciutte, da
tortelli, ravioli con preferenza per la “vellutata”. Ci sono ancora aziende
contadine che fanno marmellate e dolci. Nei mercati della regione viene
venduta per lo più la zucca di provenienza pugliese. In questi casi il
prezzo supera 1 euro a kg con punte anche di 1,50-2 euro al kg per zucche,
per lo più ornamentali. Si tratta di zucche di ogni tipo, che si
differenziano per le dimensioni (di piccola taglia oppure enormi) per la
forma (allungate a forma di tubo, a trombetta, a cappello, schiacciate, a
spirale, tonde), per la buccia (rugosa, bitorzoluta, costoluta, liscia) e
per il colore (di ogni tonalità, dal verde al rosso accesso, passando per
zucche striate). La notte delle streghe ha aperto il nuovo “mercato” delle
zucche intagliate. Ma attenzione – avverte Cia : se la zucca di Halloween
non si mangia si paga l’Iva al 22%. Una società che opera all’ingrosso in
un mercato ortofrutticolo ha chiesto all’agenzia delle entrate con una
istanza di interpello il regime Iva da applicare. Questo il verdetto: si
versa solo il 4% se si mangia, al contrario se non è commestibile l’imposta
sul valore aggiunto balza al 22%. I tecnici hanno studiato bene il profilo
merceologico del prodotto, come si legge nel documento: “Le cosiddette
zucche di Halloween e, in generale le zucche ornamentali, in molti casi non
commestibili per via della loro consistenza dura e del sapore amaro, se non
addirittura della loro tossicità”.