
(AGENPARL) – mar 31 ottobre 2023 Per la prima volta dal suo ritrovamento la stanza segreta di Michelangelo
apre al pubblico in modo regolamentato
A partire dal 15 novembre 2023 il piccolo ambiente a cui si accede dalla Sagrestia Nuova
con i disegni a carboncino attribuiti al Buonarroti sarà aperto a gruppi contingentati di visitatori
Firenze, 31 ottobre 2023 – Dopo quasi 50 anni dal suo ritrovamento (era il 1975), il 15 novembre 2023 la
stanza segreta di Michelangelo, piccolo ambiente contenente una serie di disegni attribuiti al Buonarroti, a cui
si accede dalla Sagrestia Nuova, all’interno del Museo delle Cappelle Medicee, sarà accessibile al pubblico.
L’apertura sarà fatta in via sperimentale e le prenotazioni aperte fino al 30 marzo 2024, in via prudenziale.
L’annuncio è stato dato il 26 settembre 2023 dal Direttore Generale Musei Massimo Osanna durante la
conferenza stampa di presentazione della Nuova uscita del Museo delle Cappelle Medicee, parte integrante
del gruppo statale dei Musei del Bargello diretto da Paola D’Agostino. L’imminente e attesa apertura al
pubblico della Stanza segreta, mai stata accessibile al pubblico in maniera regolamentata prima d’oggi, è
resa possibile anche grazie al monitoraggio che verrà condotto nei prossimi mesi, d’intesa con l’Opificio delle
Pietre Dure ed entrerà in vigore a partire dal 15 novembre per gruppi contingentati di massimo 4 persone
alla volta, in modo da proteggere i disegni e mantenere adeguate condizioni conservative, indispensabili a
salvaguardare i preziosi manufatti. Il numero limitato di presenze per fasce orarie è dovuto alla necessità di
intervallare il periodo di esposizione alla luce a led a periodi prolungati di buio. Nel 2018 grazie alla
collaborazione del Ministero della Cultura con Lottomatica, il maestro Mario Nanni, coadiuvato dall’architetto
Maria Cristina Valenti, in quegli anni in forze ai Musei del Bargello, ha curato la nuova illuminazione a led
anche della Stanza segreta.
“La conclusione dei lavori della Nuova Uscita e l’adeguamento del Museo delle Cappelle Medicee alle norme di
sicurezza, consentiranno di aprire la stanza segreta di Michelangelo – ha spiegato Massimo Osanna – luogo di
fascino straordinario, ma delicatissimo per l’ubicazione dello stretto ambiente nel percorso museale e per la
tutela dei disegni a carboncino presenti sulle pareti”.
“È stato un lungo costante e paziente lavoro che ha coinvolto diverse professionalità e desidero ringraziare
tutto il personale dei Musei del Bargello che ha lavorato con me in questi anni per quest’obiettivo – ha
dichiarato Paola D’Agostino, direttore dei Musei del Bargello. Tra loro devo un ringraziamento particolare a
Francesca de Luca, storica dell’arte e responsabile delle Cappelle Medicee e di Casa Martelli e a Benedetta
Cantini, funzionario restauratore ai Musei del Bargello per l’attenta cura che hanno di questo ambiente
straordinario. La mia profonda gratitudine va, ai colleghi dell’Opificio delle Pietre Dure che condividono con
competenza e passione tanti progetti di restauro, diagnostica, monitoraggio e ricerca su alcuni capolavori dei
Musei del Bargello”.
“Questo ambiente così piccolo è un vero unicum per il suo eccezionale potenziale evocativo. Le sue pareti
sembrano contenere a stento numerosi schizzi di figura, in buona parte di formato monumentale, tracciati da
segni che attestano una grande chiarezza progettuale – ha commentato Francesca de Luca, curatrice del
Museo delle Cappelle Medicee -. A questi si accompagnano studi, variamente accurati o sommari, di dettagli
anatomici, di volti, di pose inconsuete. Non in tutti i disegni è avvertibile la stessa sostenuta tensione
qualitativa della grafica di Michelangelo, che secondo la ricostruzione di Paolo dal Poggetto, scopritore di
queta stanza nel 1975, qui si sarebbe potuto esercitare nel 1530 durante la sua latitanza per salvarsi dall’ira di
papa Clemente VII Medici dovuta alla sua attività di responsabile delle fortificazioni presso il governo
repubblicano, che aveva espulso la famiglia nel 1527. Tuttavia questo luogo permette ai visitatori di oggi
l’esperienza unica di poter entrare in contatto diretto non solo con il processo creativo del maestro, ma anche
con la percezione della formazione del suo mito di divino artista, preso a modello dai colleghi contemporanei e
dai giovani iscritti all’Accademia delle arti del Disegno, di cui Michelangelo fu nominato “Padre e Maestro”,
che nel 1563 stabilì la sua sede in Sagrestia”.
Stanza segreta di Michelangelo: la storia
Era il novembre 1975 quando Paolo Dal Poggetto, allora direttore del Museo delle Cappelle Medicee, incaricò
il restauratore Sabino Giovannoni di fare dei saggi di pulitura in uno stretto corridoio sottostante l’abside della
Sagrestia Nuova, in occasione di un sopralluogo preliminare alla ricerca di uno spazio adeguato alla
realizzazione di una nuova uscita del museo.
La stanzetta, 10 metri di lunghezza per 3 di larghezza, alta al culmine della volta 2 metri e 50, era stata usata
come deposito di carbonella fino al 1955 e poi inutilizzata, rimasta chiusa e dimenticata per decenni, sotto una
botola completamente coperta da armadi, mobili e suppellettili accatastate. È qui, durante dei saggi sulle
pareti, che il restauratore si imbatté, sotto due strati di intonaco, in una serie di disegni murali di figura,
tracciati con bastoncini di legno carbonizzato e sanguigna, di dimensioni varie, in molti casi sovrapposti, che
dal Poggetto attribuì per la maggior parte a Michelangelo. L’allora direttore ipotizzò che l’artista si fosse
rifugiato nel piccolo ambiente nel 1530, quando il Priore di San Lorenzo, Giovan Battista Figiovanni, lo nascose
dalla vendetta del papa Clemente VII, infuriato perché l’artista – durante il periodo in cui i Medici furono
cacciati dalla città – aveva militato come supervisore delle fortificazioni per il breve periodo di governo
repubblicano (1527-1530). Ottenuto il perdono della famiglia, dopo circa due mesi – che secondo la
ricostruzione dovrebbero collocarsi tra la fine di giugno e la fine di ottobre 1530 – Michelangelo tornò
finalmente libero e riprese nuovamente i suoi incarichi fiorentini, fino a quando nel 1534 abbandonò
definitivamente la città alla volta di Roma. I disegni, ancora oggetto di studio da parte della critica, secondo la
tesi di Dal Poggetto furono realizzati durante il periodo di “auto-reclusione” dell’artista che avrebbe utilizzato i
muri della piccola stanza per “abbozzare” alcuni suoi progetti tra i quali opere della Sagrestia Nuova, come le
gambe di Giuliano de’ Medici duca di Nemours, citazioni dall’antico, come la testa del Laocoonte, e progetti
riferibili ad altre sculture e dipinti.
Stanza segreta, modalità di accesso
La stanza segreta sarà accessibile esclusivamente su prenotazione, ad un massimo di quattro persone a
gruppo accompagnato, fino ad un limite di 100 persone la settimana. Sarà aperta il lunedì (alle 15, 16:30 e
18:00), il mercoledì (alle ore 9:00, 10:30, 12:00, 13:30, 15:00, 16:30, 18:00), il giovedì (alle ore 9:00, 10:30,
12:00, 13:30, 15:00), il venerdì (alle ore 15:00, 16:30 e 18:00) e il sabato (alle ore 9:00, 10:30, 12:00, 13:30,
15:00, 16:30, 18:00). La permanenza massima all’interno della stanza sarà di 15 minuti, accompagnati dal
personale di vigilanza del Museo. Dal momento che per accedere all’ambiente è necessario scendere una
stretta e angusta scala, la stanza non è accessibile ai disabili e, per ragioni di sicurezza, ai minori di 10 anni.
Il biglietto di ingresso avrà un costo di 20,00 euro a persona (2,00 euro i ridotti; gratuito per i minori di 18
anni) a cui si andranno ad aggiungere i costi della prenotazione obbligatoria (3 euro) e il prezzo del biglietto di
ingresso al Museo delle Cappelle Medicee (10 euro intero, 3 euro ridotto fino al 15 dicembre 2023). Un totale
di 30,00 euro più la prenotazione obbligatoria per i biglietti interi e 5 euro più i 3 euro di prenotazione
obbligatoria per i ridotti.
Informazioni bargellomusei.beniculturali.it
Prenotazioni: operalaboratori.com – 055. 294883
Ufficio stampa Musei del Bargello
Ludovica Zarrilli – Tabloid coop