
(AGENPARL) – ven 27 ottobre 2023 Salario minimo: Confael, definirlo non per legge ma con la contrattazione di secondo livello
In un documento redatto al termine del Consiglio Direttivo Nazionale il sindacato propone anche di rinnovare i contratti scaduti e abbassare la pressione fiscale sul lavoro
Fiuggi, 27 Ottobre 2023 – Stabilire il salario minimo attraverso la contrattazione aziendale, in sostanza con i contratti di secondo livello, e non per legge. La Confael ritorna sulla necessità di arrivare alla definizione di un salario minimo per i lavoratori italiani con i redditi più bassi e lo fa in un documento che la Confederazione Autonoma europea dei Lavoratori presenterà al governo.
Nel documento, redatto al termine del Consiglio Direttivo Nazionale, svoltosi a Fiuggi, il sindacato ritenendo che allo stato attuale molte paghe orarie risultano eccessivamente basse per permettere una vita dignitosa alle famiglie italiane, valuta positivamente le iniziative in favore del salario minimo. È necessario però svolgere alcune riflessioni. Nello specifico, Confael ritiene necessaria la rivisitazione delle qualifiche con rivalutazione economica per adeguare le stesse agli attuali standard di lavoro che prevedono un maggior uso della digitalizzazione e di metodi operativi in costante evoluzione. Per raggiungere questo obiettivo, secondo la Confederazione, occorre puntare sulla contrattazione aziendale (i contratti di secondo livello), e non su un intervento normativo. Solo in questo modo sarà possibile porre le basi per raggiungere l’obiettivo da sempre proposto dalla Confederazione, ovvero l’equiparazione dei salari in tutta Europa a parità di mansioni e responsabilità arrivando alla sostituzione dei Ccnl applicati in Italia con Contratti Collettivi Europei del Lavoro.