
(AGENPARL) – ven 27 ottobre 2023 Siamo Umani
Continua l’accanimento del Governo contro i migranti che arrivano in Italia
scappando da guerre, miseria e dalle violenze subite durante le diverse tappe del
viaggio, spesso in mano a trafficanti di essere umani. Nessuno di questi elementi
condiziona le scelte di questo Governo in considerazione di principi di umanità e
solidarietà verso chi è portatore di grandi sofferenze presentantisi nelle nostre coste o
frontiere di terra. Anzi il Governo si accanisce ancora di più inasprendo le politiche
repressive, violando diritti umani e le norme di diritto internazionale in materia di
Asilo e protezione.
La linea dell’esecutivo è quella di incentrare le politiche sui rimpatri e quindi sui
trattenimenti forzati in netta violazione dell’Art. 13 della Costituzione secondo il
quale la libertà personale è inviolabile e non è ammessa nessuna forma di detenzione
né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato
dell’Autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.
Questo lo hanno affermato esperti giuristi e costituzionalisti in riferimento ai Centri
di Permanenza per i Rimpatri (CPR), strutture già esistenti nel nostro ordinamento,
oggi oggetto di potenziamento dopo che il Governo ne ha previsto la realizzazione
in tutte le regioni. Con gli ultimi decreti emanati si allungano i tempi di permanenze
dei migranti al loro interno fino a 18 mesi, secondo la linea politica dei programmi di
“rimpatri veloci”. La prima struttura di questo programma di potenziamento è stata
realizzata a Pozzallo a pochi passi dall’Hotspot (in un’area ricadente nel territorio del
Comune di Modica) predisponendo tutto l’armamentario necessario per la detenzione:
reti, container e filo spinato.
I centri di permanenza per i rimpatri, già presenti anche in altre regioni, sono
strutture dove in questi anni si sono registrate situazioni di oppressione e
marginalizzazione, con numerose manifestazione di autolesionismo, tentativi di
suicidio, da parte delle persone recluse per protestare contro una condizione di
detenzione che si determina senza aver commesso reati e senza nessuna garanzia di
tipo costituzionale, come ad esempio la figura del magistrato di sorveglianza previsto
in carcere. Inoltre molte inchieste in questi anni hanno denunciato la frequente
somministrazione di psicofarmaci, e condizioni di trattenimento disumane non
degne di un Paese civile e democratico.
L’istituzione e il potenziamento di queste strutture afferma nettamente un principio di
discriminazione nei confronti dei migranti ai quali non vengono riconosciuti diritti e
garanzie costituzionali previsti a tutte le persone senza distinzione alcuna, ma viene
riservato loro un trattamento peggiorativo per un particolare status giuridico che è
quello di essere migranti. Inoltre il Governo ha previsto la possibilità di poter evitare
il trattenimento nei CPR dietro pagamento di una cauzione di 5000 € in totale
contraddizione ai principi (sbagliati) che hanno ispirato queste nuove norme. La
cauzione chiesta ai migranti è già stata dichiarata illegittima Lo hanno stabilito già
diversi tribunali che hanno liberato diversi migranti richiedenti asilo asserendo che la
cauzione richiesta dal governo è in contrasto con la Costituzione e con le direttive
europee.
Per questa disumanità contro i principi di salvaguardia dei diritti garantiti dalla
Costituzione diciamo NO AI CPR chiedendo un inversione di rotta sulle politiche
migratorie italiane e dell’Europa, affinché si possa uscire, dopo più di vent’anni, da
questa perenne logica emergenziale portata aventi dai diversi governi, che ha
determinato tragedie infinite nel mediterraneo e in ogni luogo di frontiera. Siamo per
un’accoglienza strutturata e diffusa e per dare risposte concrete e dignitose alle
persone che scappano da atrocità, guerre e miseria alla ricerca di un futuro, sopratutto
in questa fase storica dove in vaste aree del mondo esistono emergenze umanitarie
dovute a guerre, miseria e catastrofi ambientali.
NOI NON CI STIAMO E NON VOGLIAMO ESSERE COMPLICI
NON VOGLIAMO PIU’ VEDERE ESSERE UMANI, BAMBINI COMPRESI, GURDARCI DA
DIETRO SBARRE, BARRIERE E FILO SPINATO SOLO PERCHE’ STRANIERI.
CHIUDERE I CPR, TORNARE UMANI!
Per queste ragioni abbiamo deciso di indire una manifestazione sabato 28
ottobre ore 10;30 a Pozzallo nella zona industriale davanti al CPR
Rivolgiamo questo appello e l’invito ad aderire alla manifestazione alle cittadine e ai
cittadini, alla società civile, alle associazioni laiche e religiose, ai Sindaci, ai consigli
Comunali, ai Parlamentari regionali, nazionali ed europei.
Promotori:
CGIL SICILIA – ARCI SICILIA – LIBERA – UISP SICILIA – AUSER SICILIA –
MEDITERRANEA SAVING – ANPI -EMERGENCY Gruppo Pozzallo – ASGI –
MEDU – ACLI Sicilia – CATANIA PRIDE – ANPPIA – FORUM TERZO
SETTORE Ragusa – COPE – FEDERCOSUMATORI SICILIA–
AMNESTY INTERNATIONAL SICILIA