
(AGENPARL) – ven 27 ottobre 2023 **Dal carcere al mondo del lavoro, i risultati del progetto Milia a Gorgona
e Pianosa**
/Scritto da Antonio Cannata, venerdì 27 ottobre 2023/
Oltre 800 ore per l’orientamento e la profilazione di 145 detenuti, a cui
si aggiungono 390 ore di formazione obbligatoria per 220 detenuti che hanno
portato al rilascio di patenti per la guida di trattori e patentini Haccp e
fitosanitari. Un laboratorio, in via di attivazione, sull’isola di Pianosa
per la trasformazione di prodotti agricoli e la produzione di conserve,
sottoli, oli essenziali.
Sono alcuni dei risultati raggiunti in 4 anni di attività attraverso
Milia, progetto sperimentale della Regione Toscana finanziato dal Ministero
della Giustizia attraverso il Pon Inclusione 2014-2020, per l’inserimento
socio lavorativo di detenuti in esecuzione pena a Gorgona e Pianosa, che ha
coinvolto anche persone ristrette nelle carceri di Livorno e Porto Azzurro.
I risultati del progetto, intitolato con l’acronimo di “Modelli
sperimentali di intervento per il lavoro e l’inclusione attiva delle
persone in esecuzione penale – Regione Toscana”, sono stati al centro del
convegno conclusivo svoltosi questa mattina presso la sede della Camera di
Commercio di Livorno. Tra gli ospiti dell’evento, la dirigente del
Ministero della Giustizia Paola Giannarelli, del Provveditore regionale
Amministrazione Penitenziaria Pierpaolo D’Andria, del Presidente dell’Ente
Parco Nazionale Arcipelago Toscano Giampiero Sammuri, del Garante regionale
dei diritti delle persone private della libertà Giuseppe Fanfani, del
sindaco di Campo nell’Elba Davide Montauti.
In apertura, l’intervento introduttivo dell’assessora al lavoro e alla
formazione Alessandra Nardini che ha definito il progetto “un’esperienza
importante e preziosa”. “Potersi formare e poter lavorare mentre si
sconta la pena in carcere – ha osservato Nardini – riduce notevolmente il
rischio di recidiva perché favorisce poi il corretto inserimento o
reinserimento lavorativo successivo. Questo è un tema su cui c’è ancora
tanto da fare e la situazione carceraria è un problema molto importante a
livello nazionale, ma come Regione ci impegniamo a fare la nostra parte,
per sostenere il ruolo rieducativo che il carcere dovrebbe avere costruendo
anche un percorso di reinserimento”.
“Il progetto Milia è concluso, ma non lo è di certo il nostro impegno
per lavorare all’inclusione sociale e lavorativa di chi sta scontando una
pena”, ha aggiunto l’assessora ricordando “gli oltre 3 milioni di euro
del Fondo Sociale Europeo 2021-2027 che abbiamo investito per finanziare
percorsi di formazione rivolti a detenute e detenuti, anche minori, nei
penitenziari toscani”.
Nardini ha chiuso il suo intervento ringraziando “gli uffici regionali e
tutti i soggetti coinvolti per aver realizzato il progetto in anni
difficili come quelli della pandemia e in condizioni logistiche non
semplici alla luce dei luoghi in cui il progetto è stato attuato”.
Dall’assessora un ringraziamento anche “all’assessorato al sociale con
cui collaboriamo riguardo agli interventi formativi rivolti alle detenute e
ai detenuti” e “all’assessorato all’agroalimentare per quelli in ambito
agricolo”.
Agricoltura e agrolimentare sono i settori su cui Milia ha maggiormente
sviluppato le attività di formazione, alla luce anche delle attività
lavorative svolte storicamente da detenuti sulle due isole dell’Arcipelago
toscano. Due le direttrici seguite: da un lato soddisfare bisogni di
rafforzamento delle competenze e di crescita delle professionalità,
dall’altro creare attività produttive autosostenibili economicamente.
Le persone coinvolte hanno partecipato a due o più corsi, ricevendo anche
un’indennità oraria per la frequenza, e nel 97% dei casi hanno conseguito
le diverse idoneità previste.
Milia ha consentito anche di lavorare alla creazione di un rete informale
tra istituzioni, servizi, terzo settore per aumentare le occasioni di
formazione e facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro.