
(AGENPARL) – gio 26 ottobre 2023 [image: image.png]
*UNIVERSITA’ LUMSA: INAUGURATO **CON IL MINISTRO BERNINI*
*L’OTTANTAQUATTRESIMO ANNO ACCADEMICO *
*Parolin: il Papa incoraggia prosecuzione importante opera di formazione
umana*
*Rettore Bonini: futuro scienze umane e sociali sta nella contaminazione*
*Ministro Bernini: giusto far partire cervelli, ma poi bisogna farli
tornare*
La cerimonia d’inaugurazione, in programma nell’Aula Magna dell’Ateneo, è
stata aperta dal Cardinale *Giovanni Lajolo* presidente del Cda
dell’Università LUMSA che nel suo intervento ha dato lettura del telegramma
ricevuto dal segretario di Stato del Santo Padre Cardinale *Pietro Parolin* con
il saluto e la benedizione di *Papa Francesco*: *“Il Sommo Pontefice è
lieto di rivolgere il beneaugurante pensiero a quanti prendono parte
all’inaugurazione dell’anno accademico di codesta università. Il Santo
Padre incoraggia a proseguire l’importante opera di formazione integrale
della persona umana, e mentre invoca copiosi doni dello spirito per una
fruttuosa attività didattica che favorisca la diffusione della cultura
ispirata ai valori cristiani, invia di cuore a lei, ai docenti, alle
missionarie della scuola, al personale non docente, agli alunni e ai
presenti tutti la benedizione apostolica”*
Subito dopo ha preso la parola il rettore dell’Università LUMSA
professor *Francesco
Bonini*:
“*Ho avuto modo di seguire le interlocuzioni con il ministero del sistema
delle università non statali e con lo stesso Ministro, che ringrazio per
l’attenzione. Il cahier è ricco e non lo riapro qui: dobbiamo augurarci che
i segnali positivi riscontrati lo scorso anno trovino conferme e
implementazione. Senza parlare dell’aggiornamento del contributo statale,
restano infatti troppe sacche di disuguaglianza normativa, con risultati
anche paradossali, come quello sul diritto allo studio. D’altra parte, i
riconoscimenti anche recenti confermano come sia pienamente evidente la
soggettività delle università non statale – e segnatamente della nostra –
nel sistema universitario pubblico italiano. Abbiamo preso lo scorso anno
la decisione di non far partire corsi specifici sui grandi temi della
sostenibilità, di data science e AI, m di aggiornare tutti i corsi alle
prospettive di digitalizzazione ed intelligenza artificiale. Con risultati
confortanti, su cui occorre insistere. Del resto, il futuro delle scienze
umane e sociali, il nostro campo d’elezione fin dalla fondazione, sta
proprio qui. In questa contaminazione, che stiamo sperimentando in diversi
campi”*
Il rettore Bonini ha poi sottolineato:
*“La LUMSA è un’università pubblica ed è un’università cattolica. Questo
significa che occorre avere una chiara ispirazione, ma spenderla in un
sapere critico e in un sapere creativo. Che è quello che chiedono gli
studenti di oggi: una professionalizzazione che deve poggiare su qualcosa
di solido che non viene dalle strutture educative tradizionali e viene
sempre di meno dalla famiglia. In questo senso l’università è chiamata a
dare delle basi solide culturali su cui costruire delle proposte
professionali. Questa mescolanza è il segreto dell’università di questi e
dei prossimi anni e dev’essere trasmesso in una modalità stereofonica,
cioè, utilizzando sia la presenza che la distanza perché mettendo insieme
queste due cose si va incontro alla domanda, ma nello stesso tempo si
salvaguarda anche l’identità dell’università. L’università non è soltanto
un diplomificio, ma è anche un’esperienza culturale e formativa che gli
studenti fanno ad una determinata età, che poi si portano dietro e che
ritorna in una ulteriore fase perché l’università è long life learning. Si
può ritornare in università per i master, per altre forme di aggiornamento
professionale, in una fase successiva. Un sistema molto articolato, un
sistema polifonico, un sistema poliedrico che l’università LUMSA vuole
essere in questi anni, ma soprattutto nei prossimi”*
Ospite dell’evento il Ministro dell’Università e della Ricerca senatrice *Anna
Maria Bernini*:
*“La fondatrice dell’università Lumsa, Luigia Tincani, parla di ‘principio
di non appagamento’. Ciò significa avere curiosità intellettuale, la voglia
e il desiderio di conoscere di più. Proprio per questo, non parlo di
‘ritorno dei cervelli’ ma di ‘attrattività dei cervelli’. Va benissimo che
i nostri studenti vadano a ‘sciacquare i panni’ all’estero, così da
condividere le loro esperienze formative, culturali, sociali con altre
realtà. Del resto, Galileo Galilei diceva: i nostri saperi non sono mai
stabilizzati fino a che non si incontrano con i saperi degli altri. È
giusto farli partire, ma serve anche farli tornare e possibilmente con
studenti stranieri che vengano a fare la stessa cosa da noi. Il nostro
compito è quello di rendere il ritorno meritevole di essere vissuto. Ci
sono tante cose da fare, lo so, noi in un anno e mezzo abbiamo cercato di
farle. Si può sempre fare di meglio ma non bisogna essere benaltristi”.*
La prolusione dal titolo “il lato oscuro dei dati: l’infodemia” è stata
tenuta dal professor *Antonello Maruotti*, ordinario di statistica
all’Università LUMSA: “*Infodemia è l’unione di due parole, informazione ed
epidemia. Siamo nell’età dell’informazione e di conseguenza siamo
circondati da tanti dati, ma proprio questo genera un pericolo: saper
leggere i dati, cosa ci raccontano i dati, di chi ci dobbiamo fidare quando
abbiamo a che fare con loro? Non è così semplice. Nella vita di tutti i
giorni siamo sommersi dai dati che ci raccontano una storia, ma dobbiamo
avere le competenze adeguate per saperla leggere*”
Al termine della cerimonia sono consegnati i Premi di laurea intitolati a
tre figure chiave nella storia dell’Università LUMSA: il Professore *Giorgio
Petrocchi*, il Cardinale* Giuseppe Pizzardo* e la fondatrice *Luigia
Tincani*. I riconoscimenti sono stati assegnati rispettivamente a Francesca
Cervellini, Carolina Pascarella, Gloria Di Vano e Alisya Rizzi (ex-aequo).
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Alessio Di Francesco
Media Relations
Università LUMSA
http://www.lumsa.it