
(AGENPARL) – mer 25 ottobre 2023 [image: HEADER.jpg]
*Presentata ad Atene, in occasione del meeting UNEP/MAP, la tecnologia
italiana dei dissalatori mobili marini in grado di soddisfare in modo
sicuro, veloce, economico e sostenibile il fabbisogno idrico delle Isole
minori.*
*L’evento è stato promosso da Fondazione UniVerde, Fondazione Marevivo e
UNEP/MAP con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia ad Atene.*
*Gilberto PICHETTO FRATIN: Assicuro impegno nell’affrontare il tema della
dissalazione, le sue implicazioni e valutare l’alternativa rappresentata
dai dissalatori mobili marini che potrebbero far fronte, in alcune realtà,
alle difficoltà contingenti e strutturali. Abbiamo la responsabilità di
tutelare il patrimonio bellissimo e grandissimo rappresentato dalle Isole
minori.*
*Tatjana HEMA: Condividere buone pratiche e nuove tecnologie per prevenire
l’inquinamento marino, proteggere biodiversità ed ecosistemi, risparmiare
energia e acqua è la strada da percorrere per promuovere la
desalinizzazione sostenibile in particolare nelle aree ad alta domanda di
acqua, comprese le piccole isole.*
*Alfonso PECORARO SCANIO: Mi appello a Governo e Parlamento italiani per
una efficace funzione di indirizzo. Occorre una regolamentazione chiara e
univoca sulla diffusione e sulla gestione dei dissalatori a terra e
direttive più stringenti sugli scarichi di salamoia sulla costa, altamente
inquinanti. *
(ATENE, 25 ottobre 2023) È il buon senso a dire che è arrivato il momento
di abbandonare sistemi fortemente impattanti quando sono già disponibili
nuove tecnologie, peraltro ampiamente usate in caso di emergenza dal
Governo italiano, per fornire acqua di qualità alle Isole minori. È la
crisi climatica globale a imporre di farlo subito, perché disseminare le
isole minori o interi arcipelaghi di dissalatori fissi, energivori e
dannosi per gli ecosistemi costieri è una politica totalmente
anacronistica. I dissalatori mobili marini, realizzati con tecnologia
italiana, rappresentano al giorno d’oggi la soluzione più rapida,
sostenibile, economica e sicura per ottimizzare la gestione dei piani di
sicurezza e di fornitura dell’acqua potabile alle isole minori anche in
caso di crisi, emergenze e maggiore richiesta idrica nella stagione
turistica.
Di questi temi si è parlato ieri ad Atene in occasione del convegno “*Agenda
2030 and the right to water of the smaller islands. The sustainable
alternatives for a quality water supply*”, promosso da *Fondazione UniVerde*,
*Fondazione **Marevivo ETS*, *UNEP/MAP – United Nations Environment
Programme / Mediterranean Action Plan* (il Programma delle Nazioni Unite
per l’Ambiente che coordina il Piano d’Azione per il Mediterraneo) con il
patrocinio dell’*Ambasciata d’Italia ad Atene* e con la partecipazione
dalla Vice capo Missione, *Susanna Schlein*.
L’evento, inserito nel panel “Regulatory and policy framework on marine
pollution, prevention and reduction from land-based sources and activities”
co-promosso da UNEP/MAP e WES Project e supportato dall’Unione Europea, è
stato occasione per analizzare, in un contesto internazionale altamente
qualificato, le criticità legate agli impianti di dissalazione a terra,
presentare una delle più interessanti e sostenibili alternative agli
impianti fissi e ai loro impatti, auspicare nuove linee guida
internazionali e/o misure per una dissalazione rispettosa del mare, anche
nel contesto della Convenzione di Barcellona. L’UNEP/MAP e le parti
contraenti della Convenzione – 21 Paesi del Mediterraneo e l’Unione Europea
– infatti, hanno progressivamente creato un quadro istituzionale, giuridico
e attuativo che integra elementi essenziali per la sostenibilità nel
Mediterraneo, volto a realizzare la visione di ecosistemi marini e costieri
sani per lo sviluppo sostenibile della regione mediterranea.
*Alfonso Pecoraro Scanio* (Presidente della Fondazione UniVerde e già
Ministro dell’Ambiente e Ministro delle Politiche Agricole): “Sui temi dei
processi sostenibili di dissalazione, del diritto all’acqua potabile e di
qualità per i cittadini delle isole minori e della tutela del mare,
Fondazione UniVerde e Marevivo hanno da sempre promosso appuntamenti di
pubblico confronto, informazione e coinvolto le Istituzioni italiane per
ottenere norme adeguate. Il nostro ambizioso messaggio si rafforza con la
tappa internazionale ad Atene, che ci vede al fianco di UNEP/MAP, per
aprire la strada ai progressi verso un’economia che sia rispettosa del
polmone blu del Pianeta. Occorre una regolamentazione chiara e univoca
sulla diffusione e sulla gestione dei dissalatori a terra e direttive più
stringenti sugli scarichi di salamoia sulla costa, altamente inquinanti. Si
tratta di una questione urgente di carattere sanitario e ambientale che
deve trovare una soluzione. L’ipotesi di adottare dissalatori mobili marini
rappresenta una valida risposta sia al consumo di suolo da parte degli
impianti fissi che alla necessità di tutelare flora e fauna marina. Questo
è il senso dell’iniziativa di oggi e dell’appello che rivolgiamo a Governo
e Parlamento italiani per una efficace funzione di indirizzo, realizzando
una VAS (valutazione ambientale strategica) ma anche per sostenere
un’innovazione tecnologica made in Italy come quella del dissalatore mobile
marino”.
*Carmen Di Penta* (Direttore Generale di Marevivo): “Le isole minori sono
un bene ambientale prezioso non solo per le loro caratteristiche storiche,
paesaggistiche e di tradizione, ma anche e soprattutto per il mare che le
circonda. Per cercare le soluzioni migliori al loro sostentamento è utile
definire opere di mitigazione per la salvaguardia del bene mare. Ho usato
il termine ‘bene’ e non ‘risorsa’, perché se non salvaguardiamo il bene,
perderemo anche la risorsa. Senza dimenticare che la siccità ci costringe a
trovare anche questa volta soluzioni alternative e più sostenibili”.
*Tatiana Hema* (Coordinatrice UNEP/MAP): “La dissalazione è un settore
importante in rapido sviluppo ed espansione nel Mediterraneo, considerando
il cambiamento climatico e la scarsità d’acqua. L’UNEP/MAP promuove e
definisce le politiche regionali standard per la desalinizzazione
sostenibile, già incluse nel Protocollo sulle fonti e attività terrestri
della Convenzione di Barcellona. Condividere buone pratiche e nuove
tecnologie per prevenire l’inquinamento marino, proteggere biodiversità ed
ecosistemi, risparmiare energia e acqua è la strada da percorrere per
promuovere la desalinizzazione sostenibile in particolare nelle aree ad
alta domanda di acqua, comprese le piccole isole”.
*Gilberto Pichetto Fratin* (Ministro dell’Ambiente e della sicurezza
energetica), in un messaggio video, ha sottolineato: “Al privilegio che
Grecia e Italia hanno di godere di tante isole nel Mediterraneo corrisponde
la responsabilità di tutelare questo patrimonio bellissimo e grandissimo.
Una difesa tanto più necessaria e importante in un momento in cui i
cambiamenti climatici incidono così tanto sugli ecosistemi marini,
soprattutto nel Mare Nostrum. Le soluzioni per accedere alle risorse
idriche implicano spesso un alto impatto ambientale, l’uso di tanta energia
e la produzione di rifiuti. Nelle stagioni di afflusso turistico, con il
massivo utilizzo di navi cisterne, tutto questo diventa spesso
insostenibile”. L’obiettivo è puntare sulle migliori soluzioni e pratiche
esistenti nel contesto europeo; a tal proposito il Ministro Pichetto Fratin
ha evidenziato: “Stiamo conducendo un approfondimento sui progetti di
dissalazione, e quindi sul dissalatore mobile marino, una tecnologia nuova
per l’Italia che potrebbe far fronte, in alcune realtà, alle difficoltà
contingenti e strutturali. Lavoriamo per rinnovare la rete idrica
esistente, per realizzare e implementare impianti di depurazione delle
acque reflue. Tutto ciò nell’ambito della lotta contro gli sprechi e per
incentivare la raccolta delle acque piovane, su cui il Governo conta molto.
Con il PNRR siamo impegnati nel progetto Isole Verdi, 140 progetti su 19
isole minori, anche per la gestione del settore idrico”.
*Miltiadis G. Zamparas* (Membro del Parlamento greco): “La questione delle
risorse idriche è un grosso problema per i Paesi con molte isole come la
Grecia. Nel 2030 si prevede che la domanda annuale di acqua potabile
aumenterà ulteriormente del 32% rispetto al 2021 nella regione dell’Egeo
meridionale e questo, combinato con i notevoli problemi di siccità che
dovremo affrontare nei prossimi anni a causa del cambiamento climatico, fa
ben comprendere le grandi sfide che dovremo affrontare come Paese nei
prossimi anni. Negli ultimi 50 anni, in Grecia, circa 50 isole sono state
abbandonate a causa dei problemi connessi al vivere in luoghi isolati. Tra
di essi vi è proprio la mancanza d’acqua. Bisogna creare le condizioni per
il ritorno degli abitanti alle isole ma, considerando le previsioni
minacciose per il futuro del nostro Pianeta per quanto riguarda il
cambiamento climatico, è necessaria una politica all’insegna del verde e
incentrata sulla tutela dell’ambiente. Per raggiungere questi obiettivi è
fondamentale che l’acqua rimanga un bene pubblico e che sia gestita solo
dal pubblico”.
Nel corso del convegno è stato proiettato il video del dissalatore mobile
marino realizzato da *Marnavi* con l’intervento di *Domenico Maria Ievoli*
(Direttore Commerciale di Marnavi).
In sintesi, rispetto agli impianti a terra, la tecnologia italiana del
dissalatore mobile marino consente, tra i tanti vantaggi, di abbattere
costi e tempi di costruzione, costi di manutenzione, evitando consumo di
suolo da parte di strutture altamente energivore e riducendo moltissimo gli
impatti ambientali lungo le coste di isole, spesso incontaminate e talvolta
ricadenti in Aree marine protette scrigni di floridi ecosistemi e
biodiversità.
A differenza degli impianti fissi, che captano acqua lungo la costa, spesso
in prossimità di porti e pertanto di dubbia qualità, e al tempo stesso
scaricano massicce quantità di salamoia – fortemente impattante e
contaminata da reagenti chimici – a poca distanza dai litorali e in
prossimità, peraltro, del punto di prelievo; il dissalatore mobile marino
preleva acqua a largo e in profondità dove è chiaro che le condizioni la
rendono di migliore qualità e pertanto sottoposta a trattamenti meno
impattanti. Peraltro, disperde gradualmente la salamoia durante la
navigazione anche sfruttando la forza motrice dell’elica per evitarne la
concentrazione in singoli punti. L’acqua prodotta è sicura e di qualità,
remineralizzata secondo le normative vigenti. Inoltre, è stato definito un
accordo di ricerca con l’Istituto Superiore di Sanità per la definizione
del Piano di sicurezza dell’acqua potabile per questa tipologia di impianto.
La conoscenza sul potenziale impatto a mare dei dissalatori a terra sta
aumentando rapidamente nel contesto scientifico italiano. Al convegno, sono
state illustrate le relazioni tecniche di esperti e docenti di diverse
Istituzioni e Università italiane: *Luca Lucentini *(Direttore del Centro
Nazionale per la Sicurezza delle Acque, Istituto Superiore di Sanità) ha
ribadito che i problemi legati alla dissalazione sono strettamente legati
alla qualità della risorsa prodotta che deve garantire la salute umana e
minimizzare gli impatti ambientali e ha concluso il suo intervento
confermando il rispetto degli standard di qualità dell’acqua potabile
prodotta dai dissalatori mobili marini; *Roberto Danovaro* (Professore
ordinario presso l’Università Politecnica delle Marche) ha presentato i
dati scientifici che indicano la presenza di impatti, alcuni già evidenti
ed altri potenziali, in aree insulari e nelle zone a maggior pregio
naturalistico, ritenendo necessario lo sviluppo di tecnologie prive di
impatti ambientali sui fragili ecosistemi costieri. Ha concluso gli
interventi accademici *Francesco Aliberti* (Professore al Dipartimento di
Biologia, Università degli Studi di Napoli Federico II) che, in primo
luogo, ha auspicato una visione olistica del problema acqua, legato al global
warming e all’energia, ha poi rimarcato gli impatti degli scarichi dei
dissalatori a terra sugli ecosistemi costieri scandagliando anche i limiti
per un reale monitoraggio, pre e post captazione, manifestando la propria
preoccupazione per l’aleatorietà delle variabili che sarebbero alla base delle
analisi della qualità delle acque lungo la costa. Inoltre, ha concluso il
suo intervento richiamando l’attenzione su aspetti, non affatto
trascurabili, quali i potenziali impatti sanitari dell’acqua potabile
quando questa è di scarsa qualità. Infine, ha segnalato le notevoli
potenzialità
del dissalatore mobile marino nella mitigazione dell’impatto sull’ambiente
e sul mare, bene da salvaguardare.
*Ufficio Stampa Fondazione UniVerde*
*via Salandra, 6*
*00187 Roma*
*www.fondazioneuniverde.it *