[lid] Venerdì 6 ottobre si è svolto, nella cornice dell’Auditorium del Ministero della Salute, il IX Convegno Nazionale Annuale promosso dall’AISC dal titolo “Dalla prevenzione delle malattie cardiovascolari allo scompenso cardiaco. I nuovi modelli organizzativi di Sanità per l’accesso facilitato alle terapie più idonee”.
L’Associazione Italiana Scompensati Cardiaci (AISC) ha riunito Istituzioni, Esperti e Professionisti del settore per discutere e condividere conoscenze sulle sfide e le opportunità legate alla prevenzione delle malattie cardiovascolari e alla gestione dello scompenso cardiaco.
Il Convegno, presieduto e moderato da Rossana Bordoni (Presidente AISC), dal Prof. Salvatore Di Somma (Direttore Comitato Scientifico AISC) e dal Prof. Francesco Fedele (Direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari e Respiratorie, Università di Roma “La Sapienza”), è stato progettato per coinvolgere attivamente i pazienti affetti da scompenso cardiaco nella gestione della propria malattia.
Tra le Istituzioni sono intervenuti per i saluti la Dr.ssa Maria Grazie Laganà (Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute), la Sen. Elena Murelli (X Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale e Presidente Intergruppo parlamentare malattie cardio-cerebrovascolari) e l’Avv. Civita Di Russo (Vice Capo di Gabinetto della Regione Lazio).
Gli interventi di medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali, cardiologi ospedalieri, pazienti caregiver, infermieri e riabilitatori nel campo cardiovascolare hanno arricchito notevolmente i lavori del Convegno. Sono stati evidenziati una serie di argomenti cruciali delle malattie cardiovascolari, tra cui le novità dei fattori di rischio, l’importanza della valutazione cardiologica e cardiochirurgica nei pazienti pediatrici, le nuove prospettive farmacologiche, il ruolo dell’elettrofisiologia nel migliorare l’esito dei pazienti e i metodi per ottimizzare la funzione di pompa del cuore. Inoltre, sono state condivise testimonianze personali di pazienti affetti da fattori di rischio cardiovascolari.
La collaborazione per l’individuazione dei pazienti a rischio sul territorio rappresenta un’opportunità speciale. In questo contesto, è stato enfatizzato il ruolo crescente delle farmacie come punti di riferimento per i pazienti, aprendo prospettive interessanti per la prevenzione primaria. Ad esempio, per la gestione dello scompenso cardiaco «l’Ospedale Bambino Gesù di Roma utilizza impianti di assistenza ventricolare sinistra meccanica su pazienti molto giovani. L’evoluzione di sistemi sempre più compatti, persino delle dimensioni di una piccola batteria, suggerisce che la ricerca futura possa portare a risultati significativi nel trattamento dello scompenso cardiaco avanzato, non solo in attesa di trapianto, ma anche come terapia terminale» – ha illustrato il Prof. Salvatore Di Somma.
Inoltre, la tecnologia ha un ruolo importante nello sviluppo delle terapie per le malattie cardiovascolari, come la telemedicina. In questo, la partecipazione attiva dei pazienti ha contribuito in modo significativo alla discussione. Rilevante il contributo dell’Agenzia Nazionale Sanità Pubblica (AGENAS), che ha illustrato un modello di sanità futura delle case di comunità come risorsa complementare agli ospedali e ai medici di medicina generale. Quindi, questo modello offre una risposta adeguata ai bisogni dei pazienti sul territorio.
«Durante il Convegno, siamo giunti alla conclusione che attualmente l’ipercolesterolemia rappresenti un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiache, coronariche e scompenso cardiaco, ma spesso non riceve l’attenzione che merita. Ciò è dovuto alle recenti indicazioni delle linee guida della società europea di cardiologia che hanno ridefinito i valori di LDL considerati normali (100 mg/dl). Ad esempio, se un paziente ha subito un evento cardiovascolare acuto (come un infarto miocardico) il suo livello di colesterolo LDL dovrebbe essere mantenuto al di sotto di 55 mg/dl. Nel caso di pazienti ad alto rischio cardiovascolare (come quelli affetti da diabete in prevenzione primaria) il valore non dovrebbe superare i 70 mg/dl. Questo scenario porta (stakeholders, pazienti e caregivers) a riflettere sul futuro della gestione personalizzata del colesterolo e dei relativi obiettivi da raggiungere.» – ha dichiarato il Prof. Salvatore Di Somma (Direttore Comitato Scientifico AISC).
Il IX Convegno nazionale AISC ha rappresentato un’importante opportunità per pazienti, fornendo loro ulteriori informazioni sullo scompenso cardiaco e sulla prevenzione dei fattori di rischio. Ciò ha facilitato una collaborazione più stretta tra medici, infermieri, personale non medico e pazienti, lavorando insieme verso un obiettivo comune.