(AGENPARL) - Roma, 20 Ottobre 2023(AGENPARL) – ven 20 ottobre 2023 Prot. n.______ Federico Marini
EXPORT CINA – Si rafforza l’export sardo con il Gigante Rosso: 12
milioni di beni venduti e +16,9% rispetto all’anno scorso. Maria Amelia Lai
(Presidente Confartigianato Sardegna): “Le esportazioni dalla Sardegna alla
Cina fondamentali nell’espansione delle opportunità economiche per la
regione”.
Associazioni Cresce ancora la vendita dei prodotti sardi in Cina.
Territoriali Con 12 milioni di beni esportati e venduti, il Gigante Rosso si conferma un
Sud Sardegna
interessante mercato emergente per le centinaia di imprese della Sardegna che cercano
Cagliari nell’estremo Oriente nuovi sbocchi commerciali. I numeri di quest’anno certificano
Via Riva Villasanta 241
agricoli e derivati del tessile e della chimica in aumento del 16,9% rispetto alle
Oristano
Via Campanelli, 41 rilevazioni dello scorso anno, quando il controvalore dei beni venduti a Pechino e
Nuoro considerazione le esportazioni del 2017 che superavano di poco il milione e mezzo (1
Via Brig.Sassari, 37 milione e 600mila).
Sono questi i dati che mergono dal consueto dossier dell’Ufficio Studi di
Sassari Confartigianato Imprese Sardegna, che ha analizzato i dati dell’Istat tra marzo 2022 e
Via Alghero, 30
nella classifica nazionale, nonostante occupi il 7° posto per incremento 2022 su 2023,
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 rimane al 19esimo posto come volume economico di prodotti venduti.
nell’espansione delle opportunità economiche per la regione. Questo mercato in crescita
offre un potenziale significativo per i produttori sardi di diversi settori, contribuendo a
stimolare la crescita economica locale – commenta la Presidente di Confartigianato
Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai – quella Nazione rappresenta una delle
economie più dinamiche al mondo, ed è cruciale per l’Isola diversificare le sue
destinazioni di esportazione. Questi scambi commerciali aprono nuovi orizzonti per i
prodotti sardi, consentendo loro di accedere a un vasto mercato con una crescente
domanda di beni di qualità”.
E sono qualità dei prodotti e sicurezza alimentare, le richieste del mercato cinese,
tutte caratteristiche proprie del made in Sardegna e Italy e della cultura alimentare
tricolore. Il problema, però, sta nella capacità delle nostre aziende di saper conquistare
queste piazze commerciali, lontane ma ricche di opportunità. Una sfida spesso difficile
per le piccole imprese italiane.
“L’export verso la Cina – prosegue la Presidente – non solo contribuisce a
rafforzare i legami commerciali tra le due regioni, ma promuove anche lo scambio
culturale e la cooperazione bilaterale. Questo rappresenta un’opportunità per favorire
una maggiore comprensione reciproca e partnership a lungo termine”.
A livello territoriale la classifica è aperta da Cagliari con poco più di 4 milioni di
Confartigianato Imprese Sardegna
euro (+18,2%), seguita da Sassari-Gallura con 4 milioni (-33%), da Oristano con 2milioni
e 800mila (+109%), dal Sud Sardegna con 3mila euro (-92%) e da Nuoro che chiude con
830mila euro (+24%).
L’analisi ribadisce ancora una volta come le vendite di prodotti manifatturieri
sardi (al netto di quelli della raffinazione del petrolio) sardi verso il mercato cinese negli
ultimi 12 mesi valgano oltre 12 milioni di euro. La Cina figura tra i primi 20 mercati di
sbocco (20° posto) dell’export di manufatti (no petrolio) realizzati dalle imprese dell’Isola
negli ultimi 12 mesi, l’1,1% delle vendite sui mercati esteri sono indirizzate in questa
parte del mondo. I prodotti della nostra Isola più richiesti dai cinesi sono: Prodotti
alimentari (46,3% dell’export totale), Legno e prodotti in legno e sughero (esclusi i
mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio (20,3%) e Prodotti chimici
(11,3%).
L’export dei prodotti a maggior concentrazione di MPI – Alimentari, Tessile,
Abbigliamento, Calzature, Metalli, Legno, Mobili e Altre manifatture – verso la Cina
ammonta nell’ultimo anno a 8,5 milioni di euro, pari all’83% dell’export manifatturiero
totale (no petrolio). Durante questi mesi l’export dei manufatti dei settori di MPI è
rimasto inferiore dell’8,5% rispetto al valore dell’export registrato nello stesso periodo
del 2019 (anno pre crisi).
Per Confartigianato Sardegna, l’export verso la Cina è un passo importante per la
diversificazione delle fonti di reddito delle piccole imprese. L’accesso a un mercato così
vasto e dinamico può aiutare a ridurre la dipendenza da specifici mercati e contribuire a
garantire una maggiore stabilità economica per la regione.
“Non dimentichiamo che queste esportazioni verso Oriente – prosegue Maria
Amelia Lai – non riguardano solo i prodotti, ma anche il turismo e l’industria culturale.
La promozione della cultura sarda in Cina attraverso eventi culturali e il turismo può
creare opportunità uniche per lo sviluppo economico e la promozione della regione”.
“Inoltre – conclude la Presidente – prodotti di alta qualità, come vini e prodotti
agroalimentare possono contribuire a rafforzare la reputazione della regione come
produttrice di eccellenze enogastronomiche”.
http://WWW.CONFARTIGIANATOSARDEGNA.IT
