
(AGENPARL) – gio 19 ottobre 2023 **“Mattoncini di Resistenza”. Il Novecento in Val di Bisenzio con la
lego history **
/Scritto da Redazione, giovedì 19 ottobre 2023 alle 15:50/
La storia raccontata e ricostruita con i famosi mattoncini che, fra ricerca
e gioco, stavolta diventano un potente strumento per condividere la storia
con tutti. Un’idea che ha affascinato anche la Fondazione Cdse, tanto da
costruirci su un progetto che si chiama appunto “Mattoncini di
Resistenza”, il Novecento raccontato con la brick history, nato dalla
volontà di lavorare in rete e in senso creativo sulla memoria della guerra
e liberazione in un territorio profondamente segnato dal secondo conflitto
mondiale, la Val di Bisenzio.
Stamani hanno presentato il progetto a Palazzo Buonamici di Prato,
l’assessora regionale alla cultura della Memoria Alessandra Nardini, il
presidente della Fondazione Cdse, Giulio Bellini, con la direttrice Alessia
Cecconi e la storica Luisa Ciardi, Francesco Cutolo e Stefano Bartolini di
Italian Brick History, le assessore alla Cultura dei Comuni della Val di
Bisenzio Maria Lucarini (Vernio), Maila Grazzini (Cantagallo) e Fabiana
Fioravanti (Vaiano). Hanno partecipato il presidente della Provincia Simone
Calamai e la consigliera regionale Ilaria Bugetti.
Il progetto ha conquistato il primo posto fra associazioni e fondazioni del
bando 2023 della Regione Toscana, dedicato al finanziamento di progetti per
la valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale
dell’antifascismo e della Resistenza e la promozione di una cultura di
libertà, democrazia, pace e collaborazione tra i popoli (ex legge
regionale 38/2002).
La Fondazione Cdse lo ha realizzato in collaborazione con i Comuni della
Val di Bisenzio, con la preziosa ed esperta consulenza degli storici
dell’Italian Brick History e il coinvolgimento di numerose associazioni sul
territorio.
La fase iniziale è consistita nella creazione di due kit lego history
personalizzati da utilizzare per i laboratori “intergenerazionali” e
con gli studenti degli istituti comprensivi.
Il primo legato agli episodi di lotta partigiana e Resistenza sul
territorio valbisentino: occupazione tedesca dopo l’8 settembre,
accampamenti partigiani sui Faggi di Javello, Tosca Martini e le partigiane
della Val Bisenzio che collocano una bandiera rossa per il I maggio 1944 a
Cantagallo.
Il secondo che racconta invece la memoria del lavoro: la storia del
movimento operaio e la conseguente nascita dell’antifascismo e della
Resistenza nelle fabbriche con riunioni clandestine, proteste sindacali,
sciopero del marzo 1944.
Si tratta naturalmente di kit specifici e personalizzati sulla storia della
Resistenza e dell’antifascismo dell’Appennino pratese, che permettono di
avere a disposizione un materiale didattico unico, utilizzabile in eventi
pubblici, laboratori scolastici e seminari per gli insegnanti.
Adesso i kit saranno protagonisti di una serie di laboratori, introdotti da
un racconto storico che presenta il tema. Si parte sabato 21 ottobre alle
15 al Rifugio Pacini di Pian della Rasa con ”La Seconda guerra mondiale
nei boschi della Riserva” (merenda al rifugio e possibilità di pranzo
appuntamento al Mumat di Vernio con “Le fabbriche tessili nel
Novecento”, laboratorio con visita agli antichi macchinari. Domenica 3
dicembre alle ore 15 ultimo appuntamento a Vaiano, alla sala polivalente
Baldini (via Aldo Moro, 4). “Dall’8 settembre 1943 alla Liberazione in
Val di Bisenzio” è il tema del laboratorio che si conclude con la
merenda di ciambelline in collaborazione con Auser Vaiano. Tutti i
laboratori sono gratuiti, sia per adulti che per bambini, ma con
prenotazione obbligatoria su
https://phplist.servizi.tix.it/rt-ToscanaNotizie/lt.php?tid=Z8vk+uH5ipWepkAqJHlqecjz/2PqXJdDksLQWk5DQI/ReaX0w/D9Pbjfeig/QH/E
Il progetto si inserisce sulla scia della crescente attenzione che i public
historian e la comunità scientifica hanno da tempo rivolto al gioco
storico, ritenuto uno strumento di divulgazione e promozione della
conoscenza in forme partecipate e attive. Italian Brick Histor ha
dimostrato che i mattoncini possono rivelarsi un potente strumento per
trasmettere contenuti di pedagogia civile. Si stanno affermando come una
nuova forma per rappresentare il passato, in quanto medium espressivo e
comunicativo capace di raggiungere un pubblico intergenerazionale, e come
attività di didattica ludica, che sfrutta le potenzialità e
l’attrattività dei brick.
Francesco Cutolo e Stefano Bartolini sono fra i promotori del progetto
Italian Brick History. Cutolo è assegnista di ricerca all’Università di
Firenze e docente a quella di Pisa. La sua ricerca si concentra sulla
storia sociale, culturale e militare del primo Novecento. Bartolini è
coordinatore del gruppo di ricerca sulla Labour Public History
dell’Associazione italiana di Public History (AIPH), si occupa di storia
del lavoro e di storia orale.
“In una fase come quella che stiamo vivendo in cui assistiamo a
pericolosi rigurgiti nazifascisti e a tentativi di negare o riscrivere la
storia – ha dichiarato l’assessora regionale Alessandra Nardini – abbiamo
il dovere di rafforzare il nostro impegno per salvaguardare e diffondere la
Memoria, con particolare attenzione alle giovani generazioni. Quella di
aver destinato complessivamente 225mila euro al finanziamento di ben 63
progetti che hanno questo scopo è una scelta politica chiara che abbiamo
assunto con consapevolezza e orgoglio. Sono felice che si sia tradotta
anche nel sostegno a questo bellissimo progetto di public brick history,
un’occasione per coniugare cultura della Memoria, partecipazione, gioco,
dialogo intergenerazionale, coinvolgendo ragazze e ragazzi delle scuole del
territorio. Siamo orgogliosi di affondare le nostre radici nei valori
dell’antifascismo e della Resistenza e, oggi più che mai, dobbiamo
raccogliere il testimone della Memoria. Purtroppo infatti, per ragioni
anagrafiche, ci hanno lasciato gran parte delle partigiane e dei partigiani
che in questi anni hanno raccontato ciò che sono stati la lotta di
Liberazione e l’orrore del fascismo e del nazismo, un contributo
preziosissimo per tramandare la Memoria alle giovani generazioni. Accanto a
questo, ecco che oggi rafforzare il nostro impegno è ancora più
necessario e doveroso. Voglio fare i miei complimenti alla Fondazione CDSE,
a partire dal presidente e della direttrice, alle amministrazioni comunali
e alle associazioni coinvolte, agli storici che stanno animando questo
progetto”.
“Siamo orgogliosi del risultato del progetto, primo su oltre 60
presentati – ha aggiunto il presidente della Fondazione Cdse Giulio Bellini
– Ma soprattutto perché ci da modo di approfondire la relazione con la
comunità un aspetto fondante per il CDSE”.
“Mattoncini di Resistenza è uno strumento per promuovere una memoria
attiva, per condividere valori con una modalità nuova, che è quella del
gioco – ha concluso la direttrice del CDSE Alessia Cecconi – I laboratori
puntano all’interazione del gruppo che di fronte alla scatola dei brick,
senza istruzioni, sviluppa il tema storico attraverso il dialogo e il
confronto”.
– 0574.942476 (9-13)
https://phplist.servizi.tix.it/rt-ToscanaNotizie/lt.php?tid=jL4Azv751bWPFJh/FMP0Dcjz/2PqXPdDksLQWk5DQI/ReaX0w/BtPbjfeig/QH/E
[In collaborazione con l’ufficio stampa della Fondazione Cdse]