(AGENPARL) - Roma, 13 Ottobre 2023(AGENPARL) – ven 13 ottobre 2023 IL CAPOLAVORO DEL MAESTRO DI BEFFI
LA DORMITIO VIRGINIS (FINE XIV sec.)
DA OGGI AL MuNDAE’ arrivato oggi, venerdì 13 ottobre, il capolavoro del Maestro di Beffi, La Dormitio Virginis, grande tavola eseguita a tempera su fondo oro realizzata da uno dei più grandi rappresentanti del Tardogotico abruzzese distintosi, alla fine del XIV secolo, per qualità grafica, raffinatezza della tecnica esecutiva, ricerca di naturalismo e verità che apriranno la strada al primo Rinascimento.
La Dormitio Virginis, dalle notevoli dimensioni (153×255,5), la più importante fra le Nuove Acquisizioni in mostra al MuNDA arriva dopo essere stata sottoposta per mesi a restauro conservativo a cura della società cooperativa Coo.Be.c. di Spoleto. Si completa, in questo modo, l’esposizione dei cinque pezzi acquistati fra il 2022 e 2023 scelti, dopo un’articolata ricerca storico-artistica, per il loro specifico valore all’interno delle Collezioni del Museo e per l’importanza che ricoprono nell’arte abruzzese
La grande tavola del Maestro di Beffi, conosciuto anche per il famoso Trittico già presente nelle collezioni museali, sarà visibile da sabato 14 ottobre al MuNDA mentre dal martedì successivo i visitatori potranno dialogare con la restauratrice che ultimerà le operazioni conservative illustrando le fasi finali dell’intervento, in un “cantiere a vista” fruibile dal pubblico dal martedì al venerdì durante gli orari di apertura del museo.
SCHEDA
AUTORE: Maestro di Beffi (Leonardo di Sabino da Teramo?)
DATA: Fine XIV secolo ca.
TECNICA: Tempera e oro su tavola
DIMENSIONI: 153×255,5 cm
Non si hanno notizie sull’originaria collocazione dell’opera. Si ipotizza che provenga dalla chiesa di San Francesco a Teramo e che il committente fosse Bernardo di Tommaso da Melatino, esponente di una delle famiglie più importanti della città, che rivestì numerosi incarichi politici il cui palazzo sorgeva accanto alla chiesa.
Nel dipinto è raffigurato il trasporto del corpo della Vergine nella Valle di Giosafat. La Madonna è attorniata dagli apostoli tra i quali Giovanni Evangelista che tiene in mano la palma del Paradiso datagli, secondo la Legenda Aurea di Jacopo da Varazze, dalla Vergine stessa poco prima del trapasso. Alle loro spalle tre angeli sorreggono gli strumenti necessari alle celebrazioni funebri: la navicella per l’incenso, i turiboli e il secchiello per l’acqua santa. Sulla destra Cristo che sorregge l’animula (anima) della Vergine intenta a mostrare la cintola a Tommaso. Inginocchiati ai lati del feretro alcuni santi francescani: Francesco e Ludovico da Tolosa e, probabilmente, Elisabetta e Antonio da Padova. In basso due episodi tratti dai vangeli apocrifi: l’Arcangelo Gabriele taglia le mani di Gefonia che aveva osato gettare a terra il feretro di Maria, e Ruben a cui si seccano le mani per aver desiderato di fare lo stesso.
L’INTERVENTO DI RESTAURO
Al momento dell’acquisizione il dipinto presentava diversi danni superficiali quali graffi, abrasioni, consunzioni e ridipinture, con un imbrunimento generale della superficie pittorica dovuto all’alterazione di sostanze applicate nei precedenti interventi di restauro: vernici, consolidanti, stuccature e ridipinture.
