
(AGENPARL) – lun 09 ottobre 2023 Buonasera,
inviamo una breve nota della Comunità Ebraica di Firenze e Siena:
Non ci sono parole per esprimere la sofferenza, l?angoscia e lo sdegno con
cui la Comunità Ebraica di Firenze e Siena vive queste ore. Le immagini di
barbarie nei confronti di persone inermi, i corpi massacrati di centinaia di
giovani colpevoli di essersi trovati per una festa all?aperto, le grida di
anziani e ragazzi strappati via e portati chissà dove, non possono non
riportarci alla mente le razzie di casa nostra ottant?anni fa, o le immagini
dei pogrom che per secoli hanno insanguinato la terra d?Europa e marchiato a
fuoco la nostra memoria. Siamo in stretto contatto con iscritti e familiari
in Israele, e offriamo aiuto e sostegno a israeliani nel nostro territorio
che ne abbiano bisogno. Ci stringiamo intorno ai nostri familiari e amici, a
chi vive queste ore chiuso in un bunker, a chi guarda con disperazione e
timore al futuro vicino e lontano.
Ma non solo, i nostri pensieri vanno anche alla popolazione civile della
striscia di Gaza, agli innocenti che si troveranno a subire per primi le
conseguenze dell’orrore perpetrato da Hamas e l?inevitabile reazione di un
paese che difende i propri cittadini e cerca di recuperare i rapiti. Perché
sia chiaro, l?obiettivo di chi pianifica ed esegue una violenza di questo
genere è creare il massimo grado di sofferenza fra la popolazione da
entrambe le parti, usare anche la propria popolazione nei suoi strati più
fragili ed esposti come pedina, riportare indietro le lancette
dell’orologio, cancellare con il sangue le pur fragili prospettive di
costruzione di un futuro migliore per entrambi i popoli. E a chi, sui social
media o sui mezzi d?informazione va spargendo anche oggi odio e veleno,
ribattiamo che noi ebrei italiani, fieri eredi di una storia bimillenaria
nella Diaspora, guardiamo sempre con amore e speranza a Israele, a cui ci
legano aspirazioni e ideali, storia collettiva, personale e familiare. In
questi momenti di dolore, ridurre lo strazio a dibattito politico locale non
ci appassiona. Rispettiamo come sempre, anzi, viviamo noi stessi al nostro
interno e molto spesso pubblicamente, opinioni diverse, diverse idee su come
procedere verso una pace duratura per tutta la regione e tutti i suoi
abitanti. Ma siamo fermi nel ritenere che non ci siano distinguo che
reggano, giustificazioni possibili alla violenza. Ogni opinione politica è
legittima, ma come definire se non furia razzista e omicida, quella di chi
si accanisce volutamente contro civili inermi considerati automaticamente
?nemico invasore? perché ebrei?
Am Israel Chai, il popolo d?Israele vive: le nostre comunità proseguono la
loro vita in mezzo alla cittadinanza, parte attiva di una collettività che