
(AGENPARL) – dom 08 ottobre 2023 Festa Cia a Picerno: successo partecipazione
A Picerno la festa della Cia-Agricoltori “Agricoltura è vita” in due giorni
ha registrato 6 mila presenze. Grande successo per le degustazioni agli
stand dei prodotti alimentari tipici, ai laboratori e tanta partecipazione
ai dibattiti e agli spettacoli di musica e cabaret. Per la Cia un’occasione
di avvicinare i cittadini all’agricoltura e per promuovere la vendita
diretta nelle aziende agricole che sono in prima linea per sostenere e
valorizzare l’agricoltura Made in Italy, fatta di qualità, autenticità,
stagionalità, tradizione. Con la rete della Spesa in Campagna. Promossa da
Cia – spiegano gli organizzatori della festa – vogliamo favorire e
incentivare sempre di più le relazioni dirette tra agricoltori e
consumatori; far conoscere la storia dei prodotti, le persone che li hanno
realizzati, i campi da cui provengono; narrare i territori e i paesaggi
rurali; garantire il giusto prezzo tagliando gli innumerevoli passaggi
intermedi nella filiera per arrivare dal campo alla tavola”.
Primi risultati incoraggianti: solo negli ultimi dodici mesi, sono
aumentate del 7% le aziende agricole della filiera corta e, addirittura,
del 12% le famiglie che preferiscono acquistare direttamente dai produttori.
“Grazie alla vendita diretta, il rapporto è reciproco e paritario –
sottolinea il direttore della Cia Potenza-Matera Donato
Distefano. L’agricoltore esce finalmente dall’anonimato e diventa
protagonista assoluto della filiera agroalimentare, può raccontare il suo
lavoro, le caratteristiche dei suoi prodotti, il legame con il
territorio. Il consumatore, da parte sua, ha un punto di riferimento unico,
una garanzia maggiore di genuinità e di qualità, una tracciabilità
assicurata”.
Oggi l’Italia conta, in totale, più di 1.200 mercati contadini, che si
affiancano al tradizionale canale aziendale, che vale oltre il 60% delle
vendite di ortofrutta, legumi, formaggi e salumi, olio e vino, pasta, miele
e marmellate, composte e sottoli, prelibatezze che spopolano anche nelle
botteghe e sui portali e-commerce dedicati. La Spesa in Campagna ha in
tutto il Paese circa 6.000 aziende impegnate nella vendita diretta, che
vale più di 6,5 miliardi di euro di fatturato a livello nazionale.
“Adesso bisogna puntare sulla Spesa in Campagna, rafforzando la rete di
relazioni con istituzioni nazionali e locali, parchi, associazioni e GAL,
per sostenere nuovi progetti di filiera corta sui territori – afferma
Giambattista Lorusso, presidente Cia. Lavorare in squadra per supportare le
aziende; sciogliere le difficoltà burocratiche e normative; spingere
sull’aggregazione per aumentare le quantità e abbassare le spese di
gestione dei punti vendita; fare sistema per inserire nei Psr maggiori
finanziamenti dedicati alla filiera corta, anche come buona pratica di
sviluppo territoriale e di promozione turistica. Le aziende agricole fanno
da collante nelle comunità, un ruolo cardine che va finalmente
riconosciuto, anche nell’ottica di un futuro sempre più sostenibile”.
Nella festa di Picerno lo stand dell’Oprol, l’organizzazione dei produttori
di olio. Diventa necessario in primo luogo fare i conti con il vertiginoso
aumento dei prezzi dell’olio extravergine tricolore. Alla *Borsa Merci di
Bari*, punto di riferimento per i nostri olivicoltori, il *19 settembre
scorso*, l’olio extravergine di oliva di prima qualità, con acidità
inferiore allo 0,4%, è stato quotato *9,30 euro *al chilogrammo sui
*minimi *e *9,50* sui *massimi*. Una quotazione che obbliga a
ripianificare le strategie commerciali e di comunicazione per spiegare ai
consumatori il valore dell’olio evo made in Italy. In *Basilicata* il *comparto
olivicolo* avrà, per la *campagna 2023*, un *calo, “a macchia di leopardo”,
in media di circa il 40% della raccolta di olive* rispetto alla media degli
ultimi anni. In alcune aree ad alta vocazione e qualità olivicola il calo
potrebbe essere maggiore. È la stima dell’Oprol-Organizzazione di
produttori olivicoli lucani
,
aderente a Cia Basilicata, tenendo conto dei pesanti segni lasciati sugli
oliveti lucani dalle piogge intense e dalle forti grandinate di maggio e
giugno. L’allarme di *Paolo Colonna*, presidente dell’Oprol Basilicata (che
associa 2.800 olivicoltori e 18 frantoi di tutte le aree olivicole lucane),
nasce dall’analisi della prima parte della campagna olivicola e dalle
osservazioni in campo degli olivicoltori lucani. «Avevamo indicato il *2023
come anno di svolta per l’olivicoltura*, in particolare per quella lucana,
e invece – aggiunge Colonna – siamo costretti a difenderci dai danni dovuti
alla crisi climatica e non solo». E tra i tanti problemi della nuova
campagna olearia si parla di prezzi troppo alti per i frantoiani e del
fatto che, per la campagna olivicola in corso, le cooperative dei
produttori olivicoli potrebbero essere costrette a svendere. Paolo Colonna
Oprol riprende le considerazioni di Gennaro Sicolo, presidente CIA Puglia e
leader di Italia Olivicola : “porre la questione in questo modo non solo è
sbagliato ma è anche dannoso, oltre che irrispettoso nei riguardi delle
realtà cooperativistiche e dei consorzi. Da parte del sistema
cooperativistico e dei consorzi c’è la massima disponibilità verso i
frantoiani, le due componenti devono andare insieme, è necessario superare
le logiche di bottega e dei compartimenti stagni, e bisogna farlo
mettendosi a tavolino, insieme, per mettere in campo soluzioni avanzate in
cui si vince insieme e il settore, nel suo complesso, regga le sfide
epocali che il mercato sta imponendo. Alternative a questo modo di agire
non ce ne sono: o vinciamo insieme oppure scompariamo sotto i colpi di
sistemi olivicoli nazionali, europei ed extraeuropei”. “ E’ il momento di
affrontare il mercato educando i consumatori ad acquistare olio
extravergine d’oliva a un prezzo che rispecchi qualità e salubrità e sia
remunerativo sia per gli olivicoltori che per i frantoiani”