
(AGENPARL) – gio 05 ottobre 2023 *Centro Nemo in Puglia. Mazzarano(PD): “Obiettivo straordinario, il
Policlinico la scelta più adeguata”*
“Con la decisione della Giunta regionale che individua la sede del centro
NeMo nel Policlinico di Bari, si colma un vuoto di offerta sanitaria
d’eccellenza ai circa 2.500 casi di malattie neuromuscolari registrati in
Puglia”.
Plaude alla scelta il* Consigliere regionale Michele Mazzarano, che portò,
nella primavera del 2022, la richiesta dell’apertura del Centro Clinico
NeMO (Neuro Muscular Omnicentre) in Puglia all’attenzione della
Commissione Sanità interpellando l’Aress ed il Dipartimento Salute.*
“Si tratta di malattie fortemente invalidanti tra cui figurano quelle più
note, come la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), le Atrofie Muscolari
Spinali (SMA) e le Distrofie Muscolari, che richiedono un approccio
multidisciplinare. Per questo la scelta del Policlinico è certamente
quella più opportuna – prosegue Mazzarano – in quanto esso rappresenta il
contesto clinico, assistenziale e di ricerca più adeguato alla
realizzazione di un centro NeMo. A questo si aggiunge la possibilità di
passare alla realizzazione concreta del progetto in tempi brevi, senza
dover attendere la costruzione di un nuovo ospedale, cosa che sarebbe
accaduta nel caso in cui si fosse optato per il nuovo ospedale di Monopoli
– Fasano.
Ringrazio il Presidente Emiliano e l’Assessore Palese per aver creduto in
questo obiettivo su cui pressante è stata l’attività istruttoria e di
ascolto della III Commissione e del Consiglio regionale. Ora sarà
fondamentale garantire ai pazienti affetti da questo tipo di patologie, la
completa presa in carico, la gestione dell’emergenza, ed il celere
passaggio alla diagnosi precoce che molto spesso fa la differenza. La
sanità pugliese, con il Centro NeMo si dota di una risposta importante non
solo per coloro che sono costretti a convivere con le malattie
neuromuscolari, ma anche per le loro famiglie che potranno contare sul
supporto di una struttura specializzata, e non essere costretti a ricorrere
ai Centri fuori regione”.