
(AGENPARL) – mer 04 ottobre 2023 CGIL SICILIA
UFFICIO STAMPA
COMUNICATO STAMPA
Dimensionamento scolastico: Cgil e Flc Sicilia, mentre altre regioni
fanno ricorso contro i tagli del governo, Schifani ancora una volta tace
e non fa gli interessi della Sicilia.
Il 17 ottobre il Tar del Lazio discute il ricorso della Flc nazionale.
Palermo, 4 ott- La Cgil e la Flc siciliane protestano per il silenzio
del governo regionale di fronte al taglio nell’Isola di 92 autonomie
scolastiche nel triennio. “La Sicilia è la prima regione in Italia per
povertà educativa e dispersione scolastica- scrivono in una nota
congiunta Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia e
Adriano Rizza, segretario generale della Flc Cgil regionale- e
paradossalmente – aggiungono- è anche una delle regioni più colpite dai
tagli del governo nazionale sulla scuola. Ma mentre altre regioni, come
Campania, Emilia Romagna e Puglia- sottolineano- hanno già impugnato il
provvedimento, il governo Schifani tace, confermandosi complice del
governo Meloni”. La Flc Cgil nazionale ha presentato un ricorso al Tar
del Lazio, che sarà discusso il 17 ottobre, “contro tagli – afferma
Rizza- decisi secondo una logica prettamente economica, che impatteranno
pesantemente sul nostro territorio e specialmente sulle aree interne,
nelle quali finirebbero accorpati sotto un’unica dirigenza anche
istituti scolastici di comuni diversi, con prevedibili problemi
organizzativi”. Per quanto riguarda il lavoro “la riduzione- rileva il
segretario della Flc- avrà come conseguenza la perdita di altrettanti
dirigenti e direttori amministrativi e di centinaia di posti di
personale amministrativo, tecnico e ausiliario”. “Ma la cosa la cosa
davvero grave- aggiunge Mannino- sarà la perdita o l’ingovernabilità di
un fondamentale presidio istituzionale in molti contesti territoriali
della nostra regione, dove la scuola rappresenta l’ultimo baluardo per
garantire un futuro migliore ai nostri ragazzi. Un governo che ha a
cuore il futuro delle nuove generazioni dovrebbe investire e non
tagliare come avviene ormai da troppi anni su diritti fondamentali come
l’istruzione e la salute. Un esecutivo regionale dovrebbe fare gli
interessi della propria terra, non quelli delle parti politiche cui fa
riferimento, sacrificando il sistema scolastico e il futuro dei suoi
studenti”.
2023 dac