
(AGENPARL) – ven 29 settembre 2023 *Riccardo Cucchi*, storico radiocronista RAI, è intervenuto a *Marte Sport
Live*, condotta da Emanuela Castelli, in onda su *Radio Marte*: “Napoli
spallettiano con l’Udinese? Ci vuole un po’ di pazienza: capisco la voglia
dei tifosi del Napoli di rivedere quello splendido gioiello che è stato il
Napoli della passata stagione, ma quello che il campo ci andava raccontando
prima della gara di ieri sembrava alquanto bugiardo. A me sembrava
impossibile pensare ad una involuzione così evidente da parte della
squadra, che sostanzialmente ha mantenuto gli stessi interpreti con l’unica
eccezione – importante – di Kim. Anch’io ho faticato a capire perché ci
fosse stato questo avvio di campionato così discontinuo: è evidente che ci
sia stato un passaggio importante in panchina. Garcia non è Spalletti, sono
due tecnici completamente diversi. Inoltre la squadra è sottoposta ad una
pressione diversa e c’è bisogno di tempo affinché i giocatori conoscano e
si adattino al loro nuovo allenatore, ma il campo ieri ha dato un segnale
importante. Chiarimento squadra-Garcia prima dell’Udinese per cambiare
registro? Le dichiarazioni di Kvaratskhelia squarciano il velo intorno a
quello che è accaduto in queste settimane. Garcia non è un allenatore
difensivista, ma ha un’idea di calcio diversa da Spalletti, che a Napoli
aveva trovato un’intesa straordinaria con i calciatori, ai quali forse
veniva lasciata una certa libertà d’espressione all’interno di uno schema
di gioco preciso, libertà che forse con Garcia fino alla scorsa partita non
c’era stata. La lettura difensiva della gara del tecnico francese è molto
diversa da quella insegnata ai suoi calciatori da Spalletti. Questo
chiarimento credo sia stato molto importante ed abbia fatto comprendere a
Garcia che questa macchina meravigliosa non debba essere toccata troppo:
certo si può migliorare sempre, ma cambiarla in modo radicale può essere
insidioso. C’è da precisare che, se è vero che il Napoli non aveva offerto
fino all’Udinese prestazioni all’altezza della passata stagione, è anche
vero che non era stato molto sfortunato: a fronte delle tante occasioni
create, c’erano state ben poche realizzazioni, con tanti errori sottoporta.
Errori dettati da una condizione mentale non ottimale dovuta anche alla
perdita della figura carismatica di Spalletti o solo casualità? Io conosco
bene Garcia, è uomo intelligente, signorile, un tecnico con la sua idea di
calcio. Sarebbe stato difficile per tutti ereditare un Napoli che aveva
incantato per il suo modo di giocare e provare ad apportare cambiamenti o
innovazioni, lo è stato anche per Garcia confrontarsi con calciatori che
conoscevano a memoria un modo di giocare collaudato. Affare Osimhen-Tik
Tok, c’entra il rinnovo? La vicenda di Osimhen mi conferma ancora una volta
il cambiamento epocale rispetto al rapporto tra i social e il giornalismo.
Oggi i social hanno un potere molto più consistente rispetto a quello dei
giornalisti, essendo in grado di modificare umori e rapporti di forza e
condizionare anche il mondo del calcio. Basta un Tik Tok qualunque per
creare un pandemonio. È evidente che il Napoli non volesse offendere
Osimhen, patrimonio della società che De Laurentiis protegge e vuole
coltivare. Il Napoli non deve rassegnarsi che lo scudetto della passata
stagione sia un punto di arrivo: dev’essere piuttosto un punto di inizio
per aprire un ciclo, di cui Osimhen deve rimanere un punto fermo,
esattamente come Kvaratskhelia”.
*Giancarlo Camolese*, allenatore ed ex calciatore, è intervenuto a *Marte
Sport Live*, condotta da Emanuela Castelli, in onda su *Radio Marte*: