
(AGENPARL) – gio 28 settembre 2023 COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO 28 settembre 2023
EINSTEIN TELESCOPE: CONNESSIONE ULTRAVELOCE PER SAR-GRAV
Da oggi il sito di Sos Enattos, già sede di un laboratorio scientifico e candidato a ospitare la futura grande infrastruttura europea per la rivelazione delle onde gravitazionali, è collegato alla dorsale nazionale della ricerca GARR.
È stata avviata oggi, 28 settembre, la prima connessione di rete dedicata all’innovativo laboratorio SAR-GRAV che ha sede nell’area della ex miniera di Sos Enattos, a Lula (NU) in Sardegna, luogo candidato dall’Italia a ospitare la futura grande infrastruttura di ricerca in Europa per lo studio delle onde gravitazionali, l’Einstein Telescope. I lavori per la connessione del sito alla rete nazionale della ricerca sono stati realizzati in forza di una convenzione tra l’Università di Sassari, capofila del progetto SAR-GRAV, e GARR, la rete nazionale dell’università e della ricerca, e grazie a un finanziamento della Regione Sardegna.
“Con questo intervento confermiamo la forte volontà dell’amministrazione regionale nel sostenere la ricerca scientifica e la realizzazione delle grandi infrastrutture necessarie per il suo svolgimento”, dichiara Giuseppe Fasolino, assessore della Programmazione della Regione Sardegna. “Il Progetto SAR-GRAV e il collegamento del sito di Sos Enattos alla rete GARR, sono la testimonianza dell’impegno della nostra amministrazione per fare della Sardegna il luogo ideale in cui fare ricerca al più alto livello e un segno concreto, e non sarà l’ultimo, del pieno sostegno al processo italiano diretto a individuare la nostra isola come sede dell’Einstein Telescope”, conclude Fasolino.
“Con questo ulteriore passo, frutto dell’azione sinergica tra mondo della ricerca e solidità dei rapporti con le istituzioni regionali e locali, si mettono al centro ancora una volta le persone e il territorio”, sottolinea Gavino Mariotti, rettore dell’Università di Sassari. “Un’infrastruttura così potente costituisce il presupposto per l’avvio della transizione digitale, declinata per adattarsi alle zone interne dell’isola la cui realizzazione permetterà di rispondere alle necessità tipiche di un grande centro scientifico complesso, come è il rivelatore di onde gravitazionali di terza generazione Einstein Telescope. Permetterà, inoltre, di rispondere ai bisogni sociali, culturali ed economici che vi gravitano intorno e che in prospettiva potranno nascere e svilupparsi. Non ultimo, le autostrade digitali che faciliteranno lo scambio di dati ad alta velocità, saranno alla base dei servizi del futuro, tra i quali citiamo la telemedicina, che garantiranno l’equità sociale e la sostenibilità in territori oggi sofferenti ma aperti all’innovazione”, conclude Mariotti.
Il finanziamento regionale di un milione di euro ha permesso di interconnettere la sede del laboratorio SAR-GRAV, situata presso l’ex miniera di Sos Enattos, alla rete nazionale della ricerca GARR, grazie alla realizzazione di un circuito con un lungo segmento in fibra ottica dedicata esclusivamente al laboratorio della capacità iniziale di 1 Gbps.
“Connettere luoghi come il sito di SAR-GRAV è per noi sempre emozionante” ha dichiarato la direttrice GARR, Claudia Battista “perché dà evidenza del ruolo di GARR, capace di raggiungere e portare elevate prestazioni di rete anche in posti molto lontani dai principali centri abitati. L’incredibile livello di silenzio naturale che caratterizza la località non solo dal punto di vista sismico, ma anche acustico ed elettromagnetico, grazie alla limitata densità di popolazione locale e alla bassa industrializzazione dell’area, è il punto di forza dell’ex miniera di Sos Enattos, che la rende unica a livello scientifico. Arrivare fin qui in fibra ottica e consentire ai ricercatori di inviare grandi moli di dati in tutto il mondo è una grande sfida ma anche un risultato di prestigio. La Sardegna ospita molti siti di ricerca con esigenze particolari e il nostro obiettivo è fornire un’infrastruttura di ultima generazione interconnessa con la dorsale nazionale e con le altre reti della ricerca mondiali”.