
(AGENPARL) – mar 26 settembre 2023 *Pierpaolo Marino*, dirigente sportivo ed ex dg del Napoli, è intervenuto
nel corso di *Forza Napoli Sempre*, condotta da Gianluca Gifuni, in
onda su *Radio
Marte*: *“Credo che nel Napoli i problemi nascano dalla sostituzione, dopo
la vittoria dello scudetto, dell’allenatore e del direttore sportivo che,
in questo frangente appunto, non è mai facile. È problematica. Quello che
fa la differenza è sicuramente il cambio di gestione da Spalletti a Garcia.
Perché Spalletti era padrone sia della disciplina, nel senso giusto della
parola, che della disciplina tattica che deve essere l’organizzazione di
una squadra in campo. Spalletti proprio perché padrone di questa situazione
ha fatto rendere al meglio un organico ottimo, con ottime individualità ed
un perfetto collettivo. Era un’alchimia perfetta che oggi ha delle
componenti che sono variate e che forse non fanno trovare gli equilibri
virtuosi di prima. Scegliere prima l’allenatore e poi il ds è stato un
segnale che ha voluto dare De Laurentiis. Per la verità era accaduto anche
in passato che Aurelio ha scelto l’allenatore ma non mi pare un elemento
che abbia creato particolari turbative. Indubbiamente Giuntoli faceva parte
di quell’equilibrio virtuoso, vivendo la quotidianità della squadra, del
rapporto con Spalletti, coi giocatori e con la sua consolidata esperienza
di 7 anni al Napoli, era padrone della situazione ed ha dato contributi
notevoli soprattutto in quelli che oggi sono i principali compiti del ds
che non è più solo l’uomo che adocchia i giocatori. Il ruolo di Giuntoli
era importantissimo nella quotidianità e nei dettagli che stanno venendo
fuori ora, tipo le proteste dei giocatori. È un segnale di debolezza sia
dell’allenatore che del club. In questo momento il compito di De Laurentiis
e Melluso è delicatissimo perché devono stare vicini e per quanto possibile
far sentire la fiducia a Garcia. Cosa che con i tam tam dei giornali, dei
media e dei social non è facile tenere sotto controllo. Il Napoli però ha
la forza di squadra per venire fuori da questa situazione. Non è così
brutto come apparso in alcune partite. Anche a Bologna non mi è sembrato
brutto contro un avversario che in casa concede pochissimo. Le mie critiche
a Garcia? Criticai Garcia nel 2016, quando la Roma perse con l’Atalanta,
per degli errori tattici incredibili. E visto che allora si parlava molto
della scuola degli allenatori italiani, rispetto agli stranieri che
arrivavano, sottolineavo il fatto che era meglio prendere allenatori
provenienti da Coverciano. E credo che il tempo mi abbia dato ragione visto
che gli italiani ora sono richiestissimi all’estero e sono tra i più
vincenti e propositivi. Tutto va inquadrato a quell’epoca. Napoli-Udinese?
Indubbiamente l’Udinese con la Fiorentina ha fatto la migliore partita di
questo inizio di campionato e forse non meritava di perdere. Quella che
incontrerà il Napoli domani, quindi, è in forma e credo che non sarà una
partita semplice. È chiaro che il Napoli se vuole vincere deve dare subito
l’impronta alla partita e non pensare al fatto che l’Udinese sia
terz’ultima. A Udine abbiamo pazienza, attendiamo tranquillamente lo
sviluppo e l’abitudine al campionato italiano da parte dei nuovi. A volte
però li abbiamo anche buttati subito nella mischia. Questa politica, però,
la può fare l’Udinese. Il Napoli, con la vittoria dello scudetto e gli
introiti della Champions, deve arrivare ogni anno nei primi 4 e quindi il
discorso è diverso. Per me Raspadori è una punta e può giocare sia da prima
punta, come falso nueve, sia da seconda punta. Se si gioca a tre può
giocare sia da centrale o da esterno. Io però lo vedo un attaccante e deve
giocare vicino all’area di rigore perché è lì che fa la
differenza. Sicuramente Samardzic sarà uomo mercato anche il prossimo anno
perché è un giocatore che ormai può essere pronto per entrare nella rosa di
una grande squadra ed è sicuramente un titolare inamovibile da noi.
Giuntoli era molto interessato a Samardzic come anche la Juve. È un
calciatore molto attenzionato sia da squadre italiane che estere”. *
*Antonio Corbo*, editorialista de “La Repubblica”, è intervenuto nel corso
di *Forza Napoli Sempre*, condotta da Gianluca Gifuni, in onda su *Radio
Marte*: *“**L’esonero di un allenatore rappresenta il fallimento di
un’operazione societaria e quindi è una sconfitta della società. Se salta
Garcia, forse con pieno demerito, è una sconfitta della società e del
presidente che lo ha scelto. Perché salta l’idea di una grande società;
significa che è stata programmata male l’operazione post scudetto. Per me
Garcia deve continuare a lavorare finché il presidente è convinto di dargli
fiducia. Perché il Napoli ha bisogno di decisioni sagge, ponderate, e
serie. Prendere Garcia senza neanche chiedere che idea avesse del modulo
Spalletti, del suo calcio, degli stili di vita del Napoli, dei giocatori
del Napoli è stata una leggerezza. Certamente è stata un’operazione
frettolosa da parte di De Laurentiis. Finché Garcia è allenatore del Napoli
la società lo deve sostenere in maniera piena, totale, convinta. De
Laurentiis ha fatto bene a fare il famoso tweet perché si è accorto che
tutto stava andando a rotoli. Il significato non era “bravi tutti” ma
voleva dire fermi tutti, riflettete, calmatevi. Adesso riprendo io in mano
la situazione. La verità è che al presidente la situazione è sfuggita di
mano quando ha lasciato partire personaggi come Spalletti, Giuntoli o
Sinatti. C’è stato un momento in cui De Laurentiis ha pensato di essere
infallibile e, invece, anche lui può sbagliare. Io credo che questo momento
di crisi, questo pessimo avvio del Napoli è anche una lezione di umiltà per
De Laurentiis che dovrà ricondurre a mettere a posto i suoi pensieri ed il
suo rapporto col calcio. Certamente il presidente non è contento delle
prestazioni della squadra che ha giocato male, contro natura, in un modo
che nessuno poteva aspettarsi. Il Napoli era una macchina perfetta. E
Spalletti io credo sia andato via un po’ perché non sopportava più De
Laurentiis ma soprattutto perché aveva paura di non poter ripetere
l’impresa dello scorso anno. Ecco Spalletti ha avuto l’umiltà, l’onestà, la
prudenza di non cimentarsi in una nuova impresa. Io cerco di non guardare i
sondaggi. Per me Osimhen, che ho sempre sostenuto, ammirato e difeso –
criticando De Laurentiis e dicendo che il giocatore era stato sottoposto ad
un estenuante, inutile, irrisolto tentativo di rinnovare il contratto – non
ha rispettato dei valori che per me sono fondamentali nello sport, nella
lealtà, nell’educazione. Il giocatore che viene sostituito deve uscire
tranquillo, senza quello show che ha fatto Osimhen. Per me va multato. La
crescita di una persona, secondo me, passa anche attraverso questi episodi*”
*Alberto Cavasin*, allenatore ed ex calciatore dell’Atalanta, è intervenuto
nel corso di *Marte Sport Live*, condotta da Dario Sarnataro, in onda su
Radio Marte: *“Situazione Garcia, come uscirne? L’allenatore deve
riprendere in mano il filo della situazione, perché il gioco e i risultati
stentano e anche perché le proteste di alcuni giocatori sono sempre spia di
qualcosa che non va e che va messo a posto tra allenatore e squadra. La
società credo appoggi totalmente l’allenatore in questo momento. Chi ha le
carte in mano, dunque, sonnellino la Società, l’allenatore e il direttore
sportivo che devono appianare situazioni eventualmente complicate con la
squadra. De Laurentiis ha cambiato quattro volte gli allenatori in corsa,
quindi non è avvezzo a cambiare facilmente guida tecnica. In questa fase
secondo me dovrebbe fare come fece Berlusconi con Sacchi: risolvere le
questioni contrattuali, intervenire in prima persona per mettere a posto
eventuali pedine con comportamenti sbagliati. I calciatori devono tornare a
dare il meglio del meglio di loro stessi, come lo scorso anno: ad oggi si
impegnano ma dovrebbero tutti dare di più”*.
*Antonio Giordano*, firma del Corriere dello Sport, è intervenuto nel corso
di Marte Sport Live, condotta da Dario Sarnataro, in onda su *Radio Marte*:
*“Cosa chiedere al Napoli di Garcia? Prima di tutto di giocare bene. Garcia
scelta sbagliata fin dall’inizio? A monte non si poteva prevedere e non si
può neanche adesso immaginare cosa accadrà. Ora certe cose stanno andando
male, ci sono diverse cose da migliorare, come le sostituzioni. Non è stata
sbagliata la scelta di Garcia, piuttosto è stato sbagliato il metodo, fermo
restando che Sarebbe stato difficile per chiunque fosse arrivato dopo
Spalletti, a Napoli siamo un po’ tutti prigionieri del calcio spallettiano.
Lo scudetto di Spalletti appartiene ad un tempo che è l’eternità, è di una
bellezza che appartiene al calcio 3.0. Poco feeling con la squadra rispetto
a Spalletti? Ci sono allenatori che allenano giornalisti e pubblico, come
ci sono allenatori che fingono di non farlo ma avrebbero desiderio di