
[lid] Il Rinnovo del contratto delle FF.OO. tra illusioni, false speranze e strane dimenticanze
E’ pleonastico ricordare a tutti che il contratto per le FF.OO. e FF.AA. è ormai scaduto
nel lontano 31/12/2021 e che la contrattazione per tale comparto è triennale.
Ormai abbiamo anche superato la fase del conteggio dei giorni, è molto più semplice
parlare di anni, pertanto ci limiteremo a parlare di un anno e 10 mesi.
E’ un lontano ricordo la lungimirante gestione previsionale dei vari Governi passati i
quali, molti anni orsono, accantonavano le risorse necessarie (sebbene sempre insufficienti)
ai rinnovi contrattuali del Comparto entro i termini temporali della sua durata, proprio al fine
di non far perdere ulteriore potere d’acquisto ad un Comparto già fortemente penalizzato.
A tale mancanza si aggiunge la cruda realtà la quale ci evidenzia che nella scorsa
finanziaria nessun accantonamento a tal fine è stato fatto e, da quanto trapela, nemmeno
nella finanziaria di quest’anno ciò avverrà; lo capiamo benissimo: tra il continuo aumento
dei tassi, che provoca un incremento degli interessi da pagare sul notevole debito pubblico
italiano, i carburanti alle stelle, su cui sarebbe auspicabile un intervento per ridurre le accise
(anche se a causa di scarsità delle risorse sembra si vada verso un aiuto “”una tantum”” per
le fasce della popolazione economicamente più deboli), il cuneo fiscale da tagliare, sempre
per aiutare i più bisognosi, e varie altre misure da attuare non c’è spazio per dare quanto
dovuto ai ricchi e privilegiati operatori di Polizia.
Alla luce di quanto sopra sembra che dovremmo “”accontentarci”” di un ulteriore anno
di “””una tantum”” al 1,5% dello stipendio in godimento (importo medio mensile lordo di
28 euro scarsi).
Arriveremo, certamente, quindi, alla scadenza triennale del contratto senza averne
ricevuto il rinnovo
Ciò che ci lascia basiti è che nella recente campagna elettorale di questa maggioranza, sedicente “””” vicina alle forze dell’ordine”””, ci era stato promesso un corposo
aumento stipendiale, necessario per avvicinarci agli stipendi dei nostri colleghi del resto
d’Europa, strumenti di tutela e precise regole di ingaggio per tutelarci dai tagli e cuci che
circolano ad arte sui social e dai c.d. atti dovuti, proprio in linea con le formali richieste che
questa organizzazione sindacale aveva avanzato al precedente Governo.
Tutto ciò ad oggi resta lettera morta: il governo è impegnato a creare condoni sugli
scontrini e fatture non emesse (a dispetto di chi invece adempie in maniera precisa e puntuale i suoi obblighi verso la collettività), al fine di reperire risorse per finanziare il continuo
bisogno di milioni di euro giornalmente destinati “”ad altre priorità”””; noi operatori della sicurezza del Paese non ci stiamo ad essere utilizzati ai soli fini propagandistici ed elettorali.
Eppure noi siamo quelli che quando c’è “””il caso Caivano””” partono subito, siamo
quelli delle operazioni “”Alto Impatto”””, quelli che servono per dare la sensazione (solo
quella, in verità) di maggior sicurezza per tutta la comunità nazionale.
A questo punto una domanda nasce spontanea, anche a costo di sembrare politicamente scorretti e andare contro il pensiero e la narrazione unica di cui la nostra
Nazione è intrisa: La natura sociale e popolare del partito di maggioranza relativa ed il
bellissimo slogan, di appena un anno, fa “””Prima gli italiani”””” che fine hanno fatto?
Le Forze dell’ordine non sono né privilegiate né ricche, anche i loro stipendi sono
decurtati dall’inflazione galoppante, dai mutui sulle case acquistate nei luoghi dove prestano
servizio (sempre distanti dai loro luoghi di origine), dal prezzo dei carburanti utilizzati
nelle vetture private per andare a lavorare (i turni festivi e notturni precludono, quando
non rendono impossibile, la fruizione dei mezzi pubblici), dai figli in età scolare che
frequentano una scuola pubblica dell’obbligo, ormai tale solo per il nome (tra rette per la
mensa, spese di iscrizione, assicurazione per eventuali infortuni, contributi per acquisto
carta e toner per le fotocopie da distribuire e chi più ne ha più ne metta), dal carrello della
spesa sempre più caro e, contemporaneamente, sempre più vuoto per restare nel budget
prefissato. Il governo dovrebbe rimembrare quanto scritto da Pier Paolo Pasolini dopo gli
scontri di Valle Giulia1
“”””…io simpatizzavo con i poliziotti! Perché i poliziotti sono figli di poveri. Vengono da periferie contadine o urbane che siano….”””” , mai tali affermazioni
furono attuali quanto oggi con la straordinaria congiuntura che viviamo.
Si cerchi di fare economia laddove c’è tanta “””carne””” da tagliare o si inverta la politica finora perseguita su posizioni che, francamente, stonano con la cruda realtà storica,
diplomatica ed economica.
Si aiuti concretamente una Nazione in stagflazione, un popolo che, nella sua interezza, boccheggia soffocato da inflazione, mutui che crescono mensilmente e carburanti
alle stelle, con stipendi non adeguati che difficilmente potranno coprire questo gap economico.
La nostra natura di parte sociale ci impone di fare la voce critica alle coscienze delle
nostre controparti, politiche e datoriali, e pertanto chiediamo loro di fermarsi un attimo, al
fine di riflettere, e alleviare la sofferenza economica che tutto il comparto sta, e continuerà,
a patire a causa di scelte e “dimenticanze” o lungaggini che francamente facciamo fatica a
comprendere.