
(AGENPARL) – mar 26 settembre 2023 FOTONOTIZIA/ In 600 a “Ogni bambino ci mette del suo”, giornate di Vimini e Pandolfi: «Orgogliosa me la responsabilità condivisa del benessere di tutti e tutte»
È stato celebrato nel giorno del compleanno del suo autore il ritorno di “Arim”, la scultura di Agapito Miniucchi, collocata nei giardini Nilde Iotti in via Colombo, a pochi metri dalla Palla.
«Felici di celebrare il ritorno nella sua posizione originale, della scultura donata nell’83 dall’artista alla città. Al suo fianco, abbiamo collocato il totem di Pesaro 2024, Capitale Italiana della Cultura, a indicare . Un modo per indicare un’altra delle significative tracce dei
a di celebrare il ritorno, ne » hanno detto Daniele Vimini, vicesindaco assessore alla Bellezza e Luca Pandolfi, assessore alla Solidaretà,
tornata in linea con le creste spumose del mare, la scultura ”Arim”, un’Onda pur’essa in acciaio corten e base di pietra plasmata dal maestro Agapito Miniucchi, scomparso di recente. Dopo tre anni di battaglie a colpi di e-mail del comitato ”Pesaro città d’arte e cultura” all’indirizzo del sindaco, venerdì mattina l’opera è stata ricollocata nella sua sede originaria, quella voluta dall’artista pesarese d’adozione e poi dalla famiglia, cioè al centro dei giardini Nilde Iotti, in via Colombo.
Una posizione ancora più significativa in zona Moletto, proprio accanto al totem della Capitale della cultura 2024 a cui rende omaggio, in memoria del dono che nel 1983 l’artista fece alla città.
Era stata accantonata vicino al muro del ristorante, per svariati motivi logistici. E ora che la battaglia è vinta, il comitato ha organizzato insieme alla famiglia, al Comune e all’Aspes un doppio festeggiamento martedì, in occasione dei cento anni di Miniucchi, nato a Rocca Sinibalda (Rieti) proprio il 26 settembre 1923 e morto a Terni l’8 marzo. Prima un brindisi alle 10 vicino alla scultura, poi una celebrazione dalle 17 all’Alexander del conte Pinoli. A Roberto Malini del comitato brillano gli occhi: «Ora la scultura è tornata a dialogare con il mare e la città – sottolinea -. È stato effettuato lo spostamento di “Arim”, nota come “La spada nella roccia”. Un lavoro meticoloso del Comune e dell’Aspes di valorizzazione culturale che ha consentito all’opera un ritorno preciso al millimetro, permettendole di protendere di nuovo la sua onda in acciaio».