
(AGENPARL) – ven 22 settembre 2023 Tutto ha inizio con ordinanza del settembre 2019 – quando il comune era
commissariato – l’allora presidente della Regione Calabria Mario Oliverio
dichiarava di far proseguire le attività di conferimento di rifiuti presso
la discarica di cassano fino a quanto previsto da un progetto
precedentemente approvato e che prevedeva 120mila tonnellate. Nel frattempo
ci sono state le elezioni (novembre 2019 dove vengo eletto sindaco
nuovamente e al primo turno), all’insediamento della mia amministrazione
deliberammo che per il consiglio comunale, il sindaco e il comune, la
discarica non dovesse più essere utilizzata se non per quanto previsto dal
progetto. Tutto questo perché nel frattempo nella discarica, sotto la
gestione commissariale, sono state portate le cosiddette ecoballe,
ignorando del tutto la volontà dei cittadini, ed era stato dato sia il sì
al sopralzo della quarta buca sia il sì alla realizzazione della quinta.
Successivamente, il consiglio comunale che si insedia, smonta il dettato
dei commissari e delibera sia il no al sopralzo della quarta buca, sia il
no alla realizzazione della quinta. A riguardo, il 3 gennaio 2020, dopo
meno di un mese dalle elezioni e dopo due giorni dalla delibera di
consiglio comunale, viene nominato un commissario che deve ottemperare
all’ordinanza del presidente Oliverio visto proprio il “no”
dell’amministrazione comunale. Il commissario si insedia, viene stilato un
verbale, e dichiaro che non ero assolutamente d’accordo con quanto si
doveva fare manifestando l’indisponibilità del Comune a quanto era stato
disposto portando all’esame del commissario la decisione del consiglio
comunale. Il commissario si rivolge alla procura, contro di me e vengo
tacciato di ostruzionismo nei confronti della Regione querelandomi.
Ovviamente ho scritto alla Procura spiegando che il commissario voleva
mettere mano al bilancio comunale per svolgere i suoi compiti per una
discarica di proprietà regionale e che le casse comunali non potevano
garantire questo suo agire perché avrebbe creato solo problemi allo stesso
oltre a ribadire nelle mie controdeduzioni la volontà popolare che era ben
altra. Quindi l’attività del commissario si conclude con questo esposto in
procura. Intanto ci sono le elezioni, viene eletta presidente la compianta
Iole Santelli, vengo convocato dalla Regione Calabria e mi viene chiesta
collaborazione per abbancare altri rifiuti vista l’emergenza che si viveva
in Calabria anche perché altri impianti non erano stati realizzati nei
tempi previsti. Anche in quel caso dichiarai il mio parere negativo e dissi
che la volontà del consiglio comunale era stata quella racchiusa nella
delibera di consiglio del 1 dicembre 2019 inviata a tutti, Regione Calabria
compresa. Riferii anche che vigilava sulle attività di tutti per la
discarica anche un comitato nato per tenere sotto controllo quanto accadeva
in contrada La Silva nel suddetto impianto. Comitato che venne invitato ad
un successivo incontro, tra questi anche il signor Pietro Francomano, altri
rappresentanti tra cui alcuni soggetti di Francavilla (la discarica si
trova al confine col suddetto comune), e gli venne chiesto di esprimere un
parere sul prosieguo delle attività. In quella circostanza il comitato,
compreso il capo delegazione Francomano, ha espresso parere favorevole
affinché si potesse conferire ulteriori rifiuti presso la discarica del
Comune di Cassano riaprendo, di fatto, quella che era una decisone assunta
tenendo conto, ovviamente, della gravissima situazione rappresentata dagli
uffici della Regione e dagli assessori Sergio De Caprio e Gianluca Gallo. A
seguito di questo incontro con ordinanza del 20 maggio 2020 la Santelli
attiva nuovamente la discarica di contrada La Silva per il conferimento di
30mila metri cubi con un conferimento massimo giornaliero di 150 metri
cubi. La condizione negoziata da me, in qualità di sindaco, fu che nella
stessa ordinanza si dicesse che non sarebbe stata più realizzata la quinta
buca, punto che viene inserito puntualmente. Ho detto sì dopo aver
ascoltato il sì del Comitato e qui inizia anche il loro silenzio. Intanto
nel novembre 2020 faccio fare un controllo, ci accorgiamo che si è andati
ben oltre i 30mila metri cubi e protesto per questo fatto con nota scritta
indirizzata alla Regione e agli altri responsabili e chiedo che venissero
spostate le ecoballe perché nel frattempo c’era stato un principio di
incendio. Questo avviene nel silenzio di tutti gli altri attori. Alla
Santelli, scomparsa prematuramente, si sostituisce il suo vice Nino Spirlì
il quale emette una ordinanza, sempre nell’ambito della legge, per far
proseguire i conferimenti a soluzione di continuità. Anche questo avviene
nel silenzio generale, l’unico che si oppone sono sempre io. Lo stesso
Spirlì fa fare una ricognizione delle discariche regionali e per Cassano si
dice che possono essere conferite soltanto altre 5mila tonnellate. Dopo
poco arriva una nuova ennesima ordinanza, la 41 del giungo 2021, che riapre
la prima buca per farla livellare con altri rifiuti. Anche in questo caso
sono solo io a protestare con una lettera datata 21 giugno dove lamento
anche una scortesia degli organi regionali perché queste ordinanze sono
state emesse senza consultare il sindaco e gli altri interessanti alla
vicenda. La mia protesta (che ancora una volta è l’unica) sortisce i suoi
effetti, vengo chiamato dall’assessore De Caprio e concordiamo che il
sopralzo doveva prevedere invece di 30mila tonnellate solo 10mila. Anche
questo impegno non viene rispettato dalla Regione. Si va a nuove elezioni,
diventa presidente l’onorevole Roberto Occhiuto e questa volta interviene
il presidente della Provincia che emette una nuova ordinanza (datata luglio
2022) in cui autorizza la realizzazione di una serie di opere attorno alla
quarta buca per abbancare altri rifiuti. Ancora una volta sono solo io a
protestare anche perché il mio Comune viene nuovamente escluso da ogni
ragionamento cosa che invece era stata fatta dalla presidente Santelli.
Rispetto a queste mie note di protesta c’è stato il silenzio più assoluto
ma non solo della Regione e della Provincia, anche in loco di comitati e
interessati vari perché tutti tacciono e fanno finta di niente. Intanto si
va avanti, il comune è esautorato e non svolge più nessuna attività presso
la discarica di contrada La Silva perché il tutto è gestito dalla Regione
(compresa la scelta delle imprese), a noi rimane solo la possibilità del
controllo per verificare il limite delle 150 tonnellate al giorno che, se
superato, non permetterebbe alle imprese di stoccarli e sistemarli
giornalmente. Ad aprile 2023, per puro caso, veniamo a conoscenza di
un’altra ordinanza che prepara il presidente della Provincia di Cosenza
Rosaria Succurro. Ne veniamo a conoscenza perché nella proposta di
ordinanza viene chiesto il parere dell’ufficio sanitario di Cassano che
chiama il sindaco e lo notizia su una richiesta di ulteriori conferimenti
di 30mila metri cubi sulla terza buca (previa rimozione della copertura) e
di altri metri cubi residui sulla quarta buca. Questa volta, oltre alle
proteste pubbliche con comunicati e note ufficiali, essendo anche
consigliere provinciale, l’ho fatto direttamente in Consiglio Provinciale
perché si disponeva della discarica del Comune di Cassano senza nemmeno
consultare il sindaco e i referenti comunali. Nel frattempo ci sono stati
gli incendi, si parla di autocombustione ma io non so se sia effettivamente
così. Oggi c’è una nuova ditta che gestisce l’impianto, la nuova impresa ha
assunto un vigilantes che dal pomeriggio, fino alle 7 di mattina (quando
non ci sono i conferimenti) sta in discarica e da allora, guarda caso, non
ci sono stati problemi. Quando ci sono stati gli incendi (che
fortunatamente non hanno prodotto nessun inquinamento) io sono stato lì
fino alle 23 insieme ai pompieri, alla squadra manutenzione del comune e
tutti gli altri soccorsi. Ho sollecitato la Protezione civile regionale, di
Arrical, della Regione stessa di intervenire. Gli ultimi aggiornamenti ci
dicono che oggi Arrical, la nuova autorità che gestisce i rifiuti e le
risorse idriche della Regione Calabria, ha intenzione di riunire le quattro
buche per avere ancora più spazio per abbancare ulteriori rifiuti
costruendo anche un impianto di energia solare fotovoltaico nello stesso
impianto. Anche in questo caso ho dichiarato il mio “no” e quello della
città di Cassano ma, purtroppo, non conta nulla. Il comune è – di fatto –
esautorato dalle decisioni prese dalla Regione Calabria e dalla Provincia
di Cosenza che emettono ordinanze senza consultare il comune stesso. Le
leggi in vigore non mi consentono di attivare ordinanze superiori a quelle
di Provincia e Regione, sarebbe un gravissimo reato. L’unico potere che ho
è quello dello di controllare e lo sto esercitando a dovere. In ogni caso
da figura istituzionale, mi rendo conto dell’emergenza rifiuti che vive la
nostra Regione e pertanto vanno censurati coloro che non si sono attivati e
non si attivano per la realizzazione dei necessari impianti per come
previsto dal piano regionale dei rifiuti. Censuro inoltre chi, per tutta
l’estate, ha provato ad attaccare il sindaco individuandolo come colpevole.
Ma se un colpevole c’è va cercato altrove. Tutti i documenti qui citati o
citati nell’intervento del consiglio comunale dell’11 settembre rivedibile
a questo indirizzo https://fb.watch/n33jdBpDEt/ sono disponibili nella mia
segreteria. Tanto è dovuto per fare chiarezza sulla situazione della
discarica di Contrada La Silva.
Giovanni Papasso, Sindaco di Cassano all’ionio
22 settembre 2023