
(AGENPARL) – ven 22 settembre 2023 La European Social Survey (Round 10):
opinioni ed atteggiamenti su nuove
tecnologie,
benessere,
lavoro,
apprendimento, salute, immigrazione
Overview internazionale e contesto italiano
Executive Summary
Settembre 2023
Presentazione
Nell’ultimo ventennio, l’Europa ha dovuto affrontare grandi sfide sociali ed economiche –
l’immigrazione, il cambiamento climatico, la transizione ecologica e digitale, le crisi economiche e
sanitarie, il declino della fiducia nella politica, una crescita diffusa dei populismi, le riforme del welfare,
le persistenti diseguaglianze nella distribuzione dei redditi e nelle possibilità di accesso ai servizi
pubblici, l’aumento della povertà, la definizione di nuovi assetti nelle relazioni familiari e personali,
solo per citarne alcune. Su questi fenomeni, e in particolare sugli atteggiamenti, le convinzioni, le
opinioni e i valori delle persone residenti nel continente europeo, la disponibilità di robusti dati
soggettivi comparabili tra i diversi Paesi era inizialmente limitata: è proprio per colmare questo gap di
informazione e conoscenza che è nata l’idea di realizzare una “Indagine sociale europea”.
La European Social Survey (ESS) è un’indagine statistica comparata condotta a livello transnazionale,
la cui prima edizione è stata realizzata nel 2001. La survey, di tipo campionario, ha cadenza biennale
(ciascuna raccolta dati è denominata Round) e prevede che in ciascun Round in circa trenta Paesi (sia
membri dell’Unione Europea che extra UE) si svolga una raccolta dati attraverso interviste faccia-afaccia, sulla base di un questionario strutturato, prevalentemente con domande chiuse e comuni per
ciascun Paese. L’indagine è rappresentativa delle popolazioni residenti nei singoli Paesi di 15 anni e
più.
I principali obiettivi dell’ESS sono:
rilevare la stabilità e i cambiamenti delle società indagate, studiando le trasformazioni delle
condizioni di vita e delle opinioni degli individui e l’evoluzione del tessuto sociale, politico ed etico delle
società europee;
raggiungere e diffondere elevati standard di rigorosità scientifica nella ricerca transnazionale
nel campo delle scienze sociali, in particolare riguardo alla progettazione degli strumenti di rilevazione,
alla strategia campionaria e alla raccolta dei dati;
promuovere la formazione di ricercatori sociali europei con competenze avanzate nell’ambito
della misurazione e dell’analisi quantitativa;
migliorare la visibilità e la divulgazione dei dati sul cambiamento sociale presso la comunità
scientifica, i policy maker e la popolazione nel suo complesso.
Al termine di ogni rilevazione di campo, i dati di ciascun Paese partecipante sono trattati per essere
resi anonimi e, successivamente, diffusi sul portale di ESS, dove sono liberamente accessibili a
beneficio della comunità scientifica, dei decisori politici e dell’opinione pubblica.
Nel 2013, la European Social Survey ha ottenuto lo status di European Research Infrastructure
Consortium (ESS ERIC), a seguito di una Implementing Decision della Commissione Europea (Decisione
n. 2013/700/EU del 22/11/2013).
Dopo la costituzione dell’ESS ERIC, nel 2017 il nostro Paese è tornato a contribuire all’indagine, con il
Round 8, quando su designazione del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali l’Inapp ha aderito al
Consorzio con lo status di “full member” in rappresentanza dell’Italia.
Ad oggi Inapp ha completato tre Round della European Social Survey (ottavo, nono e decimo) e ha
avviato la realizzazione dell’undicesimo.
Dopo le prime due edizioni curate da Inapp, in cui il lavoro dell’Istituto si è concentrato sulla raccolta
e la messa a disposizione dei dati italiani, per la libera fruibilità degli stessi da parte dei singoli
ricercatori, con il Round 10 l’Inapp ha deciso di realizzare questo primo Rapporto nazionale della
European Social Survey in Italia.
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Nel Rapporto “La European Social Survey (Round 10): opinioni ed atteggiamenti su nuove tecnologie,
benessere, lavoro, apprendimento, salute, immigrazione – Overview internazionale e contesto italiano”
sono analizzate alcune delle tematiche rilevate dalla ESS e considerate più affini alla mission
istituzionale dell’Inapp e di maggior interesse scientifico per l’Istituto.
Il Rapporto vuole contribuire alla diffusione presso la comunità scientifica, i decisori politici e la
popolazione in generale di quanto emerso tramite l’elaborazione e l’analisi dei dati del decimo Round
di ESS, valorizzando così il ruolo dell’Istituto come attore coinvolto nella raccolta dati ma anche nella
sua veste di ente di ricerca, preposto all’analisi, interpretazione e divulgazione dei risultati.
Obiettivi
Il Rapporto ha l’obiettivo di sintetizzare e mettere in luce le principali evidenze emerse dall’analisi dei
dati di ESS – Round 10 su tematiche trattate nell’indagine e considerate di rilievo per l’Inapp, con
l’auspicio di contribuire ad alimentare il dibattito scientifico, ma anche costituire uno spunto per
ulteriori riflessioni e scelte di policy.
Le analisi esposte nei capitoli del Rapporto sono orientate ad approfondire gli aspetti di seguito
sintetizzati.
• L’utilizzo di Internet e delle nuove tecnologie digitali nella comunicazione, con particolare riguardo
a tempi e luoghi di connessione, alla frequenza della comunicazione on-line o tramite dispositivi mobili
e alla percezione degli effetti della comunicazione digitale in termini di semplificazione del lavoro da
remoto.
• Il benessere soggettivo e sociale, dove il benessere soggettivo è letto nelle accezioni di benessere
edonico (soddisfazione per la vita e felicità) ed eudaimonico (autonomia e relazionalità), mentre il
benessere sociale è analizzato tramite dimensioni quali la fiducia, la coesione sociale, la sicurezza e il
rispetto/discriminazione.
• La soddisfazione lavorativa, la flessibilità del luogo e dell’orario di lavoro, l’interazione con la vita
privata, con una lettura prevalentemente in chiave percettiva analizzando congiuntamente il grado di
soddisfazione espressa per l’attività che si svolge e la possibilità di avere flessibilità del luogo e
dell’orario di lavoro, verificando possibili effetti della recente pandemia Covid-19 sulla flessibilità del
luogo di lavoro e studiando l’interazione tra lavoro e vita privata.
• L’apprendimento, la salute, il reddito e la povertà, ossia la partecipazione degli individui ai percorsi
di apprendimento e la loro percezione rispetto allo stato del sistema educativo e formativo, alla propria
condizione di salute ed allo stato del sistema di assistenza sanitaria, all’adozione da parte dei Governi
di misure volte a ridurre le diseguaglianze nella distribuzione dei redditi ed a contrastare la povertà
attraverso schemi di sostegno al reddito.
• L’atteggiamento verso gli immigrati, in riferimento all’opinione e al comportamento degli individui
verso gli immigrati e alla percezione di questi ultimi di sentirsi discriminati, nonché alla valutazione dei
cittadini e degli stranieri circa le conseguenze dei fenomeni migratori.
Metodologia
Il Rapporto sul Round 10 della European Social Survey è articolato in cinque capitoli che riguardano le
tematiche appena illustrate. Data la natura della survey, la maggior parte dei dati presentati sono di
tipo percettivo, ossia rilevano il punto di vista, le opinioni, gli atteggiamenti, le credenze e i
comportamenti delle persone di 15 anni e più residenti nei Paesi partecipanti all’indagine.
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Ciascun capitolo del Rapporto ha una struttura simile e tratta le tematiche in oggetto, sia in ottica
comparativa con gli altri Paesi partecipanti all’indagine1, sia con approfondimenti sull’Italia. La
struttura di ciascun capitolo prevede: i) una parte introduttiva; ii) l’esposizione delle elaborazioni dei
dati e delle evidenze emerse sulla tematica oggetto del capitolo prima in ottica comparata, con
riferimento ai 30 Paesi partecipanti al Round 10, e, a seguire, con un approfondimento specifico del
contesto italiano, attraverso la disamina delle variabili di interesse disaggregate sia rispetto a
caratteristiche demografiche e individuali (ad esempio: sesso, classe di età, livello di istruzione,
macroarea geografica di appartenenza), sia, in alcuni casi, con ulteriori variabili utili per approfondire
la lettura della tematica in esame, che quindi variano da capitolo a capitolo (ad es. condizione
occupazionale, settore economico di attività, tipologia di famiglia); iii) alcune considerazioni conclusive
sulla tematica trattata nel capitolo.
Nel primo capitolo si analizzano tempi, luoghi e modalità di utilizzo di Internet e delle nuove tecnologie
digitali nella comunicazione, indagando il ricorso a strumenti quali SMS, e-mail, app di messaggistica e
videochiamate, sia nel contesto familiare che in quello professionale, approfondendo quanto le
abitudini di comunicazione abbiano subito dei mutamenti dovuti alla pandemia da Covid-19. Il capitolo
offre inoltre una panoramica sulla percezione degli effetti della comunicazione digitale in termini di
semplificazione del lavoro da remoto e di conciliazione tra lavoro e vita privata, nonché di altre possibili
conseguenze positive e negative del ricorso alla tecnologia digitale.
Il secondo capitolo mira a fornire una panoramica della natura multidimensionale del concetto di
benessere indagandone due aspetti fondamentali: il benessere soggettivo – edonico ed eudaimonico e il benessere sociale. Nel capitolo sono presentate evidenze anche su due indicatori compositi,
appositamente costruiti, denominati “Life satisfaction” (che considera la soddisfazione per la vita, la
soddisfazione per la situazione economica del Paese e la soddisfazione lavorativa quali variabili
elementari) e “Trust” (che si avvale di variabili sulla fiducia negli altri, nella capacità delle persone di
agire correttamente e nella capacità delle persone di rendersi utili).
Il terzo capitolo offre una lettura della percezione degli occupati rispetto alla propria attività lavorativa
ponendo particolare attenzione, oltre alle potenziali determinanti individuali e familiari della stessa, a
tre tematiche specifiche: la soddisfazione lavorativa anche rispetto alla flessibilità dei luoghi e degli
orari di lavoro; gli effetti su tale flessibilità introdotti dalla recente pandemia COVID-19; e l’interazione
tra lavoro e vita privata.
Il quarto capitolo è dedicato all’analisi della percezione degli individui rispetto allo stato del sistema
educativo e formativo e allo stato del sistema di assistenza sanitaria, nonché dell’opinione della
popolazione in merito all’adozione di misure per ridurre le diseguaglianze nella distribuzione dei redditi
e la povertà attraverso schemi di sostegno al reddito. Nel capitolo sono presentate evidenze
comparate tra i Paesi anche sui tempi di permanenza in istruzione, sulla partecipazione ad attività
formative e sulla percezione delle condizioni di salute.
Al Round 10 hanno partecipato complessivamente 31 Paesi, di cui 23 membri dell’Unione europea (Austria,
Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania,
Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria) e 8 extra UE
(Islanda, Israele, Macedonia del Nord, Montenegro, Norvegia, Regno Unito, Serbia, Svizzera). I dati relativi ai
diversi Paesi sono stati pubblicati sul portale di ESS in tre successive release (giugno 2022, dicembre 2022, maggio
2023). I dati country-specific relativi a Cipro sono stati resi disponibili un mese dopo l’ultima release (fine giugno
2023), quando le elaborazioni realizzate per la redazione del Rapporto erano già concluse, pertanto tali dati non
sono stati presi in considerazione nell’analisi comparata tra i Paesi, che riguarda, di conseguenza, 30 Paesi.
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Il quinto capitolo è dedicato al fenomeno dell’immigrazione, uno dei principali temi di interesse
dell’indagine ESS sin dalla sua prima edizione. Nel capitolo è presentata una disamina delle
informazioni sull’atteggiamento della popolazione verso gli immigrati, analizzando le opinioni degli
individui in merito alla presenza di immigrati nel proprio Paese e alle eventuali conseguenze –
economiche, culturali, sociali – del fenomeno dell’immigrazione; è analizzata, inoltre, la questione
della discriminazione legata al colore della pelle, alla nazionalità, alla lingua, al gruppo etnico o alla
religione; infine, quale chiave di lettura del fenomeno, sono state elaborate le determinanti sociodemografiche maggiormente predittive dell’atteggiamento degli italiani verso l’immigrazione.
Principali risultati
Primo capitolo. Nei 30 Paesi partecipanti al decimo Round di ESS la popolazione residente può
considerarsi sostanzialmente “connessa”, in generale più dal proprio domicilio che dal posto di lavoro,
restando collegata alla rete in media per circa 4 ore al giorno al di là delle inevitabili differenze
geografiche e del digital divide generazionale o per livello di qualificazione e collocazione
professionale. L’Italia si attesta al di sotto della media ESS sia in termini di accessibilità alla rete sia in
riferimento all’assiduità nel collegamento quotidiano.
Tra gli strumenti utilizzati, gli SMS, le e-mail e le app di messaggistica prevalgono nettamente
sull’opzione della videochiamata in tutti i Paesi ESS, compresa l’Italia, sia per la comunicazione con i
familiari sia negli scambi a livello professionale.
In prevalenza la popolazione oggetto di indagine nei Paesi considerati dichiara, inoltre, di non aver
sostanzialmente modificato le proprie abitudini di utilizzo delle tecnologie digitali della comunicazione
tra il periodo pre e quello post-pandemico sia per gli interscambi familiari sia per la gestione delle
relazioni professionali.
Quanto alla percezione degli effetti della comunicazione on line e mobile, le persone mostrano una
netta consapevolezza che questo tipo di comunicazione possa avere conseguenze sia positive che
negative. Prevale, infatti, nell’opinione della popolazione una percezione positiva della comunicazione
on line quale veicolo di forte semplificazione nella gestione e nel coordinamento delle attività, oltre
che ad uno strumento utile all’abbattimento delle distanze fisiche tra le persone, ma sussiste una
chiara consapevolezza del notevole pericolo di disinformazione che questa modalità comunicativa ha